Once Upon a Time7×12 A Taste of the Heights – 7×13 Knightfall

Nuovi arrivi rischiano di sconvolgere ulteriormente le vite degli abitanti di Hyperion Heights, che nel frattempo si organizzano come possono per affrontare le incombenti minacce. Mentre sullo sfondo si verificano importanti cambiamenti o assestamenti nelle dinamiche tra alcuni personaggi, Tiana e Uncino finiscono sotto i riflettori.

6.8

Se c’è una cosa che gli ultimi episodi di Once Upon A Time ci hanno insegnato a nostre spese, questa è certamente la necessità dei filler, così da spezzare il ritmo sfrenato dovuto alle continue rivelazioni che, per quanto possano rendere avvincente la trama, recano anche dei considerevoli danni alla sua comprensione e linearità. Non possiamo che tirare un sospiro di sollievo, quindi, davanti a due episodi dall’atmosfera più lenta e rilassata, che abbandonano ogni corsa al plot twist per concentrarsi sui personaggi e la loro caratterizzazione, nonché approfondire storyline finora soltanto introdotte.

A Taste of the Heights

L’ambizione ad andare oltre la punta dell’iceberg ed esplorare più a fondo sottotrame cui è stato dedicato meno spazio nella prima metà della stagione è particolarmente evidente nell’attenzione riservata ai personaggi de “La Principessa e il Ranocchio“, protagonisti indiscussi di A Taste of the Heights. L’introduzione di questa fiaba nel mondo di Once Upon A Time ci aveva, a suo tempo, lasciati piuttosto perplessi: il lavoro di rivisitazione e sincretismo di più versioni caro agli autori della serie sembrava infatti limitato alla ripresa di qualche nome e all’imbastitura di una background story fine a se stessa.

A distanza di mesi, fortunatamente, la totale focalizzazione su questa storyline e una maggiore introspezione dei personaggi offrono una promettente occasione di riscatto, permettendo allo spettatore di apprezzarne il vero potenziale. Come al solito, quanto vediamo nei flashback è funzionale allo sviluppo di determinate vicende nel presente e ci dà la possibilità di conoscere meglio Tiana e il suo alter-ego, Sabine: se la principessa pronta a tutto per il suo popolo e poco incline a mollare che vediamo nella Foresta Incantata non colpisce per originalità, la cuoca sognatrice di Hyperion Heights, sempre più simile al corrispettivo disneyano, ci fa rimpiangere il poco spazio riservatole finora, che troppo spesso ha dovuto dividere con un personaggio inefficace come la sua amica Jacinda. A fare da – ottima – cassa di risonanza alla bonaria simpatia di Sabine, inoltre, sono la complementare caratterizzazione di Naveen/Drew e la chimica immediata tra i due, grazie alla quale non siamo annoiati dai timidi flirt e punzecchiamenti vari della nuova coppia, che almeno per il momento può fare della leggerezza e dell’eco cartoonistica i suoi punti forti.

Meno scontata è l’altra, chiacchieratissima liaison amoureuse introdotta negli ultimi minuti dell’episodio, che vedono la nostra Regina andare con esitazione incontro a niente meno che il dottor Facilier. Se la costruzione di un credibile trascorso e di una coerente storia tra due figure del genere, soprattutto alla luce del vissuto della Mills nel corso della serie, possa effettuarsi nelle poche settimane rimaste, lo scopriremo vivendo: per il momento, i presupposti per dei risultati soddisfacenti non sembrano mancare, soprattutto grazie alla personalità intrigante e piena di ombre dello stregone vudù. La sua abilità nella manipolazione, con cui ancora una volta l’ingenua Tiana deve fare i conti, potrebbe dare non pochi problemi agli abitanti di Hyperion Heights e, tra il mistero che ancora avvolge le sue azioni e il suo antagonismo alla coppia Sabine-Drew, la curiosità di saperne di più è alta.

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Knightfall

Come spesso accade in Once Upon A Time quando propone episodi prettamente monografici, lo spazio dedicato ad altre storyline è ridotto all’essenziale e, in A Taste of Heights, ci porta a seguire i detective Rogers e Weaver nelle loro indagini sulla Congrega e i misteriosi omicidi delle streghe, per quanto per il momento non sembrino avere né capo né coda. Nel successivo Knightfall, che mantiene invariato il format della settimana precedente presentandosi come un episodio prettamente monografico, i riflettori sono puntati proprio sul nuovo Uncino e, in misura minore, sui personaggi che ruotano attorno a lui.

