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Dinanzi al crollo dei propri ideali e agli errori commessi in passato, Angela e Elliot acquistano consapevolezze, grazie a nuove scoperte e all’aiuto di sorprendenti “alleati”. Dominique, nel frattempo, si ritrova in balia degli eventi e pagherà a caro prezzo le distrazioni causatele da Darlene. Whiterose, per ora, resta ancora imbattuta.

8.5

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A controbilanciare la maestosità del gran finale, l’episodio di Mr Robot che lo precede non si fa entusiasmante, bensì risulta lento, e degni di nota sono solo il cliffhanger finale – ed è sembrato incredibilmente facile riuscire a penetrare le difese del Dark Army – e la rivelazione sull’FBI, della quale, a differenza di Elliot, eravamo già al corrente.

L’intervento di Mr Robot nel far comprendere a Elliot quanto sia estesa la rete abilmente costruita dal suo nemico prova la sua temporanea volontà di non ostacolare lo stesso, nonostante il tentativo di Elliot di disfare tutto quello che la Fsociety ha costruito. I veri oppositori divengono gli uomini che hanno il potere di cambiare gli affari del mondo con un semplice cenno del capo, quelli come Whiterose e Philip Price, che utilizzano tutti gli altri come mere pedine di un vasto schema.

Tra queste c’è Tyrell Wellick, colpevole di arroganza nel ritenersi indispensabile, quando la realtà lo vede nel posto che hanno scelto altri per lui. La libertà, il successo, il suo nuovo ruolo alla ECorp sono tutti dei permessi speciali, garantiti dall’alto, non il frutto di abilità o fatica. Il riconoscimento di tale meccanismo potrà condurlo finalmente a una reazione (che coadiuvi l’operato di Elliot)? Quello che vediamo è solo un uomo solo, disperato, incapace di ragionare lucidamente.

Chi ha – ormai quasi definitivamente – perso la ragione è Angela, la “cocca” di Philip Price. Il riavvicinamento con Elliot è servito a poco e niente, laddove la manipolazione di Whiterose ha agito troppo in profondità, destabilizzando le fondamenta stesse della personalità della ragazza. Le manie di persecuzione, la paranoia, le illusioni che hanno conquistato la sua mente sono mostri che l’hanno divorata pian piano, smorzando qualsiasi reazione negativa nei confronti del vero nemico, in grado di abbattere quello che poteva essere un elemento fondamentale dell’esercito dei buoni. La speranza di riaverla nelle sue fila si è ridotta all’osso.

Profonda delusione anche per Darlene, che viene smascherata nel momento in cui era cruciale tenere all’oscuro l’FBI, ora consapevole dell’esistenza della possibilità dell’undo, tanto agognata. Dominique sarà anche in grado di smascherare le intenzioni di una ragazza che la seduce per ottenere qualcosa, ma perde completamente le sue abilità quando si tratta del suo superiore Santiago, che non è ancora riuscita a collegare al Dark Army, nonostante molti indizi fossero già stati evidenti in passato. Che questa possa essere la volta buona?

Mentre tutti non fanno che ritornare al punto di partenza, Elliot trova la chiave per manovrare il Dark Army e intervenire direttamente nel suo piano, attraverso l’introduzione di una fittizia Fase 3. Ogni sua mossa è stata sempre tollerata, per una debolezza recondita che Whiterose ha nei suoi riguardi, e che ha fatto sembrare ogni cosa che lo riguardi una concessione, un tranello per indurlo a seguire un percorso per lui in realtà già tracciato. Soltanto questa intromissione può cambiare definitivamente le cose, soprattutto dato che le intenzioni di Whiterose e compagnia sembrano, a prescindere, aver cambiato direzione. Che il prossimo pezzo della scacchiera da eliminare sia davvero Elliot?

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Difficile definire un finale così variegato come questo, in grado di offrire colpi di scena, emozioni, delusioni, buoni propositi per il futuro e chi più ne ha, più ne metta. Si può dire, però, che ci fa perdonare tutte quelle piccole pecche disseminate qua e là da Esmail nella terza stagione.

L’episodio finale vuole soffermarsi sugli ideali in cui non si crede più, distrutti dalla realtà e – più specificatamente – dai più potenti; sulla difficoltà nel convivere con le proprie scelte e accettarne le conseguenze.

