Once Upon a Time6×12 Murder Most Foul – 6×13 Ill-Boding Patterns

David e Tremotino, da tempo relegati ad un ruolo subalterno rispetto agli altri, sono al centro dei due episodi monotematici di Once Upon A Time. La coralità dello show si interrompe per approfondire meglio ed ancora una volta luci e ombre di queste due pietre miliari della serie.

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Se c’è una caratteristica imprescindibile a ciascun fan di Once Upon A Time che si rispetti, quella è certamente la pazienza, necessaria per non lasciarsi tediare dai continui tentativi della serie di carburare e ingranare la marcia giusta. Ogni occasione ne richiede una dose diversa e, per fortuna, questa sesta stagione sembra non volerci mettere troppo alla prova, riprendendo subito il ritmo dopo la pausa pigra e leggermente sottotono della mid-season première, e regalandoci invece due episodi prettamente monografici che si collocano sulla scia di quel Rinascimento della serie che abbiamo ipotizzato da Settembre.

Murder Most Foul

Dopo la minaccia della Evil Queen all’inizio della stagione, i retroscena famigliari di David erano rimasti un grande punto interrogativo, celato da altre storyline ma sempre presente in ogni scena riguardante il principe. Le potenzialità da riscatto narrativo che una focalizzazione del genere sul suo personaggio avrebbe potuto dimostrare erano infatti chiare sin dall’inizio, e proprio per questo l’hype per l’episodio aveva delle ottime ragioni. Si può dire già da subito che l’occasione viene sfruttata e, se vogliamo, addirittura espansa, seppur con alcune pecche da non sottovalutare, ma di certo comprensibili a causa della particolarità della trattazione.

Gli interrogativi che ricevono una risposta in Murder Most Foul sono molti e vanno a rappresentare dunque un altro sintomo del miglioramento qualitativo della scrittura di Once Upon A Time: laddove dubitavamo avremmo ottenuto delle spiegazioni, questo episodio arriva a chiarirci le idee, mostrandoci le motivazioni dell’abbandono di uno dei gemelli Nolan e la verità dietro la figura del capofamiglia, Robert. Attraverso la consueta formula dei flashback, possiamo conoscere un uomo dal cuore pieno di sensi di colpa e rimorsi, pronto a tutto pur di rimediare ai propri errori ed elevarsi al di sopra di essi, scegliendo di salvare la vita di un figlio che non conosce e riunire la propria famiglia. L’alone di disprezzo e rancore con cui David ha sempre descritto il padre viene perciò sostituito dall’ammirazione per il suo esempio, così come la sua misteriosa morte diventa l’occasione per approfondire, anche se non in maniera originale, un altro dei protagonisti dello show.

Cos’è quindi che non funziona in questa storyline? Il vero problema, forse, sta proprio nel fatto che non si è abituati alla visione di un episodio David-centrico e per questo l’interesse per le vicende del personaggio non sempre riesce ad essere mantenuto. Nonostante siano i più emblematici per la loro portata emotiva e per l’arricchimento che consentono al personaggio, i momenti di confronto tra David e il re, così come il suo definitivo crollo nervoso nella prigione di Storybrooke, sono in realtà offuscati da una patina di noia, causata soprattutto da un’estrema lentezza nella prima parte dell’episodio e dalla fastidiosa, per quanto necessaria, accelerazione finale. Le azioni che danno inizio all’indagine di Charming, infatti, sono confuse e poco plausibili e riescono ad essere risollevate soltanto dall’efficacia dei flashback e dei momenti clou succitati, oltre che dall’altro grande contributo a questa rocambolesca ed improvvisata inchiesta.

La presenza di Uncino e l’approfondimento del suo rapporto con David sono sacrosanti per la riuscita dell’episodio: il suo desiderio di dimostrare chi è veramente a colui che spera diventi suo suocero è perfettamente comprensibile, e il fatto che questo interesse si trasformi in un vero e proprio affiancamento fisico ed emotivo durante la difficile ricerca del principe è ciò che risalta di più e che restituisce al pirata la sua dignità, quella stessa dignità che la quinta stagione aveva seriamente compromesso. Il suo ruolo nell’omicidio di Robert Nolan, inoltre, arriva proprio come un fulmine a ciel sereno, proprio nel momento in cui il capitano, pieno di insicurezze e demoni, vuole proporre ad Emma di sposarlo: un nuovo turbine di segreti, sensi di colpa e parole non dette è in arrivo.

Mentre David tira fuori gli scheletri dal suo armadio, Regina cerca di ritrovare una parvenza di normalità nelle speranze che proietta nel nuovo Robin, nonostante i dubbi della saggia (da quando?) Biancaneve – ben tornata dearie! – siano pronti a rovinare tutti i sogni del sindaco. Tuttavia, nel più ovvio cliché del doppelgänger, il nuovo arrivato ha ben poco del ladro buono che tutti conosciamo e non perde occasione per cercare la vendetta nei confronti di un ignaro sceriffo di Nottingham. Al di là del comportamento forse troppo stereotipato di Robin, le emozioni di Regina e, soprattutto, il trattamento riservato alla loro chimica sono il punto di forza di queste scene: anche se è ancora troppo presto per parlare, l’apparente disinteresse amoroso della donna nei confronti del ricordo sbiadito della sua anima gemella ci fa ben sperare in un’elevazione della storyline, senza far scadere entrambi i personaggi nel vizioso e smielato circolo delle ship.

Ill-Boding Patterns

Ancora più monografico, se possibile, è l’episodio seguente, in cui la famiglia Gold, dopo l’assenza in Murder Most Foul, torna alla ribalta per scaricare addosso al pubblico le peggiori problematiche familiari che una coppia potrebbe affrontare. Con Belle in secondo piano, l’obiettivo è puntato a mille sul rapporto padre-figlio, un tema che si articola sia nel passato sia nel presente.

Grande rilevanza è infatti riservata, anche in questo episodio, al collegamento tra flashback e avvenimenti attuali, che emerge proprio nella contrapposizione tra i due figli di Tremotino e il suo diverso, ma in fondo sempre uguale, approccio ad essi. Lo vediamo così durante la Guerra degli Orchi, all’indomani della sua trasformazione in Signore Oscuro, iniziare a soccombere al richiamo del potere del pugnale per salvare il proprio paese dalla minaccia dei mostri. La vicinanza del piccolo Baelfire, sempre pronto a credere in lui, riuscirà inizialmente a bilanciare le provocazioni di Beowulf, che nell’universo di Once Upon A Time è un antipatico e spocchioso guerriero: questa situazione di equilibrio si rompe tuttavia nel momento in cui il ragazzo costringe il padre a reagire agli insulti dell’eroe ed ucciderlo. La reazione di Tremotino, che pur di preservare l’innocenza del figlio si assume anche davanti ai suoi stessi occhi la responsabilità dell’accaduto, costituisce l’ennesimo aspetto chiaroscurale del personaggio.

Queste scene sono ricalcate pienamente dal confronto tra il signor Gold e Gideon, che permette di assistere ad alcuni dei momenti più belli dell’episodio. Il ragazzo è totalmente allo sbaraglio e disorientato a causa delle mistificazioni e le angherie subite dalla Fata Nera, e la figura paterna rappresenta per lui sia qualcosa verso cui tendere, sia un esempio da cui emanciparsi. Le azioni biasimabili, ma totalmente coerenti, del padre, il quale, memore di quanto accaduto con Bae, non vuole permettere ad un altro figlio di sporcarsi le mani e condannare la propria anima, ci lasciano riassaporare dopo tanto tempo il rapporto di Tremotino con la paternità e, per esteso, con la redenzione.

La redenzione è sempre stata un elemento fortemente intrinseco al patrimonio genetico di Once Upon A Time, portando in alcuni casi a dei risultati a dir poco ottimi e in altri – qualcuno ha detto Cora? – a una scadente e becera apologetica dei personaggi più improbabili. In questo contesto, Tremotino, il Signore Oscuro per antonomasia, si è sempre trovato in una posizione critica: aspirava alla redenzione, ma non la cercava veramente, voleva liberarsi dell’appellativo di codardo, ma senza essere coraggioso. Da un lato questo atteggiamento ha permesso al personaggio di mantenere intatto il suo ruolo di villain vero e proprio, trascendendo ogni stagione, ma dall’altro ha causato una forte perdita di credibilità ed efficacia delle sue azioni. Eppure in questo episodio c’è qualcosa di diverso, poiché finalmente Tremotino agisce in maniera disinteressata per il bene del figlio, avvicinandosi di fatto ad un momento di redenzione, piuttosto che ad una presunta giustificazione dei suoi errori. Che ci sia un destino incombente su di lui? Che i tentativi di redimere in maniera definitiva il personaggio ci debbano preoccupare? Lo scopriremo, presumibilmente, tra qualche episodio.

In quest’ottica di approfondimento dei personaggi che ultimamente erano passati in cavalleria, azzardando anche un certo coraggio nei flashback, entrambe le puntate riescono ad intrattenere ed interessare il pubblico, accaparrandosi anche quattro porcamiseria, nonostante un senso di noia e già visto continui a pervadere alcune storyline: ad esempio, in Ill-Boding Patterns appesantiscono il ritmo le vicende di Regina, Zelena e Robin, con quel fuggo-non fuggo abbastanza deludente, ma tuttavia gli spunti per il rapporto tra i tre personaggi nel prossimo futuro non sono per nulla da sottovalutare.

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