Once Upon a Time7×16 Breadcrumbs – 7×17 Chosen

Once Upon A Time arriva al suo centocinquantesimo episodio e per l'occasione sceglie di affidare la regia a Lana Parrilla, il cui debutto dietro la macchina da presa deve fare i conti con una trama dalle tinte thriller: mentre le indagini sul serial killer arrivano finalmente a un punto di svolta, Henry e Zelena dovranno affrontare le proprie paure e insicurezze una volta per tutte.

6.8

Lasciando ancora sullo sfondo la trama orizzontale principale, Once Upon A Time si concentra sul giallo introdotto in questa seconda parte di stagione, in due episodi dalle tinte thriller che danno finalmente una chiusura a questa parentesi controversa.

Breadcrumbs

Nonostante l’unione della descrizione degli eventi e l’esplorazione della psicologia e il background dei protagonisti sia il meccanismo narrativo per eccellenza, non è una novità che Once Upon A Time non sempre riesce a gestire con la stessa maestria i vari elementi: il risultato più frequente è la penalizzazione della credibilità della trama a favore di un discreto approfondimento dei personaggi.

È quanto accade in Breadcrumbs con Henry, che finalmente si appropria di un ruolo di primo piano senza costringerci ad assistere – non tutto il tempo, almeno – al suo flirt con Jacinda. Nonostante la chiamata di lavoro che lo avrebbe allontanato da Seattle sembrasse condurre proprio verso l’ennesimo drama, l’arrivo di Weaver per chiedere allo scrittore di aiutarlo con l’assassino ci risparmia tale supplizio e prova a giustificare l’intreccio tra le indagini del detective e il protagonismo del personaggio di Andrew J. West, anche se – come già accennato – il coinvolgimento di Henry nella scoperta delle vere intenzioni del killer, che sembra un grande fan del suo romanzo, appare debole e improvvisato.

Da una scena all’altra egli ha modo di sviluppare, con una rapidità degna di Sherlock Holmes, un ragionamento tanto elaborato quanto incomprensibile, in cui l’unica cosa che capiamo è che il killer “crede” di essere Hansel e vuole vendetta per la morte della sorella, anche se, oltre alla poca chiarezza con cui ci si arriva, la rivelazione in sé non stupisce particolarmente, dal momento che già la presenza di Gretel e la scena finale dello scorso episodio erano state piuttosto eloquenti.

Sospendendo momentaneamente il giudizio sulla caratterizzazione del villain, delineata meglio nella puntata seguente, il merito di queste scene è limitato alla presenza di Tremotino e ai suoi scambi di battute con Henry, i quali, forse per la prima volta, ci permettono di percepire l’affetto che il Signore Oscuro nutre nei confronti del nipote. Eppure, nonostante in poche e commoventi affermazioni possiamo assaporare la ritrovata saggezza dell’uomo, sorgono comunque alcune perplessità riguardo le sue indagini: come è possibile che Henry, convinto che si tratti soltanto delle idee di un uomo dalla personalità disturbata, abbia capito il piano del killer prima di Tremotino, che non solo conosce la verità riguardante il libro, ma è anche il personaggio più intelligente della serie?

La vera introspezione di Henry, tuttavia, è quella offerta dai flashback, in cui, sorvolando sull’insensatezza della trama e i siparietti talvolta imbarazzanti con Uncino, è apprezzabile sin dai primi minuti la continuità instaurata con il personaggio che abbiamo conosciuto fino alla scorsa stagione. In modo del tutto inaspettato, infatti, viene ripreso e affrontato una volta per tutte il lato più “problematico” della personalità di Henry, quell’insicurezza che si porta dietro fin da ragazzino a causa della propria normalità rispetto ai suoi parenti e amici, dotati di grandi poteri o sopravvissuti ad epiche avventure da poter raccontare. Essere il Vero Credente e l’Autore, a quanto pare, non basta a sanare il complesso d’inferiorità, e il desiderio di essere per una volta il protagonista della propria storia risulta totalmente comprensibile e in linea con la sua caratterizzazione passata: non può che essere un’ottimo segno di maturazione, dunque, vedere Henry abbracciare una volta per tutte il proprio ruolo e credere, finalmente, non solo nelle favole e negli altri, ma anche in se stesso.

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Chosen

Poco prima di chiudere una volta per tutte i battenti, Once Upon A Time può issare con Chosen la bandierina per il raggiungimento del centocinquantesimo episodio. Nonostante sappiamo benissimo che la quantità non sia sinonimo di qualità, si tratta certamente di un traguardo importante che Kitsis e Horowitz decidono di celebrare a modo loro, affidando la direzione dell’episodio a Lana Parrilla, quasi come a ringraziare uno dei cuori pulsanti della serie – è lei ad aver segnato più presenze nel corso delle puntate – permettendole di debuttare come regista.

È naturale dunque prestare più attenzione ai dettagli, curiosi di scoprire se l’attrice si rivelerà una conferma anche dietro la macchina da presa. Il tocco della Parrilla, per certi versi più “poetico” e personale rispetto alla solita regia, è evidente sin dalle prime inquadrature ed emerge chiaramente in alcune scelte stilistiche ricorrenti, che rendono questo esperimento davvero ben riuscito: le transizioni tra le scene sono studiate con intelligenza, l’utilizzo dell’elemento del fuoco e dei colori caldi per rendere l’atmosfera di tensione della trama verticale è massiccio e l’esplorazione dell’ambiente, attraverso inquadrature da angolazioni poco convenzionali e ancora non sfruttate, permette allo spettatore di ritrovarsi maggiormente immerso nei luoghi dell’episodio.

