Orange Is The New Black6×01 Who Knows Better Than I

Season Premiere La sesta stagione di Orange Is The New Black inizia nel migliore dei modi, facendoci introdurre da un'allucinata Suzanne le varie tematiche della stagione, da quelle corali come le conseguenze che la rivolta appena sedata comporterà per le detenute, a quelle come sempre più personali come il rapporto con la Massima Sicurezza o l'assenza di Alex.

7.5

Un anno fa avevamo lasciato le detenute di Litchfield fuori dal carcere, tenute sotto controllo dalle forze dell’ordine e smistate su più bus con destinazioni sconosciute. La rivolta di Litchfield era finita, Washington non era stata vendicata, Taystee aveva perso l’opportunità di ottenere qualcosa per le detenute e, soprattutto, due agenti erano morti. Il finale di stagione lasciava quindi parecchi interrogativi per il futuro: dove sarebbero finite le detenute principali della storia, quelle che si erano riunite intorno a Red durante la rivolta? Dov’era finita Alex, visto che Piper non era stata in grado di trovarla né sul campo né sull’autobus? E che conseguenze ci sarebbero state per la rivolta, per la morte di Humprey e per quella sotto il fuoco amico di Piscatella?

In questo primo episodio della sesta stagione di Orange is the New Black cominciamo ad avere qualche risposta, oltre a vedere alcune scene inedite relative all’irruzione dei corpi speciali nel carcere. E solitamente le risposte che otteniamo non sono troppo positive per le detenute, come del resto ci si poteva aspettare.

La protagonista in apertura di stagione è senza dubbio Suzanne, e la prima sequenza della sesta stagione, dedicata alla cara Crazy Eyes, è qualcosa di splendido.
Vediamo la ragazza chiusa in una cella, in Massima Sicurezza. Appare subito chiaro come, senza le medicine, senza le sue amiche vicine a lei e senza l’ambiente a lei famigliare, la sua salute mentale risulti abbastanza precaria.
Parla da sola, si risponde, agisce abbastanza follemente. E poi decide di guardare la televisione. Si siede davanti alla porta della cella, preme un pulsante su un telecomando immaginario… e davanti a lei inizia lo spettacolo.

Suzanne, tramite le sue allucinazioni, ci anticipa la condizione di parecchi personaggi rinchiusi in Massima Sicurezza, e lo fa in un modo folle, divertente e assurdo, perfettamente in linea col personaggio

Nicky, vestita da cane, suona il pianoforte mentre interloquisce col pubblico (cioè Suzanne) facendo battute e raccontando delle molestie subite. Cambio di programma col telecomando, ed ecco Daya che esegue un violento balletto con due guardie carcerarie. Cambio, e Freida in versione prestigiatrice fa dei trucchetti con le carte prima di usarne una per tagliarsi i polsi, dai quali escono svolazzando nuvole di carte. Cambio, e Red interpreta un triste clown sovietico. Cambio, e abbiamo l’incontro di box tra GloriaMaria. Cambio, ed ecco il musical di Cindy tutto incentrato sui segreti. Cambio, e Piper è la protagonista di un quiz a premi durante il quale però ripete sempre e solo una cosa: dov’è Alex? Cambio, ed entrano due guardie nella cella, per portarla altrove. Sia lei che le guardie sono vestiti come fossero usciti dal Mago di Oz, ma anche quest’ultima illusione dura poco, e una volta nel corridoio tutto torna alla realtà.

Questa folle girandola allucinatoria è più importante di quanto non sembri all’inizio, perché oltre a farci rivedere le nostre detenute e a mostrarci il crollo mentale di Suzanne, senza che ce ne accorgiamo ci anticipa la situazione in cui le ragazze versano, o almeno molte di loro.
Daya, che nello spettacolo ballava una danza violenta con le guardie, nella realtà veniva pestata (e quindi Suzanne edulcora la realtà troppo violenta per i suoi gusti, rendendosela accettabile) in quanto assassina di una guardia.
Freida, che non voleva assolutamente tornare in Massima Sicurezza, ha effettivamente tentato di suicidarsi, ma proprio la nostra scrittrice la farà scoprire e salvare.
Gloria e Maria hanno ancora dei conti in sospeso da sistemare, tenerle vicine significa rischiare la sorte, e le guardie ne approfittano volentieri.
Piper, invece, continua a chiedere a tutte le persone che incontra, ogni volta che può, se qualcuno abbia visto Alex, se si sappia dove sono finite le altre ragazze, se ci siano più infermerie. Non si può, giustamente, rassegnare ad averla persa in questo modo proprio quando si erano ripromesse di sposarsi.

