A Series of Unfortunate EventsSeason 2 Recap: La ricerca della verità

In un cromatismo scenico iconico, Violet, Klaus e Sunny continuano la loro fuga dal Conte Olaf e la loro disperata ricerca della verità, in un mondo che non è pronto ad ascoltarli. Con molte differenze, ma allo stesso tempo affinità con la prima stagione, A Series of Unfortunate Events conferma i propri tratti distitintivi e i propri leitmotiv. Uno su tutti: Look Away!

7.0

La seconda stagione di A Series of Unfortunate Events mantiene inalterata la sua architettura originaria, confermando gli elementi distintivi della storia dei tre fratelli Baudelaire: un ciclico cambiamento di scenari, i travestimenti del Conte Olaf, l’ironico e triste divario tra il mondo dei grandi e quello dei più piccoli. Il tutto è stato arricchito e sapientemente variegato dall’introduzione di nuovi personaggi come Esmé Squalor, i fratelli Pantano e Jacques Snicket e da un’escalation drammatica sicuramente più intensa rispetto alla prima stagione.

ASOUE season 2

Tuttavia, gli episodici spostamenti dei Baudelaire e le loro ripetute disavventure hanno rallentato lo sviluppo del plot orizzontale che ha subito una considerevole accelerazione soltanto nell’ultima cornice del Carosello. Infatti, le poche notizie fornite circa la risoluzione dell’arcano originario sono state dilazionate nel corso degli episodi, conferendo alla narrazione un ritmo altalenante e una visione non sempre scorrevole, anzi continuamente messa in pausa da appendici e intermezzi superflui. Per quanto, occorre ricordarlo, questa serie tv sia la trasposizione dei romanzi di Daniel Handler, i ritmi televisivi, distinti totalmente dai tempi di lettura, seguono regole differenti. Adattare la scrittura centrifuga dei romanzi ad una narrazione televisiva centripeta è un’operazione complessa e, dispiace dirlo, non totalmente riuscita per questa seconda stagione di A Series of Unfortunate Events.

ASOUE season 2

Se nella prima stagione, i rimbalzi spaziali dei Baudelaire e la prevalenza di storyline collaterali nell’economia del plot erano tollerati perché permettevano una completa presentazione della galleria dei personaggi, ora annoiano spesso lo spettatore, spezzando quel transfert emotivo con i protagonisti precedentemente creatosi. Nella prima stagione infatti hanno catalizzato così tanto l’attenzione l’intesa tra i tre fratelli, l’acume di Violet, la sapienza di Klaus, l’incantevole arguzia di Sunny e la tragicomicità dei cattivi, che il mistero della Società Segreta passava in secondo piano, tale era lo spettacolo relazionale che veniva rappresentato. Ora ci si aspettava un equilibrio tra i raggi verticali e l’asse orizzontale della narrazione diverso, a vantaggio di quest’ultimo.

ASOUE season 2

Nonostante questa premessa, che maggiormente è riferita ai primi episodi della stagione, è necessario precisare che molti sono stati gli elementi positivi del secondo atto della storia dei Baudelaire. In primis, l’introduzione di un nuovo villain come Esmé Squalor, caratterizzata da una disturbante perfidia, ha permesso di enfatizzare la malvagità del Conte Olaf, che altrimenti rischiava di essere ripetitiva, conferendo alla serie una sensazione di già visto. Gli episodi dell’ostile ospedale hanno, infatti, dimostrato quanto fosse vincente questo nuovo binomio cattivi/buoni, con l’agire di Esmé che ha conferito alla sceneggiatura un ritmo claustrofobico fortemente suggestivo ed empatico. Infatti, come suddetto, in questa seconda stagione si evince un climax drammatico ascendente che, iniziando dall’infausta morte di Jacques Snicket, culmina con il brutale e inaspettato omicidio di Olivia alias Madame Lulù.

