Once Upon a Time6×18 Where Bluebirds Fly – 6×19 The Black Fairy

Chi non muore, si rivede, anche a Storybrooke: due episodi all'insegna della riscoperta di personaggi lasciati in disparte, in particolare Zelena e Tremotino, che culminano nella rivelazione del passato della Fata Nera, mentre gli eroi continuano a prepararsi alla Battaglia Finale e ad un certo matrimonio.

0.0

Ancora una volta, Once Upon A Time ci propone due episodi dedicati alla riscoperta di personaggi da tempo messi in panchina e abbandonati a se stessi, confermando la maggiore logicità strutturale che questa sesta stagione, ormai giunta quasi al capolinea, si è prefissata. A colpi di scena, rivelazioni, flashback, o semplicemente a quelle scene filler cui siamo abituati da anni, si intrecciano dunque gli altrettanto consueti momenti di introspezione e approfondimento, forse il vero punto forte – e talvolta anche il tallone d’Achille – di questo show.

Where Bluebirds Fly

L’esempio più evidente di questa tendenza è la focalizzazione assoluta su Zelena in Where Bluebirds Fly, una puntata che, già dal titolo, non ha bisogno di presentazioni. Sebbene la contestualizzazione di questa storyline nell’ambito della trama orizzontale sembri un po’ forzata, avvalorando l’ipotesi che ormai gli episodi ambientati ad Oz sono prodotti più per tradizione che per effettive necessità di scrittura, l’importanza di questo sipario, apparentemente trascurabile, è notevole.

Nei flashback, dunque, rincontriamo Her Wickedness, alle prese con la solitudine che la sua carica comporta, nonché trascinata in una missione di salvataggio da un suo vecchio amico. Once Upon A Time può così inserire nella sua originale rivisitazione delle fiabe tradizionali anche la propria versione dell’Uomo di Latta e, in misura decisamente minore e con la caratteristica CGI di poche pretese, il Leone Codardo, oltre che puntualizzare alcuni dettagli con il fine di rendere più chiari gli eventi del presente. Tuttavia, l’utilità di queste scene è piuttosto opinabile: se da un lato esse costituiscono il pretesto per introdurre i soliti oggetti magici – in questo caso un cuore rosa glitterato – che, fatalità, ritroviamo anni dopo a Storybrooke, dall’altro aggiungono poco e niente al personaggio di Zelena, le cui insicurezze ci sono ormai ben note.

Tutt’altro discorso, invece, è da riservare alla trama verticale, che vede la strega coinvolta in prima persona nella battaglia contro la Fata Nera, dopo aver rifiutato l’alleanza propostale dalla nuova nemica. È proprio in questo frangente, infatti, che Zelena ottiene il proprio riscatto, attraverso un’introspezione curata con quella cautela e quella drammaticità cui i produttori della serie ci hanno abituati. Non meno testarda della sorella, ma molto più insicura di sé e delle proprie capacità, la donna è pronta ad affrontare la Fata Nera e Gideon, nonostante le ritrosie degli altri protagonisti, nel disperato tentativo di salvaguardare il proprio onore e dimostrare la propria superiorità a tutti quanti. Un comportamento, questo, che si addice perfettamente al carattere di Zelena e che, come spesso accade in Once Upon A Time, costituisce il punto di partenza per impartire una lezione circa la fiducia in se stessi e l’accettazione di chi si è.

A mettere in risalto il percorso di Zelena è, naturalmente, colei che si è trovata proprio nella sua stessa posizione, Regina, che ancora una volta veste i panni di sorella maggiore – ruolo che spetterebbe alla strega – e la aiuta nel suo percorso verso la redenzione. Vengono così richiamati (e concentrati) in maniera piuttosto esplicita tutti i momenti che hanno costituito lo straordinario viaggio della ex-Evil Queen, attraverso delle graditissime citazioni che passano per l’inquadratura di una tavola imbandita per una sola persona nella Città di Smeraldo o per gli angusti vicoli dell’insicurezza, sfociando poi nell’orgoglio spropositato che le impedisce – proprio come accaduto in precedenza alla sorella – di raggiungere la felicità o, più semplicemente, di lasciarsi aiutare. Una serie di parallelismi, questa, che culmina nel sacrificio da parte di Zelena della propria magia, ciò che per anni le era sembrato il suo unico pregio.

Regina: How do you feel?

Zelena: Weak.

Regina: But you never looked stronger.

Where Bluebirds Fly si presenta quindi come una sorta di one woman episode, in cui gli unici protagonisti vogliono essere Zelena e il suo viaggio interiore. Ad evidenziare questo, è la superficialità con cui vengono delineati i comportamenti di tutti gli altri personaggi, che si lasciano andare ad atteggiamenti quasi di bullismo nei confronti della protagonista, come se si volesse sottolineare la totale mancanza di empatia degli eroi: perfino Regina, così importante per la redenzione della sorella, delude tutti nel momento in cui la esorta a tornare a Oz. Per quanto riguarda la famiglia Charming, invece, questa mancanza di attenzione è esagerata dall’organizzazione del matrimonio, che, per quanto utile a smorzare i toni e necessaria ai fini della trama orizzontale, sembra essere stata inserita solo per riempire il minutaggio.
Insomma, tra storyline secondarie trattate con superficialità e poca chiarezza – qualcuno ha capito se questo matrimonio s’ha da fare ora o no? – e flashback poco utili, questo Where Bluebirds Fly si presenta come il classico filler à là Once, con l’unico, stimabile pregio di aver finalmente restituito a Zelena la dignità che merita.

