Grey's Anatomy14×23 Cold As Ice

Ad un passo dal Season Finale uno degli episodi più drammatici della stagione: paura per April, toccante la performance di Jesse Williams. Emozionante la puntata in sé, ma incoerente la soluