Once Upon a Time7×02 A Pirate’s Life – 7×03 The Garden of Forking Paths

Mentre Victoria Belfrey ostenta sempre di più il suo potere su Hyperion Heights e i suoi abitanti, un gruppo di eroi si prepara alla resistenza, incontrando sulla propria strada vecchie conoscenze e nuovi personaggi.

5.3

Introdotta la nuova ambientazione e presentati, anche se in maniera ancora troppo superficiale, i nuovi personaggi, la settima stagione di Once Upon A Time tenta di chiarirci le idee su cosa ci aspetterà nel prossimo futuro, con due episodi che, purtroppo, hanno l’effetto contrario e complicano ulteriormente le carte in tavola.

A Pirate’s Life

Ancora una volta, ad aprire l’episodio non sono le strade tutte da esplorare di Hyperion Heights, bensì il ben noto molo di Storybrooke, con un graditissimo cameo del ponte della Jolly Rogers. Come nello scorso episodio, un giovane Henry in piena crisi adolescenziale appare sullo schermo e ci rendiamo subito conto di trovarci davanti un episodio chiave, pronto a svelarci le sorti di alcuni – uno in particolare – dei nostri personaggi preferiti. La scelta di mostrare così presto ciò che è accaduto alla protagonista si rivela estremamente efficace e tiene alto l’interesse dello spettatore durante tutta la visione, per poi lasciare una forte amarezza nel momento in cui, davanti ai titoli di coda, ci si rende conto di aver avuto ancora una volta delle aspettative troppo alte.

La fremente attesa di riveder comparire l’iconica e familiare giacca rossa nei flashback è soddisfatta con un sospetto ritardo, ma quando il portale si riapre, e il trio di soccorritori chiamato dal giovane è finalmente al completo, possiamo scoprire cosa ne è stato e cosa ne sarà di Emma Swan, la cui assenza ad Hyperion Heights è certamente il dettaglio più importante e bisognoso di chiarimenti di questo reboot. Chiarimenti che vengono dati con il contagocce e senza troppi slanci di fantasia, banalizzando il tutto al semplice raggiungimento da parte della nuova coppia di sposi del proprio lieto fine, con tanto di cicogna in arrivo.

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Il ritorno di Emma, che sulla carta prometteva di chiudere con solenne dignità la storyline del personaggio, si riduce dunque a niente più che un cameo, certamente molto commovente, ma altrettanto veloce e superficiale. Lo screentime riservato all’eroina, difatti, è quanto di più limitato potessimo immaginare, al punto da rischiare di far passare come out of character le azioni del personaggio, che non hanno il tempo di essere sufficientemente analizzate: nonostante baci, abbracci e frasi di circostanza non manchino, sul piano concreto l’interesse per le sorti del primogenito, che non vede da anni e dal quale si sta allontanando un’altra volta, sembra troppo debole. La sensazione che rimane, dunque, è non tanto quella di essersi congedati come si deve dal personaggio, quanto quella di aver assistito a niente più che l’uscita di scena di Jennifer Morrison, al punto che, nel momento in cui entra nel portale per tornare a Storybrooke, sembra quasi svestire i panni di Emma ed interpretare se stessa mentre saluta il set e il resto del cast on screen.

Il titolo dell’episodio, tuttavia, lascia poco spazio all’immaginazione e ci fa capire quanto la presenza di Emma sia in realtà ancillare all’approfondimento delle vicende del vero protagonista della settimana. La scelta di concentrarsi su due personaggi essenziali ed indissolubilmente legati, che per gran parte del tempo si rubano a vicenda lo spazio sotto i riflettori, appare assai poco saggia, soprattutto quando si va ad affiancare a una piega trash (una delle tante, in Once Upon A Time) come il ritorno del doppelgänger di Uncino. Questo personaggio, comparso negli episodi ambientati nel Wish Realm, inizia a preoccupare quando ci rendiamo conto che d’ora in avanti sarà lui il personaggio interpretato da Colin O’ Donoghue, e che quindi è di lui che si tratta quando vediamo il detective Rogers in quel di Hyperion Heights. Con una figlia da salvare, un nuovo percorso di redenzione da intraprendere e un legame a dir poco improvvisato con la figura di Emma, la storyline dell’ennesimo doppione non parte di certo con le premesse migliori. L’unico lato positivo, per ora, sono proprio le scene che lo vedono protagonista ad Hyperion Heights, in cui il rapporto con Weaver prima e quello con Henry e Roni poi fanno sperare in un personaggio fresco e ben inserito nel nuovo gruppo di resistenza che si forma al termine dell’episodio.