A dispetto di quanto lasciano intuire le prime scene, infatti, Killian è l’unico vero protagonista di Knightfall e, per quanto il rapporto con Alice ricopra un ruolo importante, la tematica principale è la presa di coscienza del suo nuovo ruolo e la chiusura dei conti ancora aperti con il proprio passato piratesco. Spinto dall’amore per una figlia nata all’improvviso, che gli ha cambiato la vita mettendolo sulla strada della redenzione e dell’eroismo, il pirata è pronto a scendere a patti con il suo acerrimo nemico pur di trovare una via di fuga ad una ragazza che, nonostante i tentativi del padre di crescerla senza farle pesare la prigionia, non sopporta più le mura in cui l’ha costretta la madre. Un amore che supera secoli di sete di vendetta, quello che unisce padre e figlia, ma che davanti al mai sopito orgoglio piratesco vacilla: il più classico ed emblematico esempio dell’ambiguità in cui un genitore può trovarsi, sospeso tra la determinazione a compiere immani sacrifici per i propri figli e le insicurezze e debolezze personali che non sembrano volerlo abbandonare.

Tuttavia, il siparietto che vede coinvolto il capitano Achab non serve bene la causa di questa trama verticale, soprattutto a causa di quel forte sapore di già visto dovuto all’introduzione dell’ennesimo personaggio marinaresco per spiegare il background di Uncino tra un bicchiere di rum e un duello tra uomini, senza impegnarsi per renderlo originale rispetto agli altri capitani e pirati che lo hanno preceduto. Altrettanto poco coinvolgenti risultano le scene che vedono protagonista il detective Rogers nel presente, mentre parla a cuore aperto con un’imperscrutabile Eloise Gardener o continua a procedere in circolo nelle sue indagini; in un contesto così monotono, fatichiamo a comprendere la scelta di limitare all’osso le interazioni con Tilly e non insistere sul gioco di contrasti che la freddezza e il distacco di Rogers nei suoi confronti creano con la devozione paterna rappresentata nei flashback.

I protagonisti di queste trame verticali non sono, tuttavia, gli unici sottoposti a un lavoro di approfondimento, che anzi, in Knightfall dà i suoi migliori risultati quando va a toccare Drizella/Ivy e, inaspettatamente, la piccola Lucy. La giovane Belfrey, infatti, si sente persa e disorientata, dopo che il sacrificio della madre l’ha costretta a rivalutare non solo il proprio piano per Hyperion Heights, ma anche la sua intera vita, privandola di qualsiasi movente per continuare il suo percorso di oscurità; appare la scelta più naturale, dunque, tentare di rimediare ai propri errori e allearsi con gli eroi, forte della riappacificazione con la sorellastra e del supporto di Henry.

Mentre Ivy è alla ricerca del proprio riscatto agli occhi degli altri personaggi – e forse di se stessa – Lucy comincia a guadagnare finalmente la simpatia degli spettatori: sempre più vicina alla verità, la piccola Mills deve fare i conti con il peso che essa comporta e, di conseguenza, avvicinarsi gradualmente a comportamenti più maturi e consapevoli, sanciti dal commovente discorso a carte scoperte con nonna Regina. Alla luce dell’età e degli immancabili parallelismi con il padre, non ci aspettiamo certo che questa crescita si mantenga costante, ma per il momento la svolta action non ci dispiace affatto. Che l’Operazione Giacinto abbia inizio!

Porcamiseria
  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 6/10
    Tecnica - 6/10
  • 7.5/10
    Emozione - 7.5/10
6.8/10

In breve

Finalmente due episodi monografici dal ritmo regolare, che hanno il pregio di introdurci meglio ad alcuni personaggi e svelarci come il recente turbinio di eventi abbia influito sui comportamenti degli altri. I difetti di fabbrica dei cosiddetti filler, tuttavia, non tardano a manifestarsi, tra scelte narrative poco originali e l’indugio su scene dallo scopo riempitivo che fanno crollare l’attenzione dello spettatore.

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Porcamiseria

6.8

Finalmente due episodi monografici dal ritmo regolare, che hanno il pregio di introdurci meglio ad alcuni personaggi e svelarci come il recente turbinio di eventi abbia influito sui comportamenti degli altri. I difetti di fabbrica dei cosiddetti filler, tuttavia, non tardano a manifestarsi, tra scelte narrative poco originali e l'indugio su scene dallo scopo riempitivo che fanno crollare l'attenzione dello spettatore.

Storia 7 Tecnica 6 Emozione 7.5
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