LookingLooking – The Movie

Patrick torna a San Francisco dopo una lunga assenza, in occasione del matrimonio di Agustín e Eddie, e si troverà a dover affrontare tutte le questioni irrisolte abbandonate con la sua "fuga". Su SerialFreaks arriva la recensione del film tv conclusivo di Looking.

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Nel panorama delle serie a tematica LGBT, Looking era stata accolta con altissime aspettative: se Will&Grace aveva spianato la strada con l’ironia, e Queer as Folk e The L-World avevano affrontato più profondamente le problematiche del mondo omosessuale, la nuova serie di Michael Lannan e trasmessa da HBO prometteva di essere la rivoluzione di questo decennio. Non è purtroppo stato così, visto che la serie è stata cancellata dopo due stagioni a causa degli ascolti tiepidi e un pubblico – principalmente quello americano – in fondo poco entusiasta.

É San Francisco a fare da sfondo alle vicende dei tre protagonisti: Patrick (Jonathan Groff) è il bello-ma-insicuro che non riesce ad instaurare una relazione seria nonostante lo desideri fortemente, Agustín (Frankie J. Alvarez) è l’artista problematico, e Dom (Murrey Burtlett, con cui abbiamo fatto due chiacchiere via Skype all’anteprima del film grazie a Sky Atlantic) è il più grande solo sulla carta d’identità. Problemi relazionali, tradimenti, difficoltà economiche, le basi c’erano tutte per far diventare Looking una serie di successo, ma forse l’intensa introspezione e i lunghi dialoghi hanno annoiato una parte del parte del pubblico, poco sensibile alle sfumature romantiche delle spettacolari cartoline della città, dei gay pride visti così da vicino, delle serate di sballo in discoteca, e all’intreccio di rapporti tra i personaggi.

Looking The Movie

Il film in questione è in realtà una puntatona wrap-up, ambientato qualche mese dopo le vicende della serie, con Patrick che ritorna in città per un’occasione molto speciale: il matrimonio dell’amico Agustín, che nonostante i dubbi dell’ultimo minuto sembra aver messo la testa a posto, con il fidanzato Eddie (il bravissimo Daniel Franzese). Dom invece è tutto concentrato sul suo business, e non è al momento interessato ad avere relazioni sentimentali: il tentativo quasi comico di provare trasporto per Patrick è tenero e divertente, mentre i due amici si baciano realizzando di non provare alcun trasporto fisico. I personaggi quindi, memori delle loro esperienze passate, sono tutti più maturi, soprattutto Patrick, che riesce ad affrontare Kevin (Russell Tovey), dopo la fine della loro storia. Kevin è prevedibilmente tornato insieme al suo ex, ma non sembra aver trovato un vero e proprio equilibrio, e non facciamo fatica a vederlo usare ancora Grindr di nascosto per trovare partner occasionali. Il loro è quasi uno scontro, con Kevin che riversa tutto il suo rancore sopito su Patrick, che alla fine prende coscienza dei propri errori e della propria immaturità. Entrambi hanno commesso errori ed entrambi hanno cercato una scappatoia per giustificarli, finendo per minare quella che avrebbe potuto – forse – essere una bella storia d’amore.

Looking The Movie

Il matrimonio di Agustín di per sé è un po’ assurdo, perfettamente in linea con la coppia, con la madre di Eddie in collegamento su FaceTime e la cerimonia fin troppo sbrigativa, ma il breve dialogo con la celebrante, complice anche la proposta di lavoro offerta da Kevin, regala a Patrick una piccola epifania su se stesso, che lo convince sempre di più a restare a San Francisco. Le emozioni sono sincere quando la logorroica Doris (Laureen Weedman) rivela a Dom di volere un figlio da Malik, il suo compagno, e non più da lui: l’amica aveva sempre fantasticato sull’idea che, se mai fosse diventata madre, sarebbe stato con l’amico, e quasi si sente in colpa per aver trovato un altro uomo. Abbracci e lacrime tra i fumi dell’alcol.

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Il film ha il suo lieto fine – un po’ scontato –  quando Richie (Raùl Castillo) litiga con il suo fidanzato, lo lascia, e tempo 30 secondi si rimette insieme a Patrick, ora finalmente consapevole di poter provare ad avere una relazione, senza ansie e con coraggio. Decisamente sbrigativa come mossa, ma gli sceneggiatori di Looking hanno deciso di regalare al pubblico un classico “e vissero tutti felici e contenti”.

Sometimes you need to leave things behind to move forward.

Tutta la puntata in fondo è un insight sull’importanza di chiudere con il passato per riuscire a maturare e affrontare le nuove sfide del futuro: Agustín finalmente fa il grande passo, riconoscendo il suo amore – senza mai volerlo definire così, ma di questo si tratta – per Eddie; Dom decide di lasciarsi andare, senza per forza vivere una vita dedicata esclusivamente al lavoro; e Patrick si rende conto di avere avuto paura dei suoi stessi sentimenti, ma ora non più, riuscendo così ad aprire il suo cuore a Richie. Un consiglio per tutti noi.

Looking The Movie

Looking ha avuto un buon riscontro di critica, e degli ascolti moderatamente in crescita, e la sua interruzione è riuscita a creare un movimento dalla base per convincere i produttori a ripensarci: questo film è merito di chi si è affezionato a Patrick, Dom e Agustín e a questa serie, che ha provato a raccontare la vita di tre omosessuali da un punto di vista introspettivo, forse troppo. La narrazione si è ancorata all’ambiente gay, non riuscendo a sfruttare la realtà di un’integrazione molto più estesa, relegando l’eterosessuale a una comparsa marginale e già vista: la “frociarola” innamorata dell’amico omosessuale con il quale avrebbe fatto un figlio.

La serie negli Stati Uniti è stata un po’ accusata di aver offerto un’immagine stereotipata della vita degli omosessuali, tutta droga e sesso occasionale. É veramente così? Ed è possibile che in una città come San Francisco (che mai come in questo film risulta essere un personaggio a tutti gli effetti, confrontandola continuamente con altre realtà americane come Denver) la separazione tra omo e etero sia ancora così netta? Le storie d’amore, di tradimenti, i dubbi esistenziali sono raccontati in maniera decisamente ben fatta a livello registico, fotografico e di sceneggiatura, ma sono gli stessi contenuti a non portare nulla di nuovo nel panorama delle serie TV: sono ormai tante le proposte che hanno inserito al loro interno le tematiche LGBT, basta citare How to Get Away With Murder o Modern Family, senza concentrarsi esclusivamente sul rapporto omosessuale. Forse lo sbaglio di Looking è stato proprio questo: banalizzare il contesto a discapito del contenuto, appiattendo dei personaggi che avrebbero potuto comunicare ben altro con le loro vicende quotidiane, che volentieri avremmo voluto vedere approfondite in altre stagioni di questa serie.

Il film in sé, al di là dei giudizi generali sull’intera serie, si attesta sui quattro porcamiseria: un’esecuzione tecnica impeccabile per un film che svolge perfettamente la sua funzione di chiusura del cerchio e che, specialmente dopo gli orrendi fatti di Orlando, ha il grande merito di riportare il focus sulle ordinarie storie di amicizia, di amore e della vita che continua nonostante tutto. Un’ultima nota di merito la scelta della meravigliosa colonna sonora, che spazia dai Lower Dens a John Grant, passando per Britney Spears.

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