A fare da musa a Lana Parrilla in questo debutto è una sempre eccellente Rebecca Mader. Dopo averla vista alle prese con il suo ruolo materno in Secret Garden e, in misura minore anche nell’episodio precedente, in Chosen la maggiore delle sorelle Mills porta finalmente a termine un percorso di redenzione che, nonostante più affrettato e apparentemente più improvvisato, non ha nulla da invidiare a quello di Regina. L’evoluzione di Zelena, infatti, ha sempre presentato parallelismi importanti con quella della sorella, senza tuttavia perdere mai di vista l’individualità del personaggio e le evidenti differenze caratteriali tra le due donne: forse è anche per non insistere troppo sulle stesse dinamiche che abbiamo avuto un focus più veloce sul cambiamento di Zelena, il che tuttavia non è indice di superficialità, quanto un sintomo di esigenze narrative differenti legate al diverso peso dei due personaggi nell’economia della serie.

Chad’s a good man and he’d never choose Zelena.

La conclusione del suo percorso, infatti, risulta pienamente comprensibile e contestualizzata, dimostrando che, seppur tra le righe o offscreen, i punti salienti per la costruzione di una redenzione credibile sono stati sviluppati. A mancare è soltanto la piena accettazione di sé, il trovare finalmente una stabilità interiore che concili la Strega Perfida e il suo tremendo passato con il radioso futuro che si prospetta per Zelena/Kelly. La scissione interiore della donna, che vorrebbe liberarsi di Zelena Mills e continuare ad essere solo Kelly West, ci riporta alla seconda stagione, a quell’iconico discorso di Charming – ripreso in questo episodio da Regina – secondo cui “we are both“, sia il proprio passato che la persona portata alla luce dal Sortilegio. Una volta capito questo e riconciliatasi con l’ignaro marito dopo un ultimo scontro con il suo passato, Zelena è pronta ad accogliere il proprio lieto fine a braccia aperte, forte di aver trovato finalmente se stessa.

Anche in Chosen, tuttavia, la contestualizzazione del focus su Zelena rispetto alla trama non convince particolarmente, a causa di una scrittura poco brillante. Dopo aver rapito Henry per un motivo non ben precisato e aver tentato addirittura di fargli recuperare la memoria ricordando tutte le taverne frequentate insieme, Hansel svela che anche Zelena è uno dei suoi target principali, in quanto la vera colpevole delle sue ustioni e del sentiero intrapreso dalla sorella, che la condurrà alla morte a causa della Congrega.

La parentesi di Hansel appare come un’aggiunta utile solo a diluire una trama già molto ricca

Purtroppo, quello che ci era stato presentato come uno spietato serial killer, ingegnoso e schizzato al tempo stesso, si rivela in questo episodio un uomo disturbato, non particolarmente esperto nell’omicidio e a tratti quasi confuso sul da farsi. Inoltre, i trascorsi della Strega Perfida con la sua famiglia, mostrati nei flashback, lasciano il tempo che trovano, in particolare a causa del repentino cambiamento nei sentimenti del padre verso la donna: apprezziamo tuttavia la scrittura tridimensionale di una Zelena fragile e indebolita, che vorrebbe fare finalmente la cosa giusta, in quanto ci permette di ritrovare le basi per lo sviluppo cui assistiamo nel presente.

Tirando le somme, la parentesi di Hansel ci lascia con l’amaro in bocca e dimostra una debolezza che, essendo così vicini al finale di serie, la fa apparire ancora di più come un’aggiunta utile solo a diluire una trama già molto ricca. I tentativi di infilare a forza questa storyline nella trama orizzontale ci sono, ma avremmo di certo preferito che questo spazio fosse riservato all’approfondimento dei piani di Gothel e Facilier prima di contendersi l’esclusiva per il pugnale di Tremotino, dato che si rischia di non avere tempo sufficiente nella prossima manciata di episodi per affrontare dignitosamente questo plot.

Porcamiseria
  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
6.8/10

In breve

La parentesi riguardante “l’assassino dei dolcetti” monopolizza i nuovi episodi di Once Upon A Time, ritardando ulteriormente l’avanzamento della trama orizzontale e portandoci a dubitare dell’effettiva necessità di questo segmento. Dall’altro lato, la caratterizzazione dei personaggi ci ricorda i progressi fatti nel corso degli anni, mentre il debutto registico di Lana Parrilla fa passare in secondo piano alcune increspature nella scrittura.

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Porcamiseria

6.8

La parentesi riguardante "l'assassino dei dolcetti" monopolizza i nuovi episodi di Once Upon A Time, ritardando ulteriormente l'avanzamento della trama orizzontale e portandoci a dubitare dell'effettiva necessità di questo segmento. Dall'altro lato, la caratterizzazione dei personaggi ci ricorda i progressi fatti nel corso degli anni, mentre il debutto registico di Lana Parrilla fa passare in secondo piano alcune increspature nella scrittura.

Storia 6.5 Tecnica 7 Emozione 7
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