Legion2×03 Chapter 11

Una bara a forma di uovo, un labirinto di rose e una mucca: Legion conferma l'assurdità visionaria che la contraddistingue fornendoci al contempo un'inquietante prospettiva sulle potenzialità della nostra mente.

8.0

Legion continua a giocare con le nostre menti allargando l’orizzonte da una prospettiva solipsistica a una collettiva, dove l’idea che il narratore Jon Hamm ha presentato nei cold open precedenti diventa virale contagiando in maniera inquietante un’intera comunità.

La puntata prende le mosse dall’effetto nocebo per mostrare le impressionanti potenzialità della mente umana nel condizionare la realtà fisica

Le premesse a là Inception ci sono sempre state e la serie di Noah Fawley si è mossa continuamente sul solco tracciato da Nolan nella descrizione livellare della struttura del subconscio umano. Questa puntata non è da meno, prendendo le mosse dall’effetto nocebo per mostrare le impressionanti potenzialità della mente umana nel condizionare la realtà fisica. La lista degli assurdi episodi di isteria di massa, in quanto reale, contribuisce a rendere perturbante un segmento introduttivo già di per sé affascinante.

Il resto dell’episodio non è da meno, confezionato nella claustrofobica atmosfera dell’edificio della Divisione Tre, messo in quarantena a causa della presenza del monaco Mi-Go, di cui David è alla ricerca per localizzare il corpo di Farouk. Le due nemesi hanno l’ennesimo confronto (stavolta non violento) sul piano astrale, dove lo Shadow King si cuce addosso un vestito da vittima che mal cozza con le sue azioni passate. La stessa tortura di Lenny, trattenuta senza pace da Farouk, è la conferma di uno spirito molto più violento dell’immagine del re saggio e venerato che sarebbe stato ingiustamente spodestato dal bianco colonizzatore Xavier.

Lo Shadow King si cuce addosso un vestito da vittima che mal cozza con le sue azioni passate

È proprio il Re delle Ombre a portare alla pazzia i monaci che hanno imprigionato e seppellito il suo corpo, battendo incessantemente sulla bara a forma di uovo, lo stesso uovo che solo due puntate fa dava vita a una mostruosa creatura associata a un’idea corrotta. Come quella che a portare la piaga nel presente sia stato il monaco e non il medesimo Farouk: il terribile morbo colpisce anche gli amici più cari di David, ad eccezione di Cary, che con Haller si avventura nell’inconscio di Ptonomy Melanie per liberarli dall’epidemia mentale che li isola nel loro desiderio più profondo, quasi un capovolgimento del contrappasso infernale dantesco.

E poi c’è la mucca, mistero non rivelato inserito puntualmente nelle suggestioni visive di cui questa serie ha adornato la propria nicchia estetica, senza sconfinare in eccessive masturbazioni mentali ma sapientemente dosando l’esplicito e l’implicito al punto da non perdere l’interesse dello spettatore. Così la macchina da presa all’occorrenza dondola, come un pendolo che oscillando dà il tempo a un battere inquieto quale è quello di Farouk, o curva la prospettiva in un fisheye che distorce la realtà e richiama il cerchio, figura riferimento di questa serie insieme al triangolo.

Legion continua a battere insistentemente sui suoi punti di forza

Parallelamente al tentativo di ricongiunzione dello Shadow King si muove in direzione opposta la coppia Cary/Kerry, che, non senza difficoltà, prova a ritagliarsi spazi autonomi e indipendenti, bruscamente interrotti dal contagio che dà il titolo al capitolo. Altrettanto brusca è la conclusione dell’episodio che vede David precipitarsi a salvare Syd, conscio di avere poco tempo grazie all’avvertimento della sua compagna nel futuro. Legional pari di Farouk, continua a battere insistentemente sui suoi punti di forza, insinuandosi con la consueta grazia formale e spiccando per una trama forse non del tutto originale nei contenuti ma sostenuta da una solida visione estetica altamente funzionale.

Porcamiseria
  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 9/10
    Tecnica - 9/10
  • 7.5/10
    Emozione - 7.5/10
8/10

In breve

Forte della nicchia estetica che si è ricavata, Legion punta sulle analogie visionarie per inquietare riguardo il potere della nostra mente di condizionare la realtà fisica. La perfetta costruzione formale sopperisce ad alcuni aspetti poco originali nella trama, che risulta comunque godibile (dopo una buona dose di pensieri assurdi).

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8.5/10 (2 votes)

 

 

Porcamiseria

8

Forte della nicchia estetica che si è ricavata, Legion punta sulle analogie visionarie per inquietare riguardo il potere della nostra mente di condizionare la realtà fisica. La perfetta costruzione formale sopperisce ad alcuni aspetti poco originali nella trama, che risulta comunque godibile (dopo una buona dose di pensieri assurdi).

Storia 7.5 Tecnica 9 Emozione 7.5
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