How to Get Away with Murder4×15 Nobody Else is Dying

Il finale di How to Get Away with Murder, per quanto gradevole, non è riuscito a fornire un’esauriente spiegazione alla morte di Wes. Dopo un’intera stagione volta a svelare l’arcano insito nella controversa famiglia Castillo, il season finale doveva rendere noto il motivo per cui Wes è stato brutalmente ucciso. Non essendoci stata nessuna rivelazione sorprendente, la quarta stagione di How to Get Away with Murder si conclude lasciando lo spettatore con le stesse informazioni del precedente season finale. A questo punto possiamo dire che l’introduzione del personaggio della madre di Laurel non ha arricchito la storyline di Wes, ma ha aperto nuove prospettive narrative per l’intreccio in generale, visto l’impatto che ha avuto sulla figlia. Il finale di questa quarta stagione, che ha risollevato le sorti di How to Get Away with Murder, ha ben evidenziato la nuova direzione intrapresa dalla serie: una narrazione più lineare e una caratterizzazione più solida dei personaggi. La galleria dei personaggi, infatti, ha sempre avuto un ottimo potenziale per la sceneggiatura, che finalmente adesso è stato ampiamente sfruttato, dando vita ad un puzzle interattivo interessante e in grado di catalizzare l’interesse dello spettatore.

Con un ritmo meno adrenalico e un’introspezione più approfondita, Nobody Else is Dying conferisce un’adeguata chiusura alle molteplici storyline aperte. La class action, elemento narrativo vincente di questa stagione, ha arricchito il profilo di Annalise in modo positivo, sottolineando l’elemento legal della serie. La regressione morale di Michaela, la delusione di Asher, le dinamiche di gruppo, la relazione tra Connor e Oliver, la labilità dell’equilibrio psichico di Laurel evidenziano una sceneggiatura più interessata a delineare un quadro umano coerente e attraente che un plot basato unicamente sull’azione e sulla serie di conseguenze che essa scatena. Inoltre, il binomio tra la tranquillità dettata dalla condanna di Castillo e il successo di Annalise e il presentimento di una prossima sciagura ha arricchito l’ultimo episodio di una suspense ascendente e ben costruita. Infatti, Nobody Else is Dying da una parte ha saputo dare una conclusione alle dinamiche in corso, dall’altra, come da manuale, ha aperto nuove finestre interattive sulla futura season. In primis, la fragilità psichica di Laurel e l’incognita circa la condizione della madre appaiono i pilastri portanti del futuro plot, con una carica tematica di rilievo, visto il fascino sinistro dettato dalla componente psicologica dell’intreccio narrativo.

L’ultima sequenza tra Laurel e Annalise è scandita da un ritmo cadenzato che ben trasmette la bipolarità della neo-mamma, conferendo ad un quadro apparentemente idilliaco un tono inquietante. Il tutto enfatizzato dal cliffhanger finale che rivela la sopravvivenza di un bambino che la logica delle inquadrature sembra quasi suggerire sia di Annalise. Confutando questa teoria con il buon senso e la speranza di non trovarci in uno dei tremila episodi di Beautiful, appare più plausibile che il ragazzo sorvegliato da Frank sia figlio di Bonnie. Accentuato un alto hype per la prossima stagione, concluse le varie storyline, con l’unica pecca circa la morte di Wes, How to Get Away with Murder termina una delle sue stagioni meglio strutturate ed interessanti, regalandoci un finale con un mix vincente di introspezione e azione.

Per restare aggiornati su Annalise e i Keating 4, seguite gli amici di Le Regole del Delitto Perfetto su Facebook!

https://twitter.com/MKirlstele/status/975140984429441024

https://twitter.com/gabbsullespine/status/975550203204919296

Porcamiseria

Ti è piaciuto l'episodio?

1

Mi è piaciuto

0

Tutto!

0

Divertente

0

Porcamiseria!

0

Meh...

0

Che schifo

Commenta l'articolo