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Tra false verità e tradimenti, sospettare di tutti e fidarsi di nessuno è la regola. Il mondo di Elliot Alderson sarà costretto a cambiare forma, nel tentativo di fermare un piano distruttivo, opponendosi a nuovi e vecchi nemici.

8.3

La sofferta attesa che abbiamo vissuto dal cliffhanger finale della seconda stagione di Mr. Robot è ufficialmente finita, ed eccoci di nuovo qui, nel mondo contorto e solitario di Elliot Alderson, che diventa ancora più oscuro del solito.

Per chi non ricordasse a pieno i punti irrisolti e gli eventi che ci hanno condotto fin qui, rinfrescatevi la memoria con il recap della scorsa stagione!

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Elliot Alderson è, come ci aspettavamo, sopravvissuto. I dubbi sull’irrealtà del ritorno dai morti di Tyrell Wellick sono stati fugati anche per lui, ed è dura risvegliarsi in un mondo sapendo di essere il creatore di un diabolico Stage 2, in grado di sterminare i dati della E(vil)Corp una volta per tutte e liberare il mondo dall’incubo della corporazione.

Dietro un’azione apparentemente salvifica per la società, si cela però la necessità di sacrificare delle vite per uno scopo più grande. Mr Robot lo ha sempre saputo, ma Elliott non vuole accettarlo e non è disposto ad arrendersi all’onnipresente Dark Army. Quanto può spingersi però, sapendo che in gioco ci sono la sua vita – alla quale il Ministro Zhang/Whiterose sembra molto intenzionato a porre fine – e quella delle persone che ama?

In una fase in cui è impossibile comunicare agli altri il dolore o lasciare che esso si manifesti apertamente, le emozioni vanno in risparmio energetico, e ogni trauma è vissuto in solitudine, dietro un muro, dove nessuno è in grado di guardare. La facciata forte e aggressiva di Darlene si annienta in un attimo dinanzi alla possibilità della morte; la placidità oltre le righe di Angela viene allontanata dal bacio di Elliot, che mostra, per un attimo, un meccanismo rotto dal dolore di un passato che non si riesce a dimenticare. Lo sfogo di Elliott è un dialogo tra sé e sé, accompagnato da rapide sequenze di scottanti immagini attuali, e in un crescendo di ansia e palpitazione, inverte l’idea stessa alla base della rivoluzione innescata. Gli ideali e i valori sono stati mercificati, la libertà si è trasformata in una prigione, e le masse sono solo branchi di pecore, incapaci di conquistare i propri diritti.

Dinanzi a un muro di fotografie delle vittime sacrificali, illuminate da un lampo improvviso in una sequenza perfettamente riuscita, Elliot finisce per arrivare a un’unica conclusione: la responsabilità è sempre stata nelle sue mani. In una vita che non può essere messa in muto o in pausa, sta a lui aggiustare le cose.

Ma non sarebbe stato Mr. Robot se una semplice conversazione con il nuovo scagnozzo di turno – la new entry Bobby Cannavale, già visto in Vynil – bastasse a mettere un punto.
La possibilità di chiudere la questione è solo un’apparenza, e questo episodio non fa che giocare su ciò che si vede e ciò che realmente è. Quello che vediamo con gli occhi, dalla facciata di un palazzo a dei vestiti inadeguati, può ingannare e nascondere il marcio, sebbene quegli stessi occhi conferiscano ad Angela proprio il potere di distinguere i due lati della personalità di Elliot.

E non è il solo potere di cui si appropria. La sua sicurezza nel comunicare con il Dark Army e la sua fiducia nel riuscire a gestire il “problema Elliot” – conseguenze del fascino della fantasia di un reset e di un mondo nuovo – la pongono sul piedistallo dei personaggi da cui guardarsi le spalle. L’errore di fidarsi lo fa Elliot, che non riesce a carpire il tradimento della sua amica di sempre, a differenza di Mr. Robot, che dubita di Angela senza riserve, e a ragione. E anche Darlene ricade nello stesso sbaglio fidandosi della menzogna rifilatale da Elliott su Tyrell, senza dubitare. Non fidarsi mai passa in secondo piano quando entrano in gioco emozioni forti e estremamente pericolose, che offuscano la mente quando non sono poste in stand-by.

Il tocco di classe di una serie che conferma il suo alto livello – grazie a un Sam Esmail sempre attento ai dettagli – è il brano conclusivo dei Daft Punk, che rimanda ai temi chiave dell’episodio e innesca il ritorno dell’elettricità, una luce che solo in apparenza rischiara quello che presagiamo come un futuro tetro e amaro.

