Marvel’s The Defenders1×01 The H Word

Series Premiere Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist sono pronti a incrociare le proprie strade e le proprie vite per affrontare un nemico comune. Il pilot di The Defenders è per forza di cose introduttivo, ma intrattiene grazie a personaggi solidi e a una realizzazione tecnica da manuale. E poi, insomma, c'è Sigourney Weaver.

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Alla fine, dopo tutto l’hype e i timori della vigilia – dovuti soprattutto alle ultime accoppiate Marvel/Netflix, non sempre riuscitissime – è arrivato il momento di mettere finalmente insieme i quattro supereroi dei bassifondi di New York. Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist sono pronti a unire le forze per combattere un nemico comune… anche se, per ora, il tanto atteso momento del team-up ancora deve arrivare.

Moving forward

Il pilot di The Defenders si concentra sui cinque – sì, cinque – personaggi principali e sulle loro vite. Se la serie, come tutto sembra suggerire, è ambientata qualche mese dopo la seconda stagione di Daredevil e la prima di Iron Fist, diventa chiaro come gli autori abbiano giustamente sentito la necessità di aggiornarci sulle vite di ognuno.

The H Word – parola che capiamo subito essere Hero e con la quale tutti e quattro i Defenders hanno qualche problema a relazionarsi – fa un ottimo lavoro nel prendere i fili delle altre serie e iniziare ad intrecciarli tra loro. Sebbene non ci sia bisogno di un eccessivo lavoro sui personaggi visto il background già solido, l’episodio riesce comunque a riportarci nel loro mondo e a calarci di nuovo nei loro panni: ad ogni protagonista viene assegnato il giusto spazio, focalizzandosi sui desideri e sulle paure di ognuno e rendendoli, alla fine, tutti partecipi del cataclisma che darà il via agli eventi. È un compito non facile, quello di questo pilot, ma portato a termine con il solito, meraviglioso comparto tecnico a dare supporto: la fotografia è semplicemente stupenda, con le tonalità di colore che cambiano a seconda del Defender con cui ci stiamo relazionando e con inquadrature oblique e particolari degne della prima stagione di Daredevil. Se, per certi versi, questo primo episodio non può che ricordarci la prima parte di The Avengers, la realizzazione tecnica – al netto degli effetti speciali presenti nel film e qui non ancora necessari – è qui a un livello decisamente superiore.

Le paure, dicevamo, sono un po’ il filo conduttore di questa carrellata nelle vite dei supereroi di New York. La paura di Matt Murdock di tornare ad essere in qualche modo dipendente dal costume di Daredevil e da quella vita che gli è costata l’allontanamento da Foggy e da Karen; la paura di Jessica Jones di affrontare le proprie responsabilità e di crescere, preferendo invece frappuccini corretti al whisky; la paura di Luke Cage di non riuscire a rifarsi una vita dopo il carcere e al contempo essere l’eroe di cui Harlem ha bisogno; e infine, la paura di Danny Rand di non essere all’altezza del confronto con la Mano e il suo rimorso nell’aver abbandonato Kun Lun.

The H Word si prende tutto il tempo per introdurci anche al resto del cast, quella folta schiera di comprimari – da Foggy e Karen a Claire Temple, da Misty Knight a Trish Walker, da Colleen Wing a Malcolm – che già conosciamo ma che ora sono pronti a interagire tra loro e ad influenzare ancora di più le scelte personali dei quattro Defenders.

Come dicevamo in apertura, c’è però anche un quinto protagonista, Alexandra – una splendida Sigourney Weaver – la cui paura di morire, malcelata dietro un’impassibilità e uno charme da donna di gran classe, la spingerà a premere l’acceleratore sul piano finale della Mano, di cui sembra essere un pezzo grosso. La nuova villain promette decisamente bene, e del resto è difficile non aspettarsi grandi cose da una donna che riesce a intimidire Madame Gao e a rifilarle del mangime per uccelli. Se il modo di fare e il carattere generale ricordano un po’ Wilson Fisk – la malvagità più cruda dietro una facciata rispettabile e di classe – i risultati dei suoi esami medici trasformano una donna già di per sé perfida e pronta a spazzare via un’intera città in un supercattivo che non ha più niente da perdere e, per questo, ancora più pericoloso. Non vediamo l’ora di capire quali siano i suoi piani per New York, che sicuramente coinvolgeranno Elektra e i cui primi indizi scoperti da Luke e – forse – da Jessica iniziano a spuntare ad Harlem e a Hell’s Kitchen.

It’s just a city. You’ll get used to watching them fall.

Marvel’s The Defenders parte insomma col piede giusto, con un episodio per forza di cose introduttivo e forse, a tratti, eccessivamente didascalico. Un episodio però tecnicamente perfetto, composto di soli dialoghi senza la benché minima azione (a parte i primi cinque minuti) ma che nonostante ciò intrattiene senza mai sfociare in quell’effetto noia ed eccessiva lentezza che attanagliava diversi episodi delle serie precedenti: di sicuro, la ridotta durata della serie – otto episodi a fronte dei canonici 12-13 – contribuirà a concentrare l’azione senza divagazioni o perdite di tempo. Spiace solo di non aver visto il tanto sospirato team-up già in questa prima ora, ma siamo certi che non ce lo faranno rimpiangere nei prossimi episodi. Buon bingewatching e appuntamento qui su SerialFreaks nei prossimi giorni per discutere insieme del resto della stagione.

4

 

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