Una Nuova Direzione
La debacle di Evie Cho e del progetto Brightborn è il fiocco di neve che causerà la valanga ad alta quota in questo season finale di Orphan Black, con conseguenze disastrose per tutto il Clone Club: Cosima scopre l’amaro voltafaccia di Susan Duncan, in effetti mai intenzionata a curare la malattia di Cosima e di tutti i Leda Clones, anzi dedicata solo a riprendere la clonazione umana con rinnovato vigore. L’ultimo respiro di Evie Cho è una gioia per gli occhi, dopo la brutta fine fatta fare a Kendall e l’aver portato al suicidio Beth Childs, ma chi la sostituirà non è certo migliore.
Rachel: Evie had no baseline, and Susan has no balls. […] If we want to see if our rats’ tails will grow back, we damn well cut them off!
Tra i villain è prepotente la scalata al potere di Rachel, nonostante il richiamo all’ordine di Susan, culminato in una coltellata a tradimento anticipabile – l’inquadratura che ci fa indugiare lo sguardo sul set completo di coltelli alle spalle di Rachel lascia poco spazio all’immaginazione – ma ugualmente d’effetto. Più pragmaticamente, vedere la lenta ma inesorabile conquista del clone più implacabile, senza nemmeno più spazio per flirt e sveltine bondage, ci dà i brividi più della potenziale leadership della fondatrice del progetto Leda.
Tra i buoni, l’incontro tra Sarah e Krystal segna l’apoteosi comedy dell’intera stagione, in uno dei travestimenti tra cloni più improbabili. Tatiana Maslany interpreta Sarah Manning che interpreta Krystal Goderitch, nella maniera più efficace ma sottilmente maldestra possibile – Krystal non indosserebbe mai quella pelliccia con così poca convinzione. Quasi lo scopo del loro incontro passa in secondo piano – la situazione di Delphine, di cui abbiamo un interessante flashback rivelatore – nel momento in cui Krystal lancia battute da mean girl a Sarah, rifiutando l’idea di essere un clone con la stessa naturalezza con cui ha costruito incredibili teorie complottiste nemmeno così lontane dalla verità.
van Lier: “I’m sorry… You Are?”
Faux-Krystal: “I’m TMZ!”
Spiace solo vedere la famiglia Hendrix e Helena per così poco, ma il taglio dato alla sequenza è comprensibile, vista la densità della trama principale.
Le Origini
Anche Sarah finisce sull’isola del Dott. Moreau, senza uno straccio di pianificazione alle spalle – suona strano, visto che quando c’è di mezzo Rachel e Neolution un piano è sempre stato almeno abbozzato – e alla ricerca del vaccino. Tuttavia, appena vediamo Susan incassare la coltellata capiamo che tutto andrà in malora.
Cosima scappa con Charlotte verso il porto dell’isola, finendo per venir ritrovata dall’uomo delle visioni di Rachel e portata all’accampamento. Il ritrovamento di Delphine è il momento più atteso di questa stagione stagione di Orphan Black, ma si consuma troppo velocemente, data la gravità della situazione dell’amante. Una miriade di interrogativi si aprono sull’uomo, nonché sulla natura del villaggio e su quale sia il ruolo della scienziata francese, mentre noi ci accontentiamo di sapere che Cosima starà bene e potrà essere curata – Delphine sostiene di aver rubato dei campioni di linee cellulari sane, ma tutto questo avviene off-screen e puzza di deus ex machina architettato dagli sceneggiatori apposta per salvarla.
Sarah ha il suo incontro violento con la sua nemesi: particolarmente significativo è il sadismo con cui la sua gamba ferita viene stuzzicata dal bastone di Rachel, costringendola maldestramente alla fuga e a richiedere aiuto a Mrs S. Il cliffhanger finale non riguarda quindi solo la protagonista, ma anche la madre e la figlia, sotto tiro di Ferdinand, e tocca anche Rachel, che finalmente potrà conoscere la testa più alta di Neolution: Mr. Westmoreland.
La cosa più sconvolgente della sottotrama di Rachel non è tanto il suo ritorno alla ribalta, quanto la sottile connessione tra lei e il fondatore di Neolution, attraverso l’occhio artificiale. La ferma convinzione di Rachel che il suo occhio le abbia fatto da guida dal momento del trapianto, assieme all’immagine del cigno con la testa tagliata – la simbolica morte di Leda, mostrata proprio istanti prima della colluttazione con Susan – e al fatidico incontro finale, sono i tre indizi che formano la prova. Come abbia fatto Westmoreland a rimanere vivo per più di un secolo è un altro mistero irrisolto da aggiungere ai già presenti.
Orphan Black chiude ottimamente la sua quarta annata, tolta qualche libertà che deve prendersi lo spettatore nel dover giustificare ciò che avviene sullo schermo. Sapere che l’anno prossimo il Clone Club chiuderà per sempre ci riempie di tristezza, ma siamo convinti sia la scelta migliore per mantenere tale un prodotto televisivo di alto livello. 4 porcamiseria su 5.
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