How to Get Away with Murder4×12 Ask Him About Stella

In How to Get Away with Murder, grossi passi avanti sulla class action di Annalise, sul mistero di Sandrine Castillo, su cui non si sanno che pesci prendere, e un enorme approfondimento su Isaac Roa e la morte tragica della figlia. A dimostrazione che la narrazione può essere retta anche in assenza di flash-forward minacciosi.

7.3

Non avendo l’elemento di tensione come nelle stagioni precedenti, How to Get Away with Murder gioca intensamente sugli avvenimenti in contemporanea, sfoderando tutti e tre i grandi casi del proprio parterre. La scelta si può dire efficace, tolto qualche minore momento di calo di tensione.

Sottotrama numero uno: la madre di Laurel. Ci sono tanti giri di parole e tanti sotterfugi – persino un Frank improvvisato hacker – quando effettivamente la soluzione finale è semplicemente prendere il problema di petto e chiedere alla diretta interessata. Coerente, perché non si parla di Jorge Castillo, ma da prendere con cautela visti gli innegabili segreti di Sandrine.

Dà fastidio il minutaggio sprecato per rendere contorta una narrazione altrimenti più immediata, ma se è il prezzo da pagare per assistere al riavvicinamento tra Laurel e suo figlio Christopher possiamo chiudere un occhio. È un momento di intensità paragonabile all’approfondimento riservato a Isaac, ed equilibra la bilancia emozionale spesso troppo pesante dal lato della sofferenza.

Sottotrama numero due: Isaac Roa e la morte di sua figlia. L’entrata di prepotenza dello psicologo nel roster principale di How to Get Away with Murder non è fortunatamente circostanziata al suo ruolo di terapeuta, né all’aiuto – vanificato – a Laurel. L’indagine in corso fa riemergere come un fiume in piena sia la dipendenza del dottore che la verità sulle circostanze della morte di Stella: Isaac e Annalise finiscono per vomitarsi addosso parole e sentimenti contrastanti, in una relazione che stava per partire ed è già fin troppo complicata.

Il danno collaterale in questa faccenda è Bonnie, brillantemente in character nella contraddizione tra l’odio per Annalise e il desiderio di aiutarla a far decadere le accuse contro Isaac. Potrebbe rischiare grosso, essendosi inimicata l’ADA Denver, e se conosciamo gli sceneggiatori il pericolo per lei non tarderà a diventare reale. Nota a margine: il collega a cui va a fare visita per ottenere i file del caso di Isaac, oltre a piovere fastidiosamente dal nulla, è nientemeno che uno dei personaggi principali dell’indimenticato Nip/Tuck (Matt McNamara – John Hensley)!

Si chiude in bellezza con la class action di Annalise, brutalmente naufragata grazie ad abili mosse ostruzionistiche messe in atto dal sistema giudiziario americano – più si va avanti più tutto appare iniquo e ingiusto – e contro cui la cui unica speranza di rivalsa arriva in concomitanza all’unico aggancio possibile con il mega crossover da pelle d’oca con Scandal. Vedere Olivia Pope negli ultimi secondi dell’episodio ci fa salire l’hype a mille, si prevede uno scontro tra titani, ma soprattutto la cosa potrebbe farsi molto trash.

Tolto il coup de théâtre del finale, questa sottotrama non offre lo stesso grado di qualità delle altre due, un po’ per la superficialità e l’inutilità dei comic relief offerti da Michaela, Connor e Asher – si salva davvero solo la proposta di matrimonio con Oliver – un po’ per Nate e il padre che chiosano il loro riavvicinamento con dei dialoghi annacquati e privi di mordente.

Globalmente How to Get Away with Murder non disattende le aspettative riposte, c’è tuttavia sempre quel qualcosa fuori posto, orchestrato o banale che sia, a rovinare un racconto altrimenti impeccabile. Il cambio stilistico ormai ufficialmente in vigore convince, l’approfondimento su Isaac era quello che desideravamo da qualche episodio, ma le tante buone cose sono annebbiate da qualche cliché di troppo.

(Se volete restare informati su tutte le novità e anticipazioni della serie, seguite gli amici di Le Regole del Delitto Perfetto!)

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 6.5/10
    Tecnica - 6.5/10
  • 8.5/10
    Emozione - 8.5/10
7.3/10

In Breve

How to Get Away with murder cala tutte le sue carte, portando avanti tutte e tre le grandi sottotrame di cui dispone. Una strategia vincente, in assenza di flash-forward minacciosi, offuscata da qualche cliché di troppo nella narrazione.

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Porcamiseria

7.3

How to Get Away with murder cala tutte le sue carte, portando avanti tutte e tre le grandi sottotrame di cui dispone. Una strategia vincente, in assenza di flash-forward minacciosi, offuscata da qualche cliché di troppo nella narrazione.

Storia 7 Tecnica 6.5 Emozione 8.5
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