The Garden of Forking Paths

Meno problematico, ma allo stesso tempo meno interessante, è l’episodio successivo, che si presenta come un filler incentrato per lo più sui tentativi di resistenza, sia nel presente che nel passato, alle azioni senza scrupoli del nuovo villain. Mentre Victoria Belfrey corrompe gli addetti ai lavori urbani per distruggere il giardino cittadino, Roni’s – che possiamo consacrare a tutti gli effetti come degno erede di Granny’s – diventa il quartier generale in cui i buoni organizzano le proprie contromosse, dirigendosi verso quelle iniziative sociali in pieno stile “l’unione fa la forza” che ci ricordano i primi tempi della serie, quando Henry incitava i propri concittadini e la madre appena ritrovata ad opporsi alle angherie del sindaco Mills. Proprio in questi continui richiami al passato continua a giacere il punto debole di questa settima stagione, come evidenziano la ripresa pedissequa di alcune scene o, ancora una volta, i comportamenti della piccola Lucy: insomma, di certo non è questo il contesto migliore per dimostrare il detto “tale padre, tale figlia“.

Dai personaggi adulti, invece, arriva qualche soddisfazione in più, quando vediamo Jacinda abbandonare per una volta le lacrime e l’autocommiserazione per prendere in mano la situazione e combattere non solo per amore della figlia, ma per il bene dell’intera comunità. Per questo fine, appare essenziale il ruolo da mentore di Roni, i cui discorsi sull’ispirazione e la resistenza non solo continuano a contrapporla efficacemente alla malvagia Belfrey, ma anche a instaurare una continuità con ciò che gli altri personaggi, Biancaneve fra tutti, le hanno insegnato quando era ancora a Storybrooke. Il detective Rogers, dal canto suo, ancora non si dedica alle indagini sull’ubicazione della figlia (sulla cui identità già circolano diverse teorie) e trova una sua collocazione all’interno della trama grazie all’interessante contrasto che si viene a creare nelle scene con Weaver: se l’idea di Uncino e Tremotino che lavorano come partner ci faceva inizialmente sorridere alla luce del loro turbolento passato, la scoperta circa la vera identità di Rogers ha messo tutto in discussione, aumentando la curiosità per questa inedita storyline che unisce il capitano e il Coccodrillo.

Ben più marginale, per adesso, è la resistenza a Lady Tremaine che vediamo nei flashback, la cui importanza passa certamente in secondo piano rispetto all’esplorazione – per quanto minima – della background story di Cenerentola e la sua famiglia. In un gioco di parallelismi, richiami e divergenze con quanto accaduto tra Regina e Biancaneve, la figura della Matrigna inizia ad acquisire spessore, anche se l’assaggio del dramma familiare di Lady Tremaine non convince del tutto a causa del rischio di riproporre, anche qui, personaggi e dinamiche già visti. Più interessante è, invece, la scoperta dei sensi di colpa che la principessa si porta dentro e che potrebbero dare al personaggio un dinamismo che, inutile negarlo, la nostra Biancaneve non è mai riuscita a dimostrare. Appare invece ancora di contorno l’implicazione di Henry e la sua famiglia all’interno della vicenda, che sembra limitata ai consigli dispensati da Regina o alla realizzazione dell’idillio amoroso tra i due giovani.

Porcamiseria
  • 4.5/10
    Storia - 4.5/10
  • 5.5/10
    Tecnica - 5.5/10
  • 6/10
    Emozione - 6/10
5.3/10

In breve

Se il ritorno di Emma e la forte spinta sull’emotività attraverso continui parallelismi e richiami alle scorse stagioni potevano dare l’idea di una facile vittoria, l’effetto riscosso è piuttosto deludente e si concretizza in un episodio dai risvolti assurdi e in un filler senza infamia e senza lode: pur facendo una media tra i due risultati, stavolta Once Upon A Time fatica ad arrivare alla sufficienza.

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Porcamiseria

5.3

Se il ritorno di Emma e la forte spinta sull'emotività attraverso continui parallelismi e richiami alle scorse stagioni potevano dare l'idea di una facile vittoria, l'effetto riscosso è piuttosto deludente e si concretizza in un episodio dai risvolti assurdi e in un filler senza infamia e senza lode: pur facendo una media tra i due risultati, stavolta Once Upon A Time fatica ad arrivare alla sufficienza.

Storia 4.5 Tecnica 5.5 Emozione 6
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