Legion1×07 Chapter Seven

Un episodio denso di spiegazioni che ci prepara al gran finale, senza dimenticare però il curato formalismo estetico cui la serie ci ha abituato. Legion si conferma, a un episodio dalla fine, una delle sorprese di questa stagione seriale, pur non essendo esente da piccoli difetti.

0.0

Il momento irrevocabile delle spiegazioni è giunto. Una puntata dedicata a dare forma a quel puzzle di cui ormai cominciavamo ad intuire le forme, e che viene approfondito nei dettagli meno chiari pur lasciando margine di manovra per gli eventi futuri legati al passato del nostro David.

Simbionti e parassiti

La prigione astrale del Clockwork Hospital sta collassando con l’avvicinarsi della morte reale dei protagonisti. Oliver, che ha osservato tutto dal suo ice lounge, interviene per salvare il gruppo, con l’aiuto di Cary, cui presta il suo scafandro. Il dottore mutante “risveglia” Melanie Syd, la prima per farsi aiutare a modificare la fisica della stanza reale dove stanno rischiando la morte, la seconda per trovare e avvertire gli altri e, in particolar modo, David. Il ragazzo è stato rinchiuso da Lenny, ormai rivelatosi Shadow King, in un angolo remoto della sua mente, dal quale riuscirà a liberarsi grazie alla sua (inglese) razionalità, riuscendo a mettere tutti in salvo sul piano reale e imprigionando il Diavolo dagli occhi gialli nelle profondità della coscienza, anche grazie al dispositivo di Cary. Quando tutto sembra essersi risolto per il meglio e il gruppo sta festeggiando insieme al ritrovato Oliver, la Division 3 irrompe a Summerland e Lenny comincia a liberarsi dalla sua prigionia.

Quello che in altre serie sarebbe un episodio tradizionale, in Legion è piuttosto un caso atipico, dove la trama orizzontale scorre più o meno logicamente e senza particolari sconvolgimenti formali e contenutistici. A un passo dal finale era perlomeno doveroso mettere insieme i tasselli di quel mosaico tracciato finora, di cui abbiamo apprezzato il valore estetico delle parti pregustando il piacere del quadro completo. Attenendosi a questo non si può dire che Legion abbia fatto un pessimo lavoro, giacché tutto sembra tornare senza forzature di sorta o con arditi ex machinaAmahl Farouk è il nemico sospettato man mano che la trama prendeva forma, senza però risultare scontato nel momento della rivelazione. Il suo personaggio, grazie alla bravura di Aubrey Plaza (che fa il paio con quella di Dan Stevens, impegnato con due accenti), riesce a imprimersi come nemesi temibile anche, e forse di più, quando non ha voce nel momento rétro dell’episodio.

Come Syd, in questo settimo capitolo indossiamo gli occhiali capaci di discernere tra realtà e finzione, aiutati nella meta-ricostruzione che David fa coadiuvato dal sé razionale. Protetti dallo scafandro Jules Vernes ci addentriamo nei meandri della mente di Legion, in profondità oscure in cui è possibile perdersi e morire al pari del fondo all’oceano. Una geografia del cervello di David che Lenny sembra avere chiara, nel suo “quartier generale” dalle fattezze kubrickiane della war room del Dottor Stranamore. Nella confusione, però, al chiarirsi di dettagli della trama, si perdono le sfumature di alcuni personaggi, tra cui Syd, il cui ruolo nell’episodio non è ben definito, Ptonomy, che da qualche puntata in qua è formalmente anonimo, ma soprattutto The Eye, la cui funzione all’interno degli equilibri della storia aveva senso fin tanto che rappresentava una minaccia per il gruppo e, se nel caso eliminata da questo, ma il cui scopo adesso ci appare quanto mai vuoto, mero riempitivo ed espediente a questo punto troppo prolungato, per non sembrare fuori posto in un episodio di questa portata.

Dal punto di vista formale ci troviamo ancora una volta di fronte a un eccellente lavoro

Certo, per la psicologia di Kerry è stato fondamentale come nemico che l’ha allontanata dal simbionte Cary, ma col senno di poi, se (e non ne siamo convinti) questa è davvero la fine di The Eye, allora quel ruolo poteva essere svolto anche da un personaggio meno ricorrente. Dal punto di vista formale ci troviamo ancora una volta di fronte a un eccellente lavoro, con la fotografia che dal giallo/rosso iniziale muta al bianco e nero alternato nel segmento del Boléro di Ravel riadattato, apice dell’episodio, che omaggia cinema espressionista tedesco, The Artist, e, soprattutto, Inception, dal quale Legion prende molto più di quanto non voglia ammettere.

Più che i mutanti o la mente, la serie ha a cuore la memoria, un tema presente a mo’ di basso continuo in tutti gli episodi: sono i ricordi a determinare la nostra identità; su di loro si avventa Lenny per modificarli e confondere David; loro che Melanie vuole rendere evidenti al giovane Haller per poter controllare i propri poteri; i ricordi che Oliver sta perdendo autoesiliandosi nell’ice lounge. Infine sono proprio le memorie a rivelarci Xavier, l’altro misterioso protagonista della lotta allo Shadow King, che aspetta ancora a palesarsi, forse contando di apparire nella seconda stagione.

Fatti salvi i difetti di cui sopra (e la terribile scena in cui David si illumina neanche fosse un faro allo xeno), la puntata conferma l’ottimo andamento di questa serie, inaspettato gioiello di questa stagione che fa ben sperare per un finale coi fiocchi.

4.5

 

Vota l'episodio!

Sei d'accordo con noi o avresti dato un voto diverso? Dai i tuoi porcamiseria all'episodio e dicci che ne pensi nei commenti!

1 Porcamiseria2 Porcamiseria3 Porcamiseria4 Porcamiseria5 Porcamiseria
Hanno votato questo episodio 9 lettori, con una media di 4,11 porcamiseria su 5.
Loading...

 

 Note

  • Quando David disegna suo padre e Shadow King, quest’ultimo è molto vicino alla sua controparte fumettistica (stilizzata), mentre il primo è (per una strana coincidenza?) ritratto calvo…

 


 

 

Ti è piaciuto l'episodio?

like
0
Mi è piaciuto
love
0
Tutto!
haha
0
Divertente
wow
0
Porcamiseria!
sad
0
Meh...
angry
0
Che schifo

Commenta l'articolo

Simili a Legion