Scrivere questa recensione sul doppio finale di Once Upon a Time è stato davvero, davvero difficile. E non solo perché sono più o meno venti episodi – magari se ne sono salvati un paio, dovrei verificare – che io e altri colleghi a turno ripetiamo quanto la serie sia diventata inguardabile, ma perché oltre a proseguire per questa strada getta anche nel calderone nuove idee e nuove storie per la prossima stagione. Già, la prossima stagione, perché al peggio a quanto pare non c’è mai fine.
Ma andiamo con ordine.
Operation Mixtape
Il fulcro di questa coppia di episodi è nientepopodimenoché Henry, che dopo essere stato in panchina per tutta la stagione ritorna a farsi notare; gli sceneggiatori, probabilmente, si sono ricordati or ora della sua esistenza. Ma del resto, hey, hanno appena ucciso Robin Hood, si è liberato un nuovo spazietto per affollare lo schermo di personaggi superflui e che ormai non hanno più nulla da dire.
L’aspetto sorprendente, in tutta questa faccenda, è che Henry fa effettivamente qualcosa di utile; non solo, qualcosa che avrebbe potuto portare a un risvolto davvero interessante. Seguendo un ragionamento piuttosto basilare – “La magia ha portato via qualsiasi felicità a me e alle persone che amo” – decide di trascinarsi dietro la fidanzatina Violet e partire per l’ennesima missione dal nome ridicolo: distruggere tutta la magia. La domanda che sorge spontanea è “ma così facendo, si distrugge solo quella di Storybrooke oppure tutta quanta?” Chiaramente, la confusione regna sovrana come sempre a noi spettatori non è dato sapere.
Prima ho usato il condizionale per una ragione: Henry utilizza finalmente i suoi poteri da Autore per svincolarsi dalle regole e seguire la via più rapida. Ruba il cristallo dell’Olimpo a Tremotino – entratone in possesso per liberare finalmente Belle – e fugge a New York, inseguendo lo stesso proposito del defunto Neal. Altro piano ritirato fuori dal cappello perché dovevano riempire lo slot del finale. Quindi sì, fa effettivamente qualcosa di interessante, ma il tutto sfuma in un nulla di fatto quando utilizza il Graal Oscuro – trovato casualmente in una teca della New York Library assieme ad altri libri di fiabe mai viste – e risucchia tutta la magia; peccato che così facendo ha condannato Belle a non svegliarsi mai più e il resto della sua famiglia a rimanere bloccata nel regno delle Storie Mai Raccontate.
Condizionale perché? Presto detto. Uno sviluppo che avrebbe potuto essere interessante viene stroncato dal solito buonismo made in ABC – o magari made in Once Upon a Time, dato l’andazzo. Sfruttando il potere magico di una fontana dei desideri, Henry convince tutti i passanti ad esprimerne uno e desiderare che la sua famiglia torni a casa. Ed ecco qua: nel bel mezzo della succitata fontana, ricompaiono manco fosse un trucco di magia Hook e compagnia bella. Più un ulteriore e illustre ospite, il che porta all’altro problema della serie che nominavo prima. Personaggi a caso per storie a caso.
Lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde
Che ci voglia nuova linfa per le successive stagioni è innegabile; che queste stagioni siano effettivamente necessarie è tutto un altro discorso. Tuttavia, l’introduzione di Jekyll e Hyde incuriosisce a sufficienza da rendere sopportabili questi due ultimi episodi ma no, non per il futuro. L’invenzione da parte del dottore di un siero che separa le due parti di una persona – quella buona e quella cattiva – permette così alla trama di avere un nuovo villain per la prossima stagione già bello e pronto per l’uso, senza alcuna fatica. E, ovviamente, questo nuovo cattivo a piede libero, Mr. Hyde, stringe a tempo record un patto con Tremotino per ottenere Storybrooke in cambio di alcune informazioni per risvegliare l’ancora addormentata Belle. Noi le abbiamo fatto compagnia nei sogni per più o meno tutta la stagione e nessuno è arrivato a svegliarci; mi ritengo personalmente offesa.