Il fulcro della stagione sembra essere l’indagine sulla morte di Piscatella, la cui vera dinamica è stata insabbiata dai responsabili per incastrare invece le detenute

Sempre grazie a Suzanne scopriamo la tematica che probabilmente risulterà l’asse portante della stagione: la morte di Piscatella. I federali hanno intenzione di interrogare le detenute portate in Massima Sicurezza per scoprire cosa sia successo e trovare il colpevole per questa morte.
Già, perché in un flashback scopriamo che, dopo aver portato via le ragazze, i quattro soldati sono scesi nuovamente nella piscina portandosi dietro il cadavere di Piscatella. E hanno concordato la loro versione dei fatti, cioè di essere entrati assieme a lui e che a ucciderlo sia stata una delle detenute, folle di paura e rabbia, sparando quasi a casaccio.
Solo Cindy e Suzanne, nascoste sotto un telone, assistono a tutto ciò. E Cindy è abbastanza furba da tenere zitta l’amica pazza e da catechizzarla affinché non dica nulla, non sapendo ancora come gestire questa informazione né cosa potrebbe succedere loro se si scoprisse che cosa hanno visto e sentito.

Quindi, giustamente, questa stagione sembra virare sulle conseguenze della rivolta e della morte delle guardie e sul tentativo di far scivolare la responsabilità della morte di Piscatella sulle rivoltose.
I nuovi personaggi introdotti sono principalmente guardie carcerarie, di base non molto positive, partendo da quelle che sembrano giocare un fantacarcere assegnando punti ai comportamenti delle prigioniere, fino ad arrivare ai sadici violenti che abusano allegramente del loro potere.
Tra le detenute abbiamo Badison, una piantagrane violenta e un po’ folle che finisce in cella con Red, e Daddy, una sorta di capobanda che prende a benvolere Daya proprio per quel che ha fatto.
Inoltre, e c’era effettivamente da aspettarselo, ritroviamo tra le detenute Lolly, la pazza cospirazionista incastrata nella quarta stagione per l’omicidio della finta guardia. Un ritorno gradito, anche se bisognerà capire se si sia trattato di un semplice cameo o se avrà un qualche ruolo in questa stagione, magari in qualità di residente ormai ben radicata nella nuova prigione.

Un inizio di stagione davvero buono, durante il quale la follia di Suzanne ci accompagnerà costantemente e ci riserverà almeno un piccolo colpo di scena.

Porcamiseria
  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 7.5/10
    Tecnica - 7.5/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7.5/10

In breve

Un buon inizio per questa sesta stagione, che comincia a mostrarci le conseguenze di quanto avvenuto durante la rivolta e delle morti che ci sono state. Le allucinazioni di Suzanne poi sono meravigliose, realizzate benissimo e sempre sensate, anche se ce ne rendiamo conto magari dopo un po’, scoprendone l’attinenza alla realtà. E con le nubi che si addensano sulle loro teste, non possiamo che temere cosa il futuro riserverà a queste donne.

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Porcamiseria

7.5

Un buon inizio per questa sesta stagione, che comincia a mostrarci le conseguenze di quanto avvenuto durante la rivolta e delle morti che ci sono state. Le allucinazioni di Suzanne poi sono meravigliose, realizzate benissimo e sempre sensate, anche se ce ne rendiamo conto magari dopo un po', scoprendone l'attinenza alla realtà. E con le nubi che si addensano sulle loro teste, non possiamo che temere cosa il futuro riserverà a queste donne.

Storia 7 Tecnica 7.5 Emozione 8
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