Non so se ci avete mai fatto caso, ma nelle serie tv – così come al cinema – l’hacker è sempre stato rappresentato in due modi: o si tratta del villain (capita spesso nei polizieschi), oppure è l’aiutante del protagonista (vedi i vari Nolan Ross, Felicity Smoak, e l’indimenticata Chloe Sullivan di Smallville). In entrambi i casi, l’hacker è praticamente una figura onnipotente: si insinua in pochi secondi nei sistemi di enti governativi e militari con la stessa facilità con cui io cambio canale in tv, provoca blackout di intere nazioni e scopre informazioni su chiunque nel giro di uno stacco pubblicitario.
Ma ecco che, una calda sera d’estate, in tutto questo marasma e in questa rappresentazione un po’ fantasiosa dell’hacker, arriva Mr. Robot.
La nuova serie targata USA Network – che inizierà a fine giugno ma il cui pilot è stato diffuso online un mese prima – cerca di differenziarsi da subito grazie ad alcuni particolari per nulla insignificanti. Su tutti, il fatto che l’hacker smette i panni del comprimario e diventa il protagonista.
La storia è incentrata sul giovane Elliot, programmatore e impiegato presso un’azienda di sicurezza informatica. O almeno, questo è quello che fa di giorno. Di notte, infatti, Elliot è un vero e proprio vigilante, che sfrutta le sue elevate capacità di hacker per incastrare pedofili e criminali, anche affrontandoli a viso aperto, come succede nella scena di apertura del pilot. Ma è la caratterizzazione del protagonista – e le tecniche narrative che ne derivano – a rendere questo episodio pilota un must see dell’estate 2015.
Elliot è affetto da un disturbo antisociale di personalità: prova un malcelato disprezzo per la società, le sue regole e coloro che le decidono (memorabile la scena in cui, parlando alla sua psichiatra, demolisce Steve Jobs e tutte le megacorporazioni); prova una totale indifferenza per i sentimenti altrui e non riesce ad avere rapporti umani praticamente con nessuno, se non con la migliore amica e collega Angela e la psichiatra Krista. Ma è nella tecnica di narrazione che risiede la genialata: essendo questa serie raccontata da Elliot in prima persona, riusciamo a sentire tutte queste caratteristiche sulla nostra pelle.
La sceneggiatura e la regia, entrambe impeccabili – da segnalare giusto alcuni picchi di lentezza della prima, ma comunque funzionali al racconto – ci fanno immedesimare con il protagonista a un livello decisamente inedito. Lo spettatore capisce Elliot, si identifica nei suoi problemi e nelle sue lotte quotidiane, prova i suoi stessi sentimenti nei confronti degli altri personaggi, arrivando a capire che forse molti dei suoi punti di vista li condividiamo perfettamente, almeno a livello inconscio.
E se, come sosteniamo da sempre su queste pagine, la caratterizzazione dei personaggi in una serie tv è tutto – più di qualsiasi trama, qualsiasi mistero, qualsiasi colpo di scena – Mr. Robot ha tutte le carte in regola per essere un vero e proprio fenomeno.
Ma tranquilli, una trama c’è, ed è anche bella tosta.
L’azienda di Elliot presta i suoi servizi alla E-Corp, ribattezzata da tutti Evil Corp – simbolo di tutte le megacorporazioni piene di segreti del giorno d’oggi, un po’ come fu la Massive Dynamic di Fringe – il cui CEO, insieme a tanti altri amministratori delegati di altrettante corporations, farebbe parte di una sorta di setta che decide segretamente le sorti del pianeta.
Una sera, la Evil Corp subisce il più grande cyberattacco della storia, e tocca proprio ad Elliot dimostrare ancora una volta le sue incredibili capacità per cercare di arginare la minaccia. Nel farlo, però, Elliot capisce anche che c’è qualcosa sotto, qualcosa di ancora più grande. Ed è risalendo alla fonte dell’attacco che fa la conoscenza di un altro pirata informatico, conosciuto semplicemente come Mr. Robot, leader di un gruppo segreto di hacker il cui fine ultimo è distruggere la Evil Corp e portare allo scoperto tutti i suoi segreti.
Il cyberattacco si rivela essere così solo un escamotage per arrivare a Elliot e testare sia le sue skills sia la sua volontà di rompere il sistema, e il nostro protagonista si ritrova per la prima volta combattuto tra la voglia di cambiare il mondo e tutti i dilemmi morali che questo comporta.
La trama, non c’è che dire, funziona, quasi alla pari dello sviluppo del personaggio. È dinamica, avvincente – anche per chi non capisce un beneamato di server, attacchi DDoS, brute force e quant’altro – e lascia una quantità di interrogativi tale da farti desiderare l’episodio successivo. Che, cazzarola, arriverà tra poco meno di un mese.
Lungi da me giudicare una serie solo dal pilot, ovviamente, ma il potenziale che Mr. Robot dimostra è veramente altissimo e le possibilità di sviluppo praticamente infinite. Vorrei assegnare 5 porcamiseria, ma in fondo si tratta solo del primo episodio quindi mi limiterò a quattro. Però fidatevi di me: Mr. Robot, zitto zitto, è la novità del 2015 da tenere veramente d’occhio.
Note sparse
- Il protagonista, Rami Malek, è il faraone di Una Notte al Museo. LOL.
- Come avrete potuto notare, gli episodi saranno nominati come, giustamente, file video. Il che è insieme un colpo di genio assurdo e un incubo per la nostra impaginazione.
Come sempre, dite la vostra qui nei commenti, oppure sulla nostra pagina Facebook, oppure ancora seguiteci su Twitter e cinguettate le vostre impressioni su #MrRobot usando l’hashtag #Serialfreaks!
Intanto, il popolo del Twitter si è già scatenato, e le reazioni a questo primo episodio sono pressoché unanimi.
Minuto 10.45, sento già che #MrRobot mi sta risucchiando la vita. Potrebbe o non potrebbe essere colpa di Rami Malek. Vi terrò aggiornati.
— enrica (@ggreywaren) June 1, 2015
#MrRobot è il 50sfumature di chi sogna di essere un hacker anziché trovare un miliardario che lo frusti #SerialUpdate
— Mara (@close1_) May 31, 2015
Accidenti #MrRobot. Dovevi proprio essere bello? Adesso mi tocca aggiungerti alla lista. #SerialUpdate
— 6iu1ia (@giulock) May 31, 2015
E c’è anche chi lo associa all’altra bella novità del giugno seriale.
#TheWhispers #MrRobot ovvero: temevamo per giugno e invece il calendario è di nuovo pieno di crocette #SerialUpdate
— Carlotta Fiore (@carlottafiore83) June 3, 2015
Porcamiseria
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