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Se ci era parsa strana l’assenza di numerosi personaggi nel pilot, vi si pone rimedio in questo secondo episodio, anche se un po’ troppo frettolosamente per i nostri gusti. La sequenza iniziale – leggermente ripetitiva nel rendere il concetto – ritorna alle origini con un Elliot che, nel pieno del sabotaggio del suo stesso piano, si concede nuovamente a hackeraggi e soffiate, a punire il marcio a dir poco straripante della società. Quasi ci sembra strano che il suo piano sia finalmente approvato, dopo i tagli nel sistema corrotto della ECorp. Viene fatta passare l’illusione che un paio di camicie, una pasticca e un emoticon possano aiutare ad affrontare ogni giornata.

Tuttavia, le illusioni hanno vita corta, e il tasto undo non funziona quando entra in gioco la solitudine di un tempo, il vecchio mostro mai sconfitto da Elliot. Quelle emozioni messe da parte nel pilot fanno pian piano capolino: il bisogno di appartenere a qualcosa che abbia un valore, un significato; la voglia di condividere momenti semplici che strappano un sorriso (e quanto è strano vedere Elliot sorridere). Ma servono a poco quando c’è chi dall’altro lato non se ne fa proprio nulla delle emozioni. Uno spietato Mr. Robot pone fine alla relazione terapeutica, annientando un simbolo di speranza. Il rapporto tra fratelli sembra distendersi, ma finisce per rompersi bruscamente con il tradimento di Darlene, ormai legata all’FBI e che vede come unica via di salvezza l’allontanamento da Elliot.

Dominique DiPierro ritorna in scena per brevi sequenze, atte a dimostrare che l’FBI non è mai scomparso, ma assume importanza ai fini del colpo di scena finale. Nel mare di menzogne e pugnalate alle spalle, Elliot Alderson non è uno stupido e sa il fatto suo. Scacco matto, FBI (almeno per ora). Lo scontro politico e personale tra Price e il Ministro Zhang non è approfondito, e vuol solo fare ulteriori misteriosi cenni al piano da mettere in moto, le cui conseguenze sono per ora imprevedibili. Una vendetta personale può forse bastare a sovvertire il mondo che conosciamo?

Un breve stacco intriso di violenza inaspettata riporta in scena anche Joanna Wellick, la cui storyline secondaria non aveva convinto fino in fondo. E quando credevamo di poter vedere più spazio dato al personaggio o capire dove fosse indirizzato, è fatto fuori dall’amante geloso, ritenuto una pedina incapace di reagire. Sottovalutarlo è stato l’errore fatale della donna Wellick e del suo bodyguard, a cui resta l’unica consolazione di eliminare dal ring l’assassino.

In una fase in cui ogni scelta sembra condurre a conseguenze impossibili da affievolire e che possono costare carissimo, il gioco si fa altamente rischioso e tutti sono sacrificabili. Chissà se Elliot riuscirà a comprendere cosa comporti la compromissione che ha investito il suo rapporto con Mr. Robot – o con qualcun altro – che è in continua evoluzione e sul quale ha molto più controllo.

Un inizio di stagione approvato, che ha tutte le carte per eguagliare le precedenti e – perché no – migliorarsi.

Porcamiseria
  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 9/10
    Tecnica - 9/10
  • 8.5/10
    Emozione - 8.5/10
8.3/10

In breve

Elliot Alderson è sopravvissuto per rivivere i traumi delle scelte compiute quando non era se stesso e rimediare, cercando di proteggere i suoi cari. Ma quando le persone più fidate gli voltano le spalle, solo la sua intelligenza potrà condurlo a prevenire le mosse degli avversari e prevenire il crollo globale. Un inizio sconcertante e oscuro apre i giochi della terza stagione di Mr. Robot, ed è poco lo spazio per l’umanità.

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Porcamiseria

8.3

Elliot Alderson è sopravvissuto per rivivere i traumi delle scelte compiute quando non era se stesso e rimediare, cercando di proteggere i suoi cari. Ma quando le persone più fidate gli voltano le spalle, solo la sua intelligenza potrà condurlo a prevenire le mosse degli avversari e prevenire il crollo globale. Un inizio sconcertante e oscuro apre i giochi della terza stagione di Mr. Robot, ed è poco lo spazio per l’umanità.

Storia 7.5 Tecnica 9 Emozione 8.5
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