Notorious1×02 The Perp Walk

Primo caso della settimana per Jake e Julia e secondo episodio per Notorious che, alle prese con una puntata "ordinaria", non riesce ad andare oltre i difetti del pilot. Al contrario, li ripete e li amplifica, aggiungendo all'insieme anche la noia.

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Qui a SerialFreaks siamo gente di parola. Vi avevamo detto che avremmo dato un’altra possibilità a Notorious e l’abbiamo fatto: dopo il pilot decisamente deludente (anche se mai quanto quello di MacGyver) le aspettative erano bassissime ma, hai visto mai, magari in una puntata “ordinaria” la serie sarebbe riuscita a imboccare la strada giusta, dando il giusto equilibrio a storia e personaggi.

Ecco, no.

notorious 1x02 the perp walk recensione

The Perp Walk conferma il giudizio del primo episodio, aggiungendo se possibile un altro fattore e andando così a distruggere l’unico lato positivo della serie: è subentrata la noia.

Già, perché questa settimana gli autori di Notorious sono riusciti a combinare tre elementi difficili da trovare tutti in una volta: un caso della settimana inutile e poco interessante, sviluppi nella trama orizzontale pressoché nulli laddove non fastidiosi, e infine personaggi principali – ma pure quelli secondari non scherzano – che si barcamenano tra comportamenti poco plausibili e incapacità recitativa dei propri attori.

In questo episodio non c’è nulla che funzioni, a partire proprio dal caso della settimana.

In questo episodio non c’è quindi nulla che funzioni, a partire proprio dal caso della settimana. La ricerca ossessiva del colpo di scena ad ogni stacco pubblicitario – e sono tanti, in America – finisce per rendere totalmente folle e senza il minimo segno di plausibilità la storyline del rapimento: prima la madre potrebbe aver solo finto di avere un bambino (really? Davvero se foste un detective prendereste anche solo in considerazione l’ipotesi?) poi si scopre che potrebbe averlo inscenato lei per poter zoccoleggiare in santa pace (really again?), per poi arrivare al gran finale in cui si scopre che sì, la madre è colpevole ma ha inscenato il rapimento per proteggere il bambino dal padre violento. Ok.

Capite anche voi che l’assurdo regna sovrano, tra ipotesi che non stanno né in cielo né in terra e forze dell’ordine totalmente assenti che lasciano fare il lavoro d’indagine a un avvocato e a una produttrice esecutiva. E, a proposito, Julia e Jake continuano a non funzionare. Un po’ la colpa è degli interpreti e delle loro performance artificiose, forzate e senza sentimento – le facce contrite di Piper Perabo sono memorabili, farebbero invidia anche a Barbara d’Urso – ma anche la sceneggiatura ha la sua parte di responsabilità, facendoli comparire schizzati e bipolari, in continuo passaggio dall’odio reciproco alla tensione sessuale e ritorno.

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C’è da dire però che non sono soli, perché la caratterizzazione dei personaggi secondari è forse anche peggiore: Ryan, il neoassunto bono-ma-scemo che vuole farsi rispettare nel mondo del lavoro, già di per sé incarna uno stereotipo di quelli violenti; se poi gli si fanno fare scene shirtless totalmente a caso, e scelte stupide che sarebbero costate il posto a chiunque ma non a lui perché è bono, capite che non si va da nessuna parte. (Peraltro sorvolo sulla caratterizzazione totalmente assente della conduttrice cougar del LHL Show perché è talmente offensiva verso qualsiasi donna che non vale nemmeno la pena parlarne.) Ci sarebbe poi anche Oscar Keaton che, accusato dell’omicidio della moglie, non trova di meglio da fare che ricadere nella spirale dell’alcool, ignorare ogni consiglio del proprio avvocato e fare un po’ come cazzo gli pare, con il duplice risultato di farsi arrestare tempo zero e di farsi odiare dal pubblico, il quale invece di empatizzare con quello che sembra essere ingiustamente accusato, lo vorrebbe vedere sulla sedia elettrica entro la fine dell’episodio da tanto è scemo e antipatico.

La caratterizzazione dei personaggi secondari è forse anche peggiore

Parlando di Oscar non si può non parlare di quella che dovrebbe essere la trama orizzontale, ovvero l’omicidio di Sarah Keaton. Anche se, obiettivamente, c’è poco da dire: in The Perp Walk la storyline praticamente non procede, se non contiamo le già citate cazzate di Oscar – che culminano in un funerale che così movimentato non si vedeva dai tempi di Revenge – e la conoscenza del simpaticissimo fratello di Sarah. Quest’ultimo funge inoltre da coscienza critica, in un malcelato – e malriuscito – tentativo di fare denuncia sociale verso i programmi di infotainment che marciano sulle tragedie per macinare ascolti. Inutile dire che anche questo nuovo personaggio, entro la fine della puntata, per un motivo o per l’altro finirà per piegarsi al sistema e accettare di comparire al Louise Herrick Live, vanificando così ogni vago tentativo di inserire un personaggio che valesse da pilastro morale come contraltare alla pletora di stronzi di cui si compone il resto del cast. Infine, i nuovi sviluppi (?) della trama portano anche il cliffhanger dello scorso episodio, che pensavamo ci avrebbe accompagnato per un bel po’, a risolversi a tarallucci e vino nel giro della prima mezz’ora, a dimostrazione di quanto “a cazzo di cane” sia la definizione perfetta per la struttura e la sceneggiatura di questa serie.

Insomma, Notorious, non ci siamo. Ci hai provato ad essere il degno sostituto di Scandal, ma hai completamente mancato l’obiettivo: nessun protagonista degno di questo nome e nessuna storyline interessante o almeno divertente, ma solo 40 minuti persi che potevamo impiegare nel bingewatch di Luke Cage. Mi spiace tanto, davvero, ma la nostra relazione finisce qui. E non sono io, sei tu.

1.5

 

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