3

 

The Black Fairy

Di ben altro tono è invece il seguente The Black Fairy, episodio chiave non solo per l’approfondimento di alcuni personaggi, ma per la comprensione della trama orizzontale stessa. Si torna così a quelle puntate prettamente eziologiche che Once Upon A Time ci propone ad intervalli regolari, costringendoci a fare i conti con delle rivelazioni inaspettate e più o meno calzanti circa i nuovi personaggi introdotti.

Come già detto al momento del suo trionfale ingresso a Storybrooke, la Fata Nera è un personaggio estremamente intrigante, complici l’esagerazione dell’hype e la straordinaria interpretazione di Jaime Murray. Ma in The Black Fairy, a tutto ciò si aggiunge una background story altrettanto interessante, che permette a questo villain di imporsi come uno dei più accattivanti della serie, nonostante il poco screentime che le è stato riservato. Facciamo così la conoscenza di Fiona, una donna come tante, con un uomo che la ama moltissimo e un figlio appena nato che è diventato la ragione della sua esistenza: insomma, proprio l’inizio di una fiaba. Ed effettivamente, questo è l’inizio della nostra fiaba. È per questo, forse, che i flashback dell’episodio si impongono come alcuni tra i momenti migliori della sceneggiatura di Once Upon A Time: in quanto principio dell’intera storia, in essi troviamo alcuni tra i leitmotiv più longevi della serie, dalla figura del Salvatore all’abbandono, passando per la creazione del famigerato Sortilegio Oscuro. Ma soprattutto, ancora una volta assistiamo alla creazione di un cattivo che non è nato tale, e veniamo portati quasi a provare compassione ed empatizzare con esso: se questo meccanismo vada bene anche per colei che è considerata la Grande Oscurità, è un’altra, spinosa questione.

Evil was not born this winter. It was made.

Perché, nonostante tutto l’entusiasmo portato da queste scene – chiudendo un occhio sulla CGI del Tempio delle Fate – non si può negare una certa amarezza nell’apprendere la vera storia d’origine della Fata Nera, che per settimane ci è stata presentata come la creatrice dell’Oscurità. Come potevamo immaginare, infatti, l’Oscurità esisteva già da secoli prima che Fiona si trasformasse, proprio come esisteva il Signore Oscuro (sono passati anni dalle vicende di Nimue e Merlino). Tuttavia questo dettaglio, che pure è sintomatico dei classici buchi di trama di Once Upon A Time, non riesce ad inficiare gravemente l’immagine di questo cattivo, che comunque, come già sottolineato, è veramente l’antagonista primigenio di quella fiaba che dura sui nostri schermi da ormai sei anni.

Ma, se possibile, ancora più interessante in questo The Black Fairy è lo spazio lasciato a Tremotino, altro grande personaggio che si riappropria dell’importanza che merita. Attraverso un commovente viaggio freudiano nel proprio inconscio, al fianco del figlio Gideon – qui libero dal controllo della nonna – e della rivale Emma, il Signore Oscuro ricostruisce il puzzle delle proprie origini, scoprendo non solo che, nel momento in cui ha lasciato andare Baelfire, ha ripercorso gli stessi identici passi della madre che nella sua mente aveva sempre demonizzato, ma soprattutto che originariamente il suo destino era quello di essere un Salvatore. E nonostante possa sembrare una trovata furba, forzata, o anche poco originale, questa rivelazione è emblematica per portare all’esasperazione i parallelismi che da sempre si sono instaurati tra lui ed Emma, e che vengono in questo episodio sottolineati in più occasioni.

Le scene che lo vedono coinvolto in The Black Fairy, si caricano, dunque, non solo del grande pathos portato dalla recitazione di Robert Carlyle, ma anche di un forte apparato simbolico che va a completare il ritratto di un personaggio che, inutile negarlo, è tra i più complessi della serie. È infatti difficile, per un fan di Once Upon A Time, non avere un rapporto odi et amo con il controverso Mr. Gold, sempre diviso tra la sua aspirazione al miglioramento e il suo attaccamento al potere, che sfocia in una vera e propria dipendenza dalle bugie, dai sotterfugi e dalle manipolazioni, come ci dimostra la chiusura della puntata. E se per l’ennesima volta, nonostante tutti gli anni che abbiamo avuto per conoscerlo, ci troviamo confusi, spiazzati, incapaci di capire le sue vere intenzioni, ma allo stesso tempo pienamente soddisfatti dalla sua coerenza e del modo in cui è stato portata avanti la sua introspezione, è evidente che il personaggio sia stato costruito davvero bene. Speriamo solo di non doverci ricredere nei prossimi episodi, davanti ad improbabili plot twist e tripli giochi che tornerebbero a contaminare, come accaduto in passato, la sua credibilità.

4

 

Vota l'episodio!

Sei d'accordo con noi o avresti dato un voto diverso? Dai i tuoi porcamiseria all'episodio e dicci che ne pensi nei commenti!

1 Porcamiseria2 Porcamiseria3 Porcamiseria4 Porcamiseria5 Porcamiseria
Hanno votato questo episodio 4 lettori, con una media di 4,00 porcamiseria su 5.
Loading...

 

Acquista su Amazon.it


TwitterFreaks

https://twitter.com/ashtakesmehome/status/859453738200813572

Ti è piaciuto l'episodio?

like
0
Mi è piaciuto
love
0
Tutto!
haha
0
Divertente
wow
0
Porcamiseria!
sad
0
Meh...
angry
0
Che schifo

Commenta l'articolo

Simili a Once Upon a Time