Il rapporto tra Elliot e Mr Robot non è stato mai così vivo, aperto, sincero come adesso. Lo abbiamo sospettato negli episodi precedenti, ma ora è lampante. Mr Robot è sempre stato dalla parte di Elliot, nel senso in cui ha cercato di proteggere entrambi da quella parte di Elliot irrazionale, pericolosa, in grado di fare più danni che altro. Dall’altra parte, Elliot ha voluto sradicare Mr Robot da se stesso, incapace di interagirvi senza perdere il controllo e pentirsi delle “sue” azioni. E’ il riconoscimento della verità che porta sollievo. Mr Robot è una parte di lui che non può gettare o dimenticare, che gli manca quando è assente e che, in ultima analisi, non deve necessariamente condurlo a soffrire. Anzi, la possibilità che Elliot e il suo alter ago possano essere una squadra, anziché una nemesi l’uno per l’altro, è reale e nulla ne vieta la realizzazione.

La possibilità dell’undo esiste solo grazie a Mr Robot, la cui natura è qui messa a nudo, rivelandosi tutt’altro che disumana. Con la scoperta del tentato suicidio di Elliot, che per una vita ha voluto credere e farci credere di essere sempre stato una vittima, vi è quasi un inaspettato capovolgimento di ruoli. Alla fine, è solo grazie al suo incubo peggiore che Elliot riesce a compiere l’atto tanto agognato, ormai più egoistico che altro. Quello che il ragazzo vuole salvare è infatti solo se stesso, per mettere a bada quei distruttivi sensi di colpa dei quali non riesce a liberarsi. La cancellazione della rivoluzione non preclude, ad ogni modo, la vendetta necessaria che, quasi certamente, vedremo in atto in futuro.

L’ansia che ci ha preso nell’aspettare che Darlene o Elliot venissero sparati è tutto frutto di una sequenza di scene eseguita magistralmente, dove la tensione sale fino al cliffhanger: il vero obiettivo non è mai stato Elliot, ma l’assistente di Whiterose divenuto fin troppo coinvolto, ostacolando i suoi piani. Per le emozioni non c’è più spazio, e la consapevolezza di ciò può portare, infine, allo spegnimento della stessa vita. Quasi increduli, Elliot e Darlene si ritrovano ancora vivi, su una metropolitana, a tornare a casa come se niente fosse successo. Non ci è scappato un morto (importante).

Di Dominique possiamo dire che, purtroppo, più del ruolo della vittima non è riuscita a fare. Ritrovatasi in balia degli eventi, scopre il coinvolgimento di Santiago e assiste alla sua morte brutale a opera di Irving, che fa solo finta di avere ancora una coscienza. Tipiche minacce alla “conosco la tua famiglia” la invischiano nel Dark Army e, ormai impotente, può solo subirne le conseguenze. L’unica soddisfazione: dirne quattro a Darlene, che non può che ricevere in silenzio le offese (che hanno un fondo di verità) e andare avanti a modo suo.

Concludiamo con Angela, la cui storyline è forse la meno interessante dell’episodio, almeno per quanto concerne la rivelazione alla Star Wars del legame familiare con Philip Price. Una trovata banale, che spiega tuttavia l’interessamento che il magnate ha sempre avuto per un’impiegata qualunque. Fa piacere assistere, in ogni caso, al riconoscimento da parte della ragazza della grande presa per i fondelli di Whiterose. Cara Angela, non è possibile tornare indietro nel tempo come Superman e salvare la nostra Lois Lane. Adesso è solo il momento di raccogliere i cocci e ricostruirsi. La vendetta si rimanda a quando si è nel pieno delle forze.

La terza stagione di Mr Robot ha peccato, in certi casi, di poca brillantezza, se paragonata alla prima stagione. Tuttavia, noi ci sentiamo di portare ancora in alto questa serie, specialmente con questo finale più che soddisfacente e che incolla allo schermo. Solo un appunto: che fine ha fatto il povero Tyrell Wellick?

Non perdetevi la comparsa di una vecchia conoscenza dopo i titoli di coda!

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8.5/10
    Tecnica - 8.5/10
  • 9/10
    Emozione - 9/10
8.5/10

In breve

Il finale di stagione, seppur preceduto da un episodio lento e poco brillante, che abbassa la media della valutazione, rimedia e tiene incollati allo schermo con una buona dose di pathos, violenza e colpi di scena. E’ questo il Mr Robot che può aspirare a tanta qualità e che dobbiamo vedere di più.

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Porcamiseria

8.5

Il finale di stagione, seppur preceduto da un episodio lento e poco brillante, che abbassa la media della valutazione, rimedia e tiene incollati allo schermo con una buona dose di pathos, violenza e colpi di scena. E’ questo il Mr Robot che può aspirare a tanta qualità e che dobbiamo vedere di più.

Storia 8 Tecnica 8.5 Emozione 9
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