Kiseiju: l’ospite indesideratoKiseiju: cosa ci rende umani?

Series Recap Un studente liceale giapponese si ritrova costretto a convivere con una forma di vita aliena senziente e parassita, che ha preso il posto del suo braccio destro. Da dove viene? Cosa vuole? Questi parassiti cannibali distruggeranno l'umanità, o l'umanità si dimostrerà il più feroce predatore della Terra?

7.8

Una notte, sulla Terra, piovono strane forme di vita aliene simili a vermi. Una di queste atterra sul terrazzo della camera di Shinichi Izumi, lo studente liceale giapponese protagonista della storia, e dopo essersi introdotta nella stanza del ragazzo tenta di entrargli nell’orecchio. Respinta dalla presenza degli auricolari, opta per un piano diverso facendogli un buco nella mano per entrargli nel corpo. Il ragazzo però si sveglia, vede quanto sta succedendo e pur non capendoci niente (scambia l’alieno per un più probabile serpente) blocca l’avanzata dell’organismo alieno annodandosi le cuffie intorno al braccio come un laccio emostatico. In questo modo il parassita alieno non arriverà a prendere il controllo del suo cervello, come era programmato per fare e come quasi tutti i suoi compagni hanno fatto, ma si sostituirà semplicemente al suo braccio destro.
I due, umano e parassita, si ritroveranno costretti così a convivere nello stesso corpo e a tentare di comprendersi, con uno scopo in comune: sopravvivere.

Iniziava così, nel 1988, Kiseiju, manga da cui è tratto questo omonimo anime seinen a tinte horror.
Lo sviluppo del progetto (andato in onda dal 2014) è stato affidato allo studio Madhouse, che se non è una garanzia assoluta di qualità elevata poco ci manca: i suoi lavori più noti sono TrigunNana, opere più recenti comprendono invece l’ottima serie sugli X-Men di sette anni fa, il remake di Hunter x HunterOne Punch ManOverlord.

Non riesco più a piangere. Sento di aver perso qualcosa. Una parte importante dell’essere umano.

Mentre la trama verterà intorno a questi parassiti che girano per il mondo con sembianze umane ma con la capacità di modificare la forma e l’aspetto dei corpi che hanno assorbito, generando lame indistruttibili e mostrando riflessi e capacità sovraumane, l’aspetto che più colpisce è che tutto questo resta quasi sullo sfondo.

In primo piano c’è l’evoluzione di Shinichi e di Destry, come lui ha chiamato il parassita che ha preso il posto del suo braccio destro. Nei primi episodi Shinichi è il classico bravo ragazzo, timido e studioso, gentile e debole. Il suo terrore per i serpenti e per gli insetti aveva fatto sì che la sera dell’attacco i suoi genitori pensassero che aveva avuto un incubo; il suo buon cuore lo fa mettere in mezzo quando un compagno di scuola è minacciato da una banda di teppisti, ma con il solo risultato di rendere pure lui una vittima.

Ma a poco a poco l’incontro con altri parassiti, tutti decisi a ucciderlo, avvierà in lui un processo che troverà la sua sublimazione con la sua quasi morte, con una maggiore fusione tra il ragazzo e il parassita.
A questo punto il cambiamento al suo interno si riflette sia a livello esteriore (sembra quasi più alto, non porta più gli occhiali, ha un’espressione tra il duro e il serio, spesso incupito) sia a livello psicologico: Shinichi scopre di provare meno attaccamento per ciò che prima lo interessava, non riesce più a piangere, trova difficile provare compassione o empatia. Se qualcosa lo sconvolge, ora in breve tempo la accantona passando oltre, comportamento ben poco umano che la fa sembrare distante e impassibile.
E’ diventato una sorta di ibrido umano e parassita, qualcosa di inusuale (anche se non unico, come si scoprirà) che gli consente di essere ancora visto come umano pur senza esserlo più pienamente.
E in tutto questo, quando si accorge dell’aridità delle sue emozioni cerca disperatamente di tornare indietro, ha il terrore di stare diventando lui stesso alieno, si sforza di essere come prima. Vuole essere una persona normale, senza dover lottare contro mostri alieni decisi a ucciderlo, e lotta strenuamente per mantenere la propria umanità.

Allo stesso tempo, però, pure Destry evolve. E come lui tutti i suoi simili.
I nostri primi incontri con i parassiti ci mostrano creature che seguono i loro istinti naturali, entrano negli esseri umani, prendono possesso del loro cervello, e li usano per divorare altre creature. E quando avvertono la presenza di un loro simile, si cercano vicendevolmente per affrontarsi e divorarsi l’un l’altro. Poco più che animali quindi, malgrado siano creature senzienti.