Il regno dove bazzicano i due nuovi personaggi appena introdotti è un’accozzaglia di personaggi di racconti mai raccontati: Untold Stories, per l’appunto, e possiamo intravedere numerosi camei quali i Tre Moschettieri, gente vestita in stile arabeggiante che potrebbe venire da Le Mille e Una Notte e così via. Ma il tutto, come sempre, è trattato in modo a dir poco superficiale; probabilmente questo “regno” farà da incubatrice per altri e nuovi personaggi che si susseguiranno nel corso della prossima stagione, ma onestamente non sono affatto smaniosa di vedere cosa inventeranno. Il siero inventato dal dottor Jekyll per liberarsi di Hyde è l’aggancio ideale per la chiusura/apertura della storyline dedicata a Regina, in lotta con la sua parte oscura da che ha deciso di appendere il mantello da Evil Queen al chiodo.
Light vs Darkness
Le capacità recitative di Lana Parilla sono una delle poche – pochissime – caratteristiche ancora valide di questa serie tv. Once Upon a Time ha sfornato davvero una stagione dimenticabile e, forse, uno dei motivi è che è mancato un vero e proprio villain. Sì, c’è stato Ade, ma non consideriamolo tale; c’è Tremotino, che tuttavia saltella sempre sul filo del rasoio, da perfetta banderuola qual è e quale è stato nel corso di tutta la sua vita. Il vero fascino di Once Upon a Time, innegabilmente, era nelle prime stagioni: quando le storyline si complicano troppo, o ti chiami Lost (che pure lui ha avuto parecchi scivoloni, eh) oppure forse è meglio che ti dai una regolata. Quando c’erano la Regina Cattiva e Biancaneve, quando c’era una storia d’amore semplice, quando Emma non credeva ancora in tutto questo circo ambulante, allora la serie aveva davvero del potenziale.
Regina è sempre stata un personaggio fondamentale nell’economia della storia, nel bene e nel male. Il fatto che sia diventata buona – davvero buona – e che abbia scelto di iniettarsi il siero inventato da Jekyll per liberarsi del tutto dalla sua parte oscura e dal male che ha commesso è una scelta impegnativa. Una scelta da cui, volente o nolente, indietro non si torna. Il personaggio di Regina Mills ha mosso definitivamente un passo verso la luce, stritolando il cuore della sua controparte malvagia e liberandosi dell’oscurità una volta per tutte.
Che sia davvero finita? Certo è, come Hyde non ha mancato di sottolineare, che liberarsi della propria parte malvagia non è così facile. E per l’appunto, non è ben chiaro il perché, la Evil Queen ricompare in quel di China Town e toglie di mezzo il Dragone – l’ennesimo personaggio assolutamente superfluo, mal spiegato e francamente evitabile. Ma, perlomeno, è ben chiaro che i villains della prossima stagione saranno degni del loro compito. Forse.
La valutazione è da considerarsi non solo per questa doppietta di episodi ma per l’intera stagione. Tirando le somme, i due porcamiseria sono persino troppi per una stagione tanto insignificante. Noiosa, farcita di buchi di trama e personaggi superficiali, storyline senza senso, recitazione scarsa ed effetti speciali che definire “imbarazzati” sarebbe un complimento.
Salutiamo Once Upon a Time.
Ma se lui torna a settembre, SerialFreaks non è certo di avere lo stomaco per farlo.
Vota l'episodio!
Sei d'accordo con noi o avresti dato un voto diverso? Dai i tuoi porcamiseria all'episodio e dicci che ne pensi nei commenti!
Hanno votato questo episodio 14 lettori, con una media di 2,79 porcamiseria su 5.
Loading...
Ti è piaciuto l'episodio?
