Legion1×02 Chapter Two

Per riuscire a controllare i propri poteri, David si avventura nel suo passato alla ricerca del momento in cui si sono manifestate le abilità. Nel frattempo la Terza Divisione rapisce sua sorella Amy, mettendolo in difficoltà nei confronti dei suoi salvatori di Summerland.

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Le vicende di David Haller continuano esattamente da dove le avevamo lasciate per arrivare, invece, a tracciare a fine puntata un percorso nel passato del mutante. Ancora una volta la narrazione è quasi in prima persona, portandoci a sperimentare le visioni e i tormenti di Legione al massimo dell’immedesimazione.


David viene portato a Summerland, una sorta di scuola per mutanti (ricorda qualcosa?) dove viene messo al corrente dei suoi poteri nella speranza che riesca a controllarli. La telepatia e la telecinesi sembrano essere le abilità manifestatesi fino ad ora, la prima giustificando le voci nella testa e la seconda le diverse esplosioni. Melanie Bird ritiene che un’analisi del passato del ragazzo possa aiutarlo a comprendere le proprie potenzialità e per questo si addentra con lui alla ricerca delle origini del suo potere, grazie all’aiuto di Ptonomy la cui abilità consiste nel trasportarsi letteralmente nei ricordi di una persona. Il viaggio non ottiene però i risultati sperati, perché la psiche di David camuffa e omette i momenti più traumatici, non permettendo di cogliere il quadro generale: riusciamo comunque a vedere la prima manifestazione del Diavolo dagli occhi gialli e il rapporto, costellato di droga e amicizia, con Lenny.

David è un puzzle e la serie ha lo scopo di unire pezzo dopo pezzo gli elementi che lo compongono

Il punto più contorto della memoria di David è però legato alla figura del padre, presunto astronomo con la passione non solo di portare fuori il figlio a notte fonda, ma anche di leggergli fiabe dal dubbio gusto che Medea a confronto è la madre dell’anno. Durante una seduta di risonanza magnetica David riesce a vedere sua sorella Amy rapita da The Eye, il misterioso personaggio della Divisione Tre, e, nella foga, terrorizzato ancora una volta dal Diavolo dagli occhi gialli, teletrasporta il macchinario medico fuori dalla struttura. Syd, preoccupata che il ragazzo non sia ancora pronto per affrontare gli antagonisti, lo convince a rimanere per lavorare sul controllo delle sue abilità.

Legion si conferma un esperimento atipico nel panorama supereroistico: se nel primo episodio la componente tecnica scavalcava quella narrativa, nel secondo i vezzi stilistici e formali vengono ridimensionati e, pur presenti, sentiamo meno la loro influenza, permettendoci di assorbire meglio la storia, già contorta di suo. Sì, perché questa sorta di In Treatment versione X-Men ha rifiutato il richiamo dell’action in favore di una netta lentezza nello scolpire la tridimensionalità del suo protagonista. David è un puzzle e la serie ha lo scopo di unire pezzo dopo pezzo gli elementi che lo compongono, sacrificando o limitando i momenti topici del genere. I superproblemi hanno la precedenza sui superpoteri, ancora una volta accennati, ma non protagonisti. Certo, l’idea è che queste abilità abbiano condizionato la salute mentale del giovane ma, alla luce di quanto appreso con questa puntata, è possibile escludere il padre di David dal novero delle colpe?

Molta insistenza viene data al tema del completamento: Bird continua a ripetere a David che Summerland ha questo scopo (mentre lui intanto indossa una maglietta con un solido bucato) e, tra il passato e il presente del mutante, due figure spiccano con questa funzione riempitiva, Amy e Syd. Nel finale dell’episodio l’amore per la prima si confronta con quello per la mutante, mostrando la sincerità e la forza del rapporto che lega David ad entrambe; il tutto all’ombra di Philly, un’ex fidanzata la cui presenza nei ricordi di Haller, pur sommessa, ha una pesantezza rilevante. Gravità che sicuramente possiede la figura del padre di David, personaggio in ombra e con una biografia che fa dubitare della sua coincidenza canonica con Charles Xavier. Melanie sobbalza quando avverte questa figura nei ricordi del mutante, e, in coincidenza col racconto del matricidio descritto in The Angriest Boy In The World, l’assonanza dead/dad fa più effetto, suscitando qualche dubbio sulle responsabilità di David nella (presunta) morte dei genitori.

Legion ha dunque impostato la rotta verso un sentiero meno frenetico dal punto di vista dell’azione, rivelandosi al contempo un caleidoscopico trip nello svelamento della psiche di un personaggio fuori dal comune per la bizzarria delle sue sinapsi, prima ancora che per i propri poteri. Di certo non è un percorso ordinario per il target tradizionale delle serie TV sui supereroi, e, a tratti, presta il fianco ad eccessive lungaggini che smorzano i toni e stridono con l’atmosfera generale. Ciononostante resta un prodotto di fattura notevole, che fan ben sperare per le puntate a venire.

3.5

 

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