Season Premiere Un reboot seriale ad alto budget per uno dei personaggi più amati dai fan, nel tentativo di creare una nuova trasposizione ancora più fedele allo spirito dei romanzi originali. Abbiamo visto il primo episodio e raccontiamo le nostre impressioni senza spoiler

7.5

Per molto tempo gli adattamenti di libri o fumetti hanno intrapreso strade produttive che difficilmente potevano cambiare nel tempo: se qualcosa iniziava a essere adattato per il cinema, potenzialmente – incassi permettendo – proseguiva sul grande schermo, mentre l’approdo nelle sale di prodotti inizialmente adattati per il piccolo schermo era ancora più raro.

Ora che la tv – intesa nel senso più ampio del termine che include tutte le piattaforme di streaming – è diventata un canale equivalente al cinema o, addirittura, preferenziale, la separazione tra i due mondi è estremamente più sottile e numerose sono le produzioni che stanno prendendo a piene mani da prodotti originariamente adattati per il cinema per fornire loro una nuova – forse anche più fedele – lettura.

È accaduto in passato con Hannibal (dove i romanzi sono stati più un’ispirazione che una fonte), accadrà in futuro con Il signore degli anelli ed è successo ora con Tom Clancy’s Jack Ryan, la nuovissima serie Amazon che, riprendendo il personaggio dell’amato autore, si prefigge il difficile compito di creare un reboot appetibile ai fan dei film con Harrison Ford o Ben Affleck (per citarne un paio) e, al contempo, rispettare il più possibile lo spirito dei libri originali.

Proprio nell’ottica di dar vita a un nuovo inizio e con l’intento di attirare il maggior numero di spettatori possibili, inclusi i non fan dei prodotti precedenti, la serie parte letteralmente da zero, proponendoci un Jack Ryan – interpretato da un convincente John Krasinski – al suo quarto anno di attività come analista per la CIA.

Il punto di forza è indubbiamente la buona prova interpretativa

Avendo a disposizione 16 episodi, i creatori si prendono il loro tempo e il pilot, pur non scarico di azione, funge per lo più da prologo per ciò che verrà e da strumento per disporre i pezzi sulla scacchiera, in uno sviluppo che non sempre risulta particolarmente innovativo, ma che paga in termini di tridimensionalità dei personaggi e di costruzione dei vari background.

Nel giro di un’ora veniamo a conoscenza della spinta principale di chi sarà il villain della serie, ci vengono dati indizi sul passato del protagonista, di coloro che sicuramente vedremo al suo fianco negli episodi a seguire e vengono messe in moto le vicende che comporranno la stagione.

Io sono un analista! Io non interrogo le persone!

Pur cavalcando il classico meccanismo narrativo dell’individuo di secondo piano che finirà per diventare di fondamentale importanza, il modo in cui ci viene proposto fa perdonare la parziale ingenuità che viene, inoltre, compensata dall’evidente volontà di fornire personaggi ben strutturati, sia sul lato dei protagonisti che degli antagonisti: è per questo che ci sentiamo di perdonare banalità come la collega con la cotta fin troppo evidente o il personaggio principale che, convinto di essere nel giusto, aggira con leggerezza le gerarchie (sì, Carrie Mathison, ci ricordiamo ancora di te), per non parlare del pressapochismo di corpi di militari scelti. Pur essendo aspetti che notiamo e biasimiamo, non sono sufficienti a minare la valutazione complessiva di un episodio che, per com’è stato studiato, preannuncia che il bello dovrà sicuramente arrivare.

Fatte le suddette premesse, il realismo dell’episodio è notevole, non facendo mancare allo spettatore anche scene mediamente crude, ma comunque funzionali alla storia. Il budget non indifferente viene ben speso, permettendo di avere di avere riprese in esterni e scene d’azione emozionanti e ben girate, ma il punto di forza principale è indubbiamente la buona prova interpretativa degli attori più sotto il riflettore in questo episodio introduttivo: Kasinski ci regala un Jack Ryan riflessivo ma pronto a esplodere e le sue dinamiche con Wendell Pierce sono ottimamente ritmate e funzionanti, mentre Ali Suliman ha tutte le carte per dare vita a un antagonista complesso e affascinante.

In attesa, quindi, di vedere il resto della stagione, il Pilot di questa nuova serie promette ore di intrattenimento appassionante, nonostante i difetti citati che speriamo risultino sempre meno frequenti e più marginali.

Porcamiseria
  • 7.2/10
    Storia - 7.2/10
  • 8.5/10
    Tecnica - 8.5/10
  • 6.8/10
    Emozione - 6.8/10
7.5/10

In breve

Un prologo che, pur non sempre originale, mostra ottime potenzialità che, se ben sfruttate, possono regalare allo spettatore notevoli emozioni.

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8/10 (3 votes)

Porcamiseria

7.5

Un prologo che, pur non sempre originale, mostra ottime potenzialità che, se ben sfruttate, possono regalare allo spettatore notevoli emozioni.

Storia 7.2 Tecnica 8.5 Emozione 6.8
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