London Spy1×03 Blue

Conservando sempre la tipica e sobria eleganza British anche nelle scene più sordide e controverse, London Spy va evolvendosi in un crescendo continuo di eventi inspiegabili e misteri da risolvere che avvicinano la mini-serie al mondo narrativo dello spionaggio come siamo abituati a conoscerlo (dal quale sembrava discostarsi negli episodi precedenti), ma che allo stesso tempo la contraddistinguono in […]

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Conservando sempre la tipica e sobria eleganza British anche nelle scene più sordide e controverse, London Spy va evolvendosi in un crescendo continuo di eventi inspiegabili e misteri da risolvere che avvicinano la mini-serie al mondo narrativo dello spionaggio come siamo abituati a conoscerlo (dal quale sembrava discostarsi negli episodi precedenti), ma che allo stesso tempo la contraddistinguono in maniera particolare, trasformandola in un piccolo gioiello televisivo. L’idea che i primi tre episodi danno è quella di avere tra le mani un garbuglio di fili tutti diversi, intrecciati tra loro senza nessuna logica, che lo spettatore deve sbrogliare insieme al protagonista. A soli due episodi dal season finale – il “brutto” delle serie televisive britanniche è che finiscono proprio al culmine dell’hype -, London Spy sembra ancora essere lontana dallo svelamento di tutti i suoi indecifrabili enigmi; anzi, paradossalmente, in questo episodio i misteri aumentano esponenzialmente.

“We’re up against them all”

Danny viene arrestato e sottoposto ad un interrogatorio dai toni accusatori in cui viene incolpato della morte di Alex: la polizia pone i due ragazzi al centro di uno scenario torbido in cui Danny avrebbe causato consapevolmente la morte di Alex, rinchiudendolo nel famigerato baule durante una pratica sessuale estrema sfociata in tragedia. Non solo, Danny scopre che tutte le conversazioni private che lui e Alex avevano avuto erano state sottoposte ad intercettazioni. Come se questi elementi non bastassero a far sorgere dei dubbi, da un esame del sangue – presentato attraverso una scena di rara intensità emotiva -, risulta che Danny è positivo all’HIV, nonostante avesse avuto rapporti sessuali soltanto con Alex nei mesi precedenti. La versione della polizia è chiaramente un falso orchestrato ad arte, una trappola escogitata al fine di discreditare la relazione dei due ragazzi e insinuare dubbi in Danny sulla fedeltà di Alex nei suoi confronti.

In questo episodio a Danny viene tolta persino la certezza sulla veridicità dei suoi ricordi e delle sue convinzioni; in qualche modo, il destino di Danny è stato legato indissolubilmente a qualcosa che Alex aveva scoperto durante la sua carriera. Da completo estraneo, Danny si ritrova suo malgrado catapultato in un mondo che non conosce e non gli appartiene. Un mondo da cui non c’è via d’uscita: le regole del gioco sono state decise a priori e non c’è modo di cambiarle. Il destino incombe su Danny in maniera inarrestabile: non è questione di “se” ma di “quando” questo si abbatterà su di lui. Le parole di Scottie lo confermano:

Scottie: The story of you has been written.

Come Davide al cospetto di Golia, Danny è messo spalle al muro, vittima inconsapevole di un complotto internazionale ordito dalle agenzie di intelligence di sei paesi diversi. Cosa avrà mai potuto scoprire Alex per attirarsi le ire dei servizi segreti?

Growing up or growing old

Conosciuto anche col termine tedesco Bildungsroman, il romanzo di formazione è un genere letterario che concentra la propria attenzione sulla maturazione psicologica del protagonista: durante il racconto, egli compie un vero e proprio percorso di crescita sia dal punto di vista psicologico sia da quello morale. Trasportato in chiave televisiva, London Spy si inserisce con agio nei binari di questo genere. Nel pilot, Danny era poco più che un giovane adulto reduce da un passato sregolato, contrapposto a quello di Alex, l’uomo maturo che amava fare lunghe passeggiate e sorseggiare tè da un thermos – ovvero, le cose che ci si aspettano da una persona di una certa età. La scomparsa di Alex, però, è la scintilla che fa esplodere la maturità di Danny: costretto per forza di cose ad inserirsi nelle acque torbide di una storia che non accetta come vera, egli comprende l’importanza delle proprie azioni, la necessità di dover agire esclusivamente per conto proprio; Danny realizza che è se stesso (Scottie escluso) l’unico su cui può fare affidamento per salvarsi.

London Spy 1x03 Blue recensione

Rich: How grown up you’ve become. […] Some people call that growing up. I call it growing up.

Il passato di Danny ritorna a galla con le sembianze di Rich (interpretato eccellentemente da Mark Gatiss), un uomo ambiguo, viscido e manipolatore a cui Danny si rivolge in un disperato tentativo di far luce sulla scia di segreti che Alex ha lasciato dietro di sé. Raschiando sul fondo della propria disperazione, Danny cerca aiuto presso colui che ha reso il suo passato un torbido guazzabuglio di sregolatezze ed eccessi. Tuttavia, costui ha perduto il potere di influenzarlo: Danny non si lascia più sedurre ed è determinato a scoprire la verità sul conto di Alex. Questa determinazione è un segno evidente di crescita personale: Danny ormai è un uomo maturo e Rich non può più manipolarlo, ma anzi gli consegna l’elemento chiave del cliffhanger di fine episodio. Di chi sarà la misteriosa telefonata?

Trascinandoci con sé in una spirale di scenari torbidi, in una Londra buia che fa da sfondo ad una storia dai toni marcatamente noireLondon Spy risulta ancora avvincente: nonostante scene interminabili e silenziose, la tensione rimane sempre alta così come alto è l’interesse suscitato nei confronti dello sviluppo narrativo. La trama, per quanto non innovativa, è comunque portata avanti in maniera coerente e il susseguirsi degli eventi permette allo spettatore di immedesimarcisi: tutto sembra plausibile e veritiero, ma allo stesso tempo potrebbe essere l’esatto contrario. Meritatissimi, dunque, i 4 porcamiseria e mezzo: con momenti come quello tra Ben Whishaw e Mark Gatiss, il risultato era quasi scontato.

4.5

 

Freakin’ Details

  • Mark Gatiss è produttore esecutivo, co-creatore e sceneggiatore di Sherlock della BBC One. Nello show, dà anche il volto a Mycroft Holmes, fratello del famigerato Sherlock Holmes nonché membro dell’MI6.
  • Nel corso degli episodi la vasca da bagno appare come elemento emblematico in diverse scene. Nel pilot, fa da cornice ad un momento intimo di relax prima che Danny e Alex riprovino a fare sesso. In questo episodio, invece, appare tre volte: nella sua vasca da bagno Rich afferma la propria posizione di potere e che verrà ricordato come colui “who always got what he wanted“; la seconda scena è un momento di purificazione, in cui Danny cerca di rimuovere letteralmente con un colpo di spugna i ricordi del proprio passato legati a Rich; nella terza scena, la vasca diventa un vero e proprio bagno di disperazione, che vede protagonista una vecchia fiamma di Scottie, un ragazzo affetto da AIDS.

Twitter Freaks

Dopo Mark Gatiss, sarebbe bello se un altro attore di “sherlockiana” memoria facesse capolino su London Spy…

In fin dei conti, è questo il senso della serie: non capire una ceppa. No?

Leggasi alla voce “angosciante”:

https://twitter.com/AltieriNicola/status/669590319651008512

 

 

 

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