Anche i parassiti evolvono in modi sorprendenti, che condurranno agli esperimenti di Reiko e all’onnipotenza di Gotou, senza contare il rapporto tra Destry e Shinichi

Però c’è Destry, che essendo ridotto a un mero braccio deve imparare a convivere con il suo ospite, proteggendolo visto che dalla sua sopravvivenza dipende la sua stessa vita, aiutandolo quando serve, minacciandolo quando è tentato di raccontare tutto a qualcuno. Dai loro dialoghi emerge con chiarezza una sola cosa: che queste creature aliene sono, appunto, totalmente aliene, estranee all’uomo. Non pensano come gli umani, seguono schemi mentali completamente differenti, una vera e propria comprensione tra le due specie non sarà possibile.
Ma malgrado ciò si creerà un legame tra Destry e Shinichi, sarebbe stato impossibile il contrario, un legame più forte delle reciproche incomprensioni, delle difficoltà della loro situazione e delle loro nature contrapposte. Un’amicizia inimmaginabile.

Però c’è Reiko Tamura, un parassita entrato nel corpo di una professoressa, che dopo l’incontro con un altro parassita è rimasta incinta. Il figlio che aspetta è chiaramente umano, a lei quindi alieno e inconoscibile. Decide però di portare a termine la gravidanza, mossa dal desiderio di comprendere. Comprendere la natura dei parassiti e quella degli umani, comprendere cosa li muova, comprendere se ci può essere un modo differente di vivere per le due specie. Una parassita forte e feroce, che agisce però come una sorta di scienziato, e che infatti è interessatissima a Shinichi, vista la sua natura anomala.
E così sperimenta, non solo con gli umani ma anche con i parassiti.
Fino a trovare una risposta.

Però ci sono altri parassiti, che capiscono che continuare come all’inizio li condannerà alla sconfitta, braccati come serial killer e cacciati da forze speciali. E si coalizzano, sfruttano le coperture umane per acquisire prestigio e potere, creare delle zone franche dove poter portare le vittime senza testimoni e senza problemi per ripulire la scena successivamente. Si stanno tutti evolvendo, e probabilmente Gotou rappresenta nell’anime l’apice dell’evoluzione dei parassiti a livello di sopravvivenza (mentre per l’evoluzione psicologica abbiamo avuto Destry e Reiko).

Mentre Shinichi lotta contro i parassiti e cerca di mantenersi umano (andando a scuola dove però si nota il suo cambiamento, o in casa con il padre che lo accusa apertamente di essere diventato insensibile) e i parassiti tentano di evolvere, gli scontri si fanno sempre più duri. Shinichi è chiaramente una minaccia per i parassiti, come lo diventerà la polizia ormai a conoscenza della presenza di queste creature, alla disperata ricerca di un modo per individuarli e di armi per distruggerli.

Chi è il parassita, l’uomo o l’alieno? E quale delle due specie può essere incoronata come il predatore più letale della Terra?

L’attenzione si focalizza sempre più sulle lotte, sugli scontri tra parassiti e uno Shinichi ibrido deciso a distruggerli. Così che, quando invece le altre tematiche tornano alla ribalta, ci colgono quasi di sorpresa, ci costringono a ripensare a tutto quanto.

Chi è il vero parassita, gli alieni o gli uomini che sfruttano e distruggono tutte le risorse della Terra, sterminando le altre specie? Questo lo domanda un umano, che scopriamo simpatizzare con i parassiti. Cosa separa Shinichi da Destry, quando al termine di uno scontro all’ultimo sangue il parassita ammette di non poter dare il colpo di grazia al suo simile che sta tentando di rigenerarsi, lasciando questo onere al ragazzo? Cosa separa umani e parassiti, dato che entrambi lottano per sopravvivere? Chi è il più pericoloso predatore nella piramide alimentare, il parassita o l’uomo, che da sempre trova il modo di inventare nuovi modi di uccidere, anche senza motivo? Il serial killer sensitivo usato dalla polizia è emblematico di questo fatto.

In mezzo a tutto questo, tra combattimenti spettacolari e domande esistenziali, troviamo anche il tempo di rimanere commossi davanti a morti inaspettate e tragiche. Un buonissimo anime, che forse però non riesce a far passare appieno il suo messaggio, con lo spettatore che rimane più affascinato dai combattimenti che non dai momenti di introspezione e di indagine sull’animo umano.

Porcamiseria
  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 8.5/10
    Tecnica - 8.5/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7.8/10

In breve

Animazioni ottime, combattimenti ben strutturati, colpi di scena e morti toccanti, evoluzione dei personaggi, domande esistenziali. Tutto fatto molto bene, solo che visto il ritmo della serie e la violenza dei combattimenti l’attenzione si allontana dalle tematiche che stanno dietro alla storia, richiamate solo da momenti di introspezione messi a spezzettare un poco il ritmo.

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Porcamiseria

7.8

Animazioni ottime, combattimenti ben strutturati, colpi di scena e morti toccanti, evoluzione dei personaggi, domande esistenziali. Tutto fatto molto bene, solo che visto il ritmo della serie e la violenza dei combattimenti l'attenzione si allontana dalle tematiche che stanno dietro alla storia, richiamate solo da momenti di introspezione messi a spezzettare un poco il ritmo.

Storia 7 Tecnica 8.5 Emozione 8
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