Avete presente le granate con la levetta di metallo, che appena la tiri via tempo qualche secondo e salta tutto in aria? Aggiungete l’incertezza, come nei cartoni con Road Runner e Willy il Coyote, nel momento in cui sgancia la levetta e pensa “boh, ma questa esplode?”; te lo aspetti, ma fino a un certo punto, e io stesso ero convinto che non sarebbe successo così tanto nell’ultimo episodio di Orphan Black. Finalmente la granata è esplosa. Letteralmente.
(Attenzione, per quanto sia segnalato nel nostro header, vorrei rimarcare che su queste pagine non si fa mistero degli avvenimenti successi negli episodi recensiti, anzi sto proprio partendo da un evento clamoroso, quindi attenzione che lo “spoiler” sta arrivando.)
SACRIFICIO
Paul ha preso la sofferta decisione di sacrificarsi, alla luce delle scoperte fatte sul progetto Castor, in un gesto guidato da più motivazioni concorrenti.
Innanzitutto la collezione di ciocche di capelli e i sintomi mostrati dalle partner dei cloni trovano il giusto filo conduttore, con risvolti non del tutto prevedibili: il prevedibile è la consapevolezza della situazione da parte della dottoressa Coady, l’imprevedibile è l’utilizzo deliberato dei cloni a scopo di sterilizzazione. Le donne menzionate nelle agende sono solo il terreno di prova, ma l’intento bellico viene finalmente a galla.
Paul infine comprende di essersi infilato in un affare più grande di lui quando anche il suo superiore gli mente spudoratamente in merito alla richiesta di intervento per fermare Virginia e le sue armi di sterilizzazione di massa. Pensi di seguire uno scopo nobile, ma chi dovrebbe guidarti è in combutta con coloro dei quali sospetti.
Le priorità vengono repentinamente ribaltate: il salvataggio di Sarah, unica immune alla patologia dei Castor, è l’unico obiettivo rimastogli. La ferita riportata nello scontro con Miller è semplicemente la goccia che fa traboccare il vaso: questi esperimenti sono pericolosi e la salute di Sarah è stata messa a repentaglio, quindi elimino ogni traccia dei cloni e ogni potenziale progresso nel progetto militare facendo saltare esplodere la base, almeno non avrò agito invano.
Nella storyline principale quest’ultimo è un enorme punto di svolta, a prescindere dalla sfortunata sorte di Paul. Ammesso che Virginia sia rimasta fatalmente coinvolta nell’esplosione, in linea teoria si è chiuso più o meno definitivamente il capitolo dei cloni maschili, e non siamo a poco più di metà stagione. Intuisco che potrebbero esserci degli strascichi nei prossimi episodi, ma ci sono molte altre possibilità, e la cosa intriga parecchio.
Nemmeno l’elaborazione emotiva è messa in secondo piano, con le allucinazioni di Sarah e il senso di colpa per essersi sostituita a Beth e avere condotto la sua vita, Paul compreso, senza dimenticare gli ultimi momenti squisitamente sentimentali tra i due fuggitivi. Orphan Black non ha praticamente mai trattato storie d’amore convenzionali, Cosima a parte, e il dialogo finale tra i due sembra un po’ una mossa per far contenti i fan della coppia Sarah/Paul. Sono sciocchezze, nulla di negativo in fondo.
Dove le storie d’amore non arrivano arriva il rapporto tra sestras: Helena soccorre Sarah e la aiuta ad andare via dalla base militare. Una volta domato lo spirito selvaggio di sopravvivenza, Helena corregge il tiro e torna finalmente dalle persone giuste per lei.
ESASPERAZIONE
Un’altra conferma nell’olimpo dei miei personaggi preferiti di Orphan Black è Felix. Ci ha abituati a un carattere acidamente gradevole, ma questa volta la preoccupazione per Sarah arriva a fargli perdere le staffe. La sequenza della visita a Rachel, ancora convalescente e ormai priva di autorità all’interno della Dyad, è un pugno nello stomaco fortissimo. Rachel effettivamente non sa nulla di rilevante sui cloni Castor, e Felix è esasperato, non riuscendo ad avere notizie della sorella. Le lacrime sono spontanee ed efficacissime, diversamente dall’esito dell’interazione tra i due.
Altro momento rilevante per la trama è la scoperta di alcuni simboli dipinti da Rachel sulle sue tele, a riprendere gli stessi simboli riportati nel libro nascosto a casa del Clone Club. Mi aspetto grossi passi avanti su questo filone, ora che la base di Virginia è in macerie.
AFFERMAZIONE
Fermate il mondo e ridefinite assieme a me la classifica de “Le 10 cose che farei se fossi ricco sfondato”, perché Alison e Donnie ci hanno appena dato la #1.
La scena deve aver fatto andare in tilt i server di tumblr, dalla pioggia di gif che saranno state dedicate al twerking dei coniugi Hendrix.
Insomma, alla fine Alison ha ripagato i suoi debiti per la campagna elettorale, ma vorrai mica fermarti? Iniziamo pure a riciclare denaro sporco e iniziamo a fare sul serio. La metodicità di questa donna ha del surreale, e il contrasto tra la sua espressività rassicurante e ciò che nasconde rimane una meraviglia da vedere.
Chi mi legge sa quanto sia diventato progressivamente sempre più cagacazzi da quando recensisco, roba che non do 5 Porcamiseria nemmeno agli episodi di Game of Thrones. Questa volta però Orphan Black si è superato: non c’è stato un momento privo di significato neanche per sbaglio e tutti i personaggi coinvolti nell’episodio hanno avuto il loro momento di gloria, in un bilanciamento perfetto tra azione, emotività e comicità. Punteggio pieno, 5 Porcamiseria su 5 senza battere ciglio.
Ah, già che ho nominato tumblr, noi non ci facciamo mancare niente e vi invitiamo a seguirci anche lì, oltre che su twitter e Facebook. Reblogging compulsivo, ma anche gif fatte con le nostre mani!
Vediamo i tweet scelti per questo episodio!
Ecco, ricordare Paul è d’obbligo, uno ci spera fino all’ultimo ma niente, il nostro cuore è a brandelli.
Orphan Black mi ha calpestato con violenza i sentimenti #serialupdate
— matteo (@festadimerda) May 24, 2015
Ieri mentre vedevo orphan black speravo che Paul potesse sopravvivere alla coltellata. Poi gli hanno sparato. Poi è esplosa la bomba.
— hello sweetie (@car_echelon) May 26, 2015
Se trovate dei sentimenti in giro sono quelli che ho perso io guardando l'ultimo episodio di Orphan Black
— Cristià (@itsmechri) May 24, 2015
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