ASOUE season 2

Il focus sui volontari della Società Segreta, strenui difensori dei più nobili principi letterari e filosofici, ha permesso un allontanamento dallo strato letterale/primario della narrazione e l’adozione di una chiave di lettura più profonda. La storia dei Baudelaire, infatti, può essere letta come la trasposizione allegorica dell’eterna battaglia tra la Virtù e la Perfidia, l’Etica e la Scelleratezza, la Cultura e l’Ignoranza. Il Conte Olaf altro non è che un uomo ignorante (dato più volte sottolineato nella serie), senza nessun talento, dedito alla mercificazione di ogni esperienza, che riceve sempre il consenso e l’appoggio della massa, senza i quali non avrebbe successo. Il reale nemico dei Baudelaire non è il Conte, ma il contesto sociale totalmente accecato dalla logica delle apparenze. Il vile villaggio, la società IN/OUT, il personale ospedaliero e il pubblico del Carosello, eccitati dallo spettacolo della violenza, sono la sottile rappresentazione dello spirito del populismo, da cui è invasa la società odierna.  Il popolino, accecato dall’Istinto, invoca la violenza per sopperire al vuoto della propria esistenza, per soffocare le proprie paure invece che affrontarle, per annichilire l’Altro, piuttosto che includerlo. Sebbene la rigidità dello statuto del Vile Villaggio ci appaia paradossale, come lo spettacolo circense dei leoni, in realtà si configurano come estremizzazioni metaforiche dell’imperversare dell’Es nelle dinamiche sociali. I Baudelaire, portatori di razionalità, si ritrovano quindi a combattere contro la superficialità e la becera ignoranza, in una battaglia molto spesso impari.

ASOUE season 2

Il season finale, con una sceneggiatura perfetta e un ritmo narrativo cadenzato e mantenuto adrenalinico già dal precedente scenario dell’opedale, evidenzia la carica veritiera del leitmotiv seriale Look Away, con un alto tasso di drammaticità, arricchito da un inedito elemento: la separazione dei Baudelaire. Perduta l’ultima aiutante, svanita l’ultima occasione di salvezza, Klaus e Violet vengono allontanati da Sunny, in una discesa repentina che non presuppone nessun lieto fine. L’immedesimazione con loro ritorna a essere totale, sia per l’interpretazione magistrale di Melissa Weissman, Louis Hynes e Presley Smith, sia per la resilienza dimostrata, nella più ostile e tragica delle condizioni esistenziali: la solitudine.

Il mondo in cui i Baudelaire sono rimasti orfani è una società capovolta che, obliato il buon senso, idolatra chi non ha talento, assimila diktat estetici in modo pedissequo,  non fa domande, ma condanna, non vuole risposte, ma giudica, in una deriva di analfabetismo funzionale ed emotivo. Il tutto scisso in mille scenari diversi, che sembrano simboli di prospettive distanti, eppure irrimediabilmente vicine.

 

Per restare aggiornati sulle vicende dei Baudelaire, seguite la pagina Facebook Una Serie di Sfortunati Eventi – Netflix


Sunny è talmente adorabile da far dimenticare ogni défaillance e ogni lentezza

Guest star d’eccezione

https://twitter.com/Starkwasp/status/985494054820597760

Porcamiseria
  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
7/10

In Breve

La seconda stagione di A Series of Unfortunate Events non raggiunge il massimo dei voti, come la precedente stagione, a causa di una dilazione narrativa accentuata e una sensazione di già visto nei primi episodi. Nonostante queste défaillances, la storia dei Baudelaire conferma la propria validità, con una fotografia eccellente dal cromatismo simbolico ricercato, una sceneggiatura attenta ad ogni dettaglio e un cast spettacolare. Un nome su tutti: Neil Patrick Harris!

Sending
User Review
7.67/10 (3 votes)

Porcamiseria

7

La seconda stagione di A Series of Unfortunate Events non raggiunge il massimo dei voti, come la precedente stagione, a causa di una dilazione narrativa accentuata e una sensazione di già visto nei primi episodi. Nonostante queste défaillances, la storia dei Baudelaire conferma la propria validità, con una fotografia eccellente dal cromatismo simbolico ricercato, una sceneggiatura attenta ad ogni dettaglio e un cast spettacolare. Un nome su tutti: Neil Patrick Harris!

Storia 7 Tecnica 7 Emozione 7
Scopri di più sui Porcamiseria

Ti è piaciuto l'episodio?

like
0
Mi è piaciuto
love
1
Tutto!
haha
0
Divertente
wow
0
Porcamiseria!
sad
0
Meh...
angry
0
Che schifo

Commenta l'articolo

Simili a A Series of Unfortunate Events