Once Upon a Time7×11 Secret Garden

Il ritorno di Once Upon A Time dalla pausa invernale vorrebbe concentrarsi sul ruolo materno di Zelena e i piani di Gothel, ma finisce per rappresentare una grande quantità di eventi con un ritmo da montagne russe, compromettendo la comprensione dell'episodio e l'approfondimento degli spunti più interessanti.

6.2

Nonostante la cancellazione della serie ormai confermata e l’oneroso compito di portare a termine questa storia nel miglior modo possibile, la situazione in cui si trova la settima stagione di Once Upon A Time al ritorno dalla pausa invernale non è così disperata come sembrerebbe: l’imminente calo del sipario, infatti, potrebbe addirittura giovare a questa stagione, impedendo la diluizione o lo smarrimento delle storyline cui troppo spesso abbiamo assistito di recente.

Ovviamente, con Once Upon A Time è sempre rischioso parlare troppo presto e la strada verso una coerente ed esaustiva conclusione delle linee narrative in corso, per quanto teoricamente possibile nel giro di poche settimane, è ancora lunga e in salita. Come gli episodi che lo hanno preceduto, anche Secret Garden si presenta come un ritorno potenzialmente intrigante, prima di condurci in una narrazione serrata e poco organizzata cui fatichiamo a star dietro. Facendoci quasi rimpiangere la confortevole lentezza degli episodi filler, questa stagione sembra non volerci concedere un attimo di respiro, penalizzando la già compromessa credibilità della serie con dei ritmi da montagne russe che rendono impossibile la comprensione da parte dello spettatore: se in altri contesti queste tempistiche incalzanti non ci sono dispiaciute, come in Eloise Gardener, o ci sono sembrate vagamente giustificabili per aggiungere carne al fuoco e aumentare gli interrogativi prima della pausa invernale, di certo da una mid-season premiere ci si aspettava una narrazione più graduale e meno affrettata.

Addentrandoci più nel merito della trama verticale, le domande circa l’arrivo di Zelena nella Nuova Foresta Incantata sollevate dal mid-season finale trovano immediatamente una risposta, all’interno di quello che è un più ampio approfondimento sul rapporto tra la Strega Perfida e la figlia Robin – la cui crescita improvvisa non smetterà mai di sconvolgerci. Al di là della ridondanza dell’abusato cliché del(la) giovane che vuole a tutti i costi imparare a coltivare i propri poteri e per questo entra in conflitto con il genitore, le conseguenze di questo contesto non sono da sottovalutare: non solo abbiamo per la prima volta un episodio Zelena-centrico non ambientato nel verde patinato e scintillante di Oz, ma finalmente possiamo vedere la maggiore delle sorelle Mills vestire i panni di madre con maggiore consapevolezza, in un segmento che ci ricorda – forse un po’ troppo – le difficoltà genitoriali già vissute da Regina. In questo frangente si colloca l’alleanza con Uncino, che per ora sembra fine a se stessa, nonostante le analogie e differenze tra i due personaggi e, soprattutto, il rapporto tra le rispettive figlie, lascino intuire un’ulteriore esplorazione di questo insolito duo.

Se fin qui, al netto della già citata sensazione di già visto, non notiamo grossi difetti, è nelle vicende ambientate ad Hyperion Heights che si accumula quella quantità inverosimile di situazioni e sottotrame che è il motivo principale della confusione in cui si trova lo spettatore nel corso dell’intero episodio. Mentre Rogers inizia a sospettare dell’innocenza di Eloise Gardener, questa riesce a conquistare con improbabile facilità la fiducia di Anastasia e mette a punto un piano per risvegliare Lucy altrettanto poco credibile. Sicuramente potremmo pensare che ci sia qualche secondo fine di mezzo, ma il ritmo dell’episodio ci impedisce di metabolizzare questa possibilità e, tra un picco di trash e l’altro dovuti all’ormai comica introduzione di oggetti magici dai poteri provvidenziali, la storyline non può che sembrare un confuso e poco efficace espediente per cambiare ancora una volta le carte in tavola. E no, purtroppo stavolta non basta puntare sul carisma dei personaggi storici, come le sorelle Mills o Weaver (nelle sue poche apparizioni), per catalizzare l’attenzione e farci chiudere un occhio su tutti i dettagli che non tornano.

Tuttavia, come già accennato, gli spunti interessanti in Secret Garden non mancano, ma la loro zoppicante rappresentazione ne manda sprecata gran parte del potenziale. È il caso delle scene che vedono protagoniste Victoria e Ivy, che riprendono il tema del contrasto tra madri e figlie introdotto dai flashback su Zelena; anche alla luce della consuetudine di Once Upon A Time di ammorbidire in extremis le figure di coloro che sono considerati “cattivi”, l’epifania di Lady Tremaine e il suo sacrificio per salvare la figlia che la odia e la nipote che ha mandato in fin di vita sono di certo la conclusione più adatta per il personaggio e il pathos della sua ultima scena ne è la dimostrazione. Eppure, la mancanza di tempo per un approfondimento maggiore porta alla forzatura della loro caratterizzazione, che si manifesta attraverso sporadici discorsi out of character, e non permette di dare un solido fondamento ad anni di odio reciproco che, come si evince dal loro ultimo e commovente chiarimento, sembrano motivati piuttosto da un capriccio o da un malinteso.

VICTORIA: I spent so much time focused on one lost daughter that I didn’t see the one who was with me all this time.

Tirando le somme, quello che più emerge in questa mid-season premiere è, ancora una volta, l’incapacità degli autori nel dosare gli ingredienti per dar vita ad un episodio equilibrato, in cui non si prema troppo sull’acceleratore rischiando di non far capire nulla o sembrare troppo superficiali, ma che al tempo stesso porti avanti la trama orizzontale: è evidente che sarebbe bastato spalmare queste storyline su tre o quattro episodi per consentire un approfondimento più dignitoso, ma a quanto pare la voglia di strafare e aggiungere altre evitabili sottotrame nelle prossime puntate li ha costretti ad avviare verso una sbrigativa conclusione quanto hanno già imbastito. Potremmo ingenuamente pensare che la notizia della cancellazione sia arrivata come un fulmine a ciel sereno, ma sappiamo bene quanto gli autori fossero consapevoli di questo rischio e che così non faremmo altro che continuare a giustificare la loro tracotanza.

Porcamiseria
  • 5.5/10
    Storia - 5.5/10
  • 6/10
    Tecnica - 6/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
6.2/10

In breve

Una sufficienza stentata per il ritorno di Once Upon A Time, che spreca idee interessanti premendo sull’acceleratore e trascinando lo spettatore su delle montagne russe che lo portano a fine episodio smarrito ed esausto, dopo i vani tentativi di raccapezzarsi nella trama verticale e dare un senso al comportamento ambiguo di alcuni personaggi.

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Porcamiseria

6.2

Una sufficienza stentata per il ritorno di Once Upon A Time, che spreca idee interessanti premendo sull'acceleratore e trascinando lo spettatore su delle montagne russe che lo portano a fine episodio smarrito ed esausto, dopo i vani tentativi di raccapezzarsi nella trama verticale e dare un senso al comportamento ambiguo di alcuni personaggi.

Storia 5.5 Tecnica 6 Emozione 7
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