Once Upon a Time6×10 Wish You Were Here

Ultimo appuntamento dell'anno con Once Upon A Time e i suoi pazzi colpi di scena: tra realtà alternative, l'ormai consueta perdita di memoria e alcuni sviluppi inaspettati ed opinabili, la prima parte della sesta stagione si conclude con un finale piuttosto discutibile, che ci ricorda del precario equilibrio in cui la serie si trova.

0.0

Bisogna stare attenti a ciò che si desidera. Un ammonimento emblematico per questo mid-season finale e che gli spettatori capiscono a proprie spese dopo la visione dell’episodio. Se per tutte queste settimane abbiamo lodato il ritorno di Once Upon A Time alle sue origini e abbiamo sperato che continuasse sulla scia di questo sguardo – spesso vincente – al passato, adesso questo augurio ci si è ritorto contro nel peggiore dei modi: dopo puntate liberamente ispirate ai primi tempi della serie, quello che ci troviamo a recensire oggi è invece un episodio che ritira fuori dall’armadio i terrificanti meccanismi delle ultime stagioni.

Ebbene sì, proprio quelli che tiravano in ballo un’accozzaglia di storyline e plot twist e lanciavano nell’ultimo episodio di metà stagione almeno tre bombe ad orologeria che puntualmente nella seconda parte esplodevano con effetti distruttivi, non riuscendo ad essere sviluppate in maniera dignitosa. Ciò non può che lasciare tanta amarezza nei cuori del pubblico di Once Upon A Time: sembrava che la serie avesse imparato dai propri errori e invece eccola tornare proprio a quel passato che non doveva imitare, quel periodo di spropositata ambizione che ne aveva sancito quasi il definitivo crollo.

A wish your heart makes

Tema centrale della puntata è quello dei sogni e dei desideri, indissolubilmente legato alla storyline di Agrabah e del nuovo genio, Aladdin. Con grande astuzia, infatti, la Evil Queen riesce ad utilizzare questa magia per liberarsi della Salvatrice, che sembra aver trovato un’arma capace di ucciderla senza ferire la sua controparte: inizia così il viaggio di Emma nel mondo che ha sempre desiderato, un mondo alternativo ed illusorio dove i suoi genitori non l’hanno mai abbandonata e dove lei non ha mai dovuto assumere il ruolo che adesso le sta pesando così tanto.

Peccato che quella che potrebbe rivelarsi una vicenda godibile ed interessante risulti in realtà, eccetto pochi dettagli che si salvano, un vero e proprio fallimento narrativo. Tra incongruenze, retroscena poco chiari, personaggi che cambiano carattere da un momento all’altro o diventano la caricatura di se stessi, questo mondo dei sogni si rivela quasi un incubo per chi sta dall’altra parte dello schermo. E purtroppo non basta nemmeno dire che si tratta di una realtà fittizia con personaggi finti, perché uno spettatore attento questa scusa non se la beve di certo.

Once upon a time 6x10

L’unica nota positiva di questa sezione, che occupa la maggior parte dell’episodio, è come al solito la perla dello show, la sempreverde Regina, che non ha la minima intenzione di darsi per vinta e aspettare che Emma ritrovi da sola la strada di casa. Inizia così anche il suo viaggio, una missione di salvataggio che permette al pubblico di gustare nuovamente il meraviglioso legame che unisce le due donne o riassaporare alcune squisite citazioni della prima stagione, che comunque non vengono tralasciate nemmeno in questo frangente, acutizzandole anzi. Vediamo dunque il sindaco ritirare fuori il proprio lato oscuro – si fa per dire, dal momento che uccide persone finte – o rischiare di essere uccisa da un falso Henry pur di salvare l’amica: si torna così finalmente a dare importanza a questo personaggio, che negli ultimi tempi sembrava aver perso il suo mordente in confronto all’astuzia, alla follia e alle perversioni del suo alter-ego.

I know you, Emma: you fight when it matters, you always do. And right now you have to fight – come on, miss Swan!

-Regina

Emma invece, dal canto suo, si trova spaesata – ma incredibilmente felice – nel sogno ad occhi aperti che ha sempre voluto vivere, senza però rendersi conto per gran parte del tempo di essere una persona totalmente diversa. Essere la Salvatrice infatti non significa solo avere un destino di morte e insoddisfazione che incombe come una spada di Damocle, ma significa soprattutto saper combattere prima per gli altri e poi per sé, dando il giusto valore alle cose e conoscendo l’importanza del sacrificio: per tutto l’episodio si fa dunque pesante la mancanza della donna sfrontata, poco delicata e assolutamente badass che Emma è sempre stata e, come dice lei stessa, fa schifo la sua versione canterina, cinguettante e arrendevole.

You snake!

La situazione a Storybrooke è, se possibile, ancora peggiore, con una Evil Queen che perde colpi, una lampada magica che non si capisce mai bene di chi sia, un genio che non si sa quanti desideri possa ancora esaudire e uno sceriffo assolutamente imbecille, che non riesce a fare finta di essere intelligente nemmeno nel mondo dei sogni. Mandiamo avanti veloce, ve ne prego.

Once upon a time 6x10

Anzi, meglio di no. Perché dopo trentanove minuti piuttosto piatti in cui si salta tra realtà alternativa e Storybrooke, ecco che iniziano ad accumularsi quei plot twist assolutamente inopportuni cui accennavamo prima.

Possiamo partire dall’identità della figura sotto il cappuccio – manco fosse Oliver Queen nella terza stagione – che si rivela essere il sempre più inquietante Gideon: capiamo così che l’autostima degli autori deve aver raggiunto picchi pazzeschi, se davvero pensano di riuscire a gestire una storyline tanto assurda nelle prossime puntate, trovando anche il tempo per dedicarsi in contemporanea alle vicende della Evil Queen (che si trova momentaneamente fuori gioco, dopo aver ottenuto ciò che meritava) o di Agrabah. Insomma, sembra proprio che si volesse puntare su un effetto sorpresa che, nei fatti, è risultato decontestualizzato e illogico, andando ad intaccare un cliffhanger che avrebbe potuto essere utilizzato molto meglio di così e senza correre il rischio di mandare all’aria tutto.

Who’s dead may never die

Ma il peggio del peggio arriva nell’ultima scena di questo mid-season finale di Once Upon A Time, nella quale troviamo gli altri due Big No dell’episodio. Innanzitutto, come già anticipato, pare proprio che avremo a che fare con questa realtà alternativa, piena di inesattezze ed eventi a malapena spiegati, ancora per un po’ di tempo e ciò, data l’introduzione della Terra delle Storie Mai Raccontate, fa storcere il naso ai più scettici: si riuscirà a conciliare questo nuovo mondo al leitmotiv delle untold stories? Questo lo scopriremo tra tre mesi, ma intanto bisogna ammettere che l’assenza delle trame verticali riguardanti gli abitanti del mondo di Mr. Hyde inizia a farsi preoccupante.

Once upon a time 6x10

Come se non bastasse, la cosa più sconvolgente – nonostante tutti gli spoiler a riguardo – arriva come un pugno nello stomaco nei secondi finali e si presenta come ciò che porterà le nostre eroine a rimanere bloccate in questo mondo dei desideri: l’incontro con la versione fake di Robin Hood e la conseguente esitazione di Regina.

Gli esiti di questo ritorno, che conclude la puntata insieme alla chiusura simbolica del portale, sono per ora piuttosto incerti, ma anch’essi potrebbero rivelarsi disastrosi per la ritrovata coerenza e qualità della serie. Il rischio maggiore infatti, oltre alla decontestualizzazione della vicenda che è speculare a quanto detto sulla rivelazione di Gideon, è quello di demolire ulteriormente il personaggio, che già nelle scorse stagioni non ha fatto una figura molto brillante: interpretato da uno Sean Maguire ancora alla ricerca di un minimo di espressività e talento recitativo, Robin è sempre stato – anche nel momento della sua morte – un personaggio inutile e burattino, relegato all’unico ruolo di coprotagonista in quel siparietto romantico che erano le vicende degli Outlaw Queen.

Come valutare dunque un episodio del genere, pieno di incasinamenti narrativi e nuove matasse che si vanno ad attorcigliare? Bisogna dire – forse con un briciolo di intransigenza – che la piattezza che monopolizza la prima parte, i pericolosi ordigni lanciati nella seconda e la consueta tracotanza da parte degli autori non giovano sicuramente al bilancio di questo winter finale, che purtroppo non raggiunge la sufficienza.
Il voto che ci sembra opportuno è infatti di due porcamiseria, con la speranza che Once Upon A Time possa fare tesoro dei propri errori per tornare a Marzo con una nuova schiera di puntate ben pianificate dal punto di vista narrativo, così da evitare l’ormai abituale effetto minestrone dovuto ad un susseguirsi di eventi casuali e fuori luogo.

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Note a margine

  • Ancora una volta giungono graditissime almeno le citazioni alla prima stagione e più precisamente al pilot: dal compleanno di Emma alla presa di coscienza della propria missione grazie ad Henry, passando per una carinissima reinterpretazione della prima scena con la Evil Queen, le emozioni si fanno sicuramente sentire forti e chiare
  • Il Tremotino della realtà alternativa, con la sua pazzia e la sua arguzia sottile ed ironica, non si faceva vivo da decisamente troppo tempo

 

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