How to Get Away with Murder4×13 Lahey V. Commonwealth of Pennsylvania

Il crossover tra Scandal e How to Get Away with Murder fonde due universi seriali, che condividono lo stesso impegno sociale, lo stesso sfondo civile e che, da sempre, si configurano come portatori di messaggi emblematici, legati alla realtà politica degli Stati Uniti d’America. La collaborazione tra Annalise Keating e Olivia Pope ad una class action volta a denunciare i deficit e le discriminazioni del sistema giudiziario americano risulta proficua ed efficace, non solo perché amplifica l’urgenza di una veritiera e non retorica uguaglianza, ma anche perché potenzia l’analisi introspettiva di Annalise e Olivia, con una comparazione dei loro profili suggestiva e chiarificatrice. In tal senso, il crossover apre due prospettive tematiche: da una parte la denuncia del razzismo atavico e ancestrale della società civile e dall’altra il confronto tra due donne legate da una stessa vocazione, ma con background opposti.

Come in uno specchio, il sodalizio lavorativo per la class action consente ad Annalise e Olivia di avviare una riflessione circa la propria condizione, raggiungendo una maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità e debolezze. L’attacco di panico avuto da Annalise, in seguito alla notizia dell’overdorse di Isaac, dà avvio ad un intervento di Olivia accorato e distante da ogni tono manieristico. Olivia, infatti, rivolge ad Annalise un discorso motivazionale autentico, in quanto attraverso un’abile psicologia inversa la pone di fronte ai propri demoni, ricordandole che può scegliere, che è padrona della situazione e non succube della dipendenza. Con un ritmo cadenzato, Olivia riesce a sintonizzarsi con le nevrosi di Annalise e a risolverle. La prossemica appare, inoltre, ancora più emblematica: l’inclinazione della postura verso la rispettiva interlocutrice è simbolo del feeling creatosi tra due donne, che, in scenari opposti, hanno condiviso la stessa ambizione di emergere con successo, infrangendo ogni pregiudizio e stereotipo.

Per Olivia Pope, il dialogo con Ophelia e il coinvolgimento in una dinamica familiare normale, così distante dalla sua, risulta essere fondamentale per far un resoconto del proprio percorso e riflettere su chi è stata e potrebbe essere. La premura materna di Ophelia e il suo discorso così sentitamente genuino commuovono Olivia, in un modo per lei tanto inaspettato quanto suggestivo. Attraverso questa interazione, sia Annalise che Olivia hanno potuto approfondire alcuni lati della propria personalità, risolvendo alcuni conflitti interiori in cui erano intrappolate ed emozionando lo spettatore per il modo autentico ed essenziale con cui ciò è stato raccontato.

L’altra prospettiva aperta dal crossover riguarda la denuncia sociale circa la discriminazione e la negazione effettiva dei diritti civili a tutti i cittadini americani. La dinamica del processo è espressa attraverso una retorica arguta e catalizzatrice, che coinvolge lo spettatore e lo rende partecipe della dissertazione. Il topic dell’episodio è ovviamente l’arringa finale di Annalise che con un’eloquenza brillante e un’espressività magistrale commuove e fa riflettere sulle piaghe recondite della società civile, offrendo un’esamina illuminante sulla corruzione delle dinamiche sociali odierne. Come sostenuto dall’antropologo Jean-Loup Amselle, la società deve cercare di arginare il riaffiorare di impulsi primitivi, sempre pronti ad emergere durante una crisi di valori irreversibile, come quella odierna. Da sempre, l’universo Shondaland ha utilizzato la televisione come mezzo di comunicazione, con il quale sensibilizzare la cittadinanza su tematiche importanti, quali la violenza sulle donne, il diritto di scelta, la discriminazione razziale. Il tutto sempre espresso in modo essenziale e credibile, annullando ogni deriva paternalistica e apertamente didascalica. Questo crossover non solo ne è stato conferma, ma ha creato momenti iconici che ben descrivono l’attenzione verso l’attualità da parte del team Shondaland.

La presenza di Ophelia è stata emblematica, in quanto ha rappresentato un promemoria del background di Annalise (ricordato in modo accorato anche da Olivia Pope) e ha evidenziato il momento di gloria  che la figlia stava vivendo, con orgoglio e carisma. Tutti gli altri personaggi fungono da contorno, ma in fondo non poteva essere diversamente al fianco di due titani come Olivia e Annalise. Il ringraziamento finale di Annalise a Connor era dovuto, in quanto è stato l’unico ad aiutarla sin dall’incipit, quando ancora non si intravedevano scenari importanti come la Corte Suprema, a differenza di Michaela. Il tentativo di dedicare un minimo di screen time al pilastro narrativo di questa stagione è stato ben realizzato con piccoli intermezzi tra Bonnie e Frank. Con una narrazione ad effetto ed una galleria di personaggi iconica e carismatica, il crossover tra Scandal e How to Get Away With Murder non solo è riuscito, ma ci ha affascinato e commosso, facendo prevalere ancora di più la magnifica e complessa poliedricità di due donne come Olivia Pope e Annalise Keating.

Per restare aggiornati su tutte le novità di Annalise e i Keating 4, seguite gli amici de Le regole del delitto perfetto!

Se solo fosse possibile:

non so voi ma io domenica voterò ANNALISE KEATING! 👑#HTGAWM #HowToGetAwayWithScandal pic.twitter.com/GCjhDtK96M

— aurora. (@dearmelancholyg) March 2, 2018

"Il razzismo è parte del DNA americano. E finché faremo finta di non vedere il dolore di chi soffre sotto la sua oppressione, non riusciremo mai a sfuggire alle sue origini." #HTGAWM #HowToGetAwayWithScandal #crossover pic.twitter.com/0n7CAlP3r1

— Kissy Ba. 😚 (@_MyGreenHeaven_) March 2, 2018

https://twitter.com/_imMartina/status/969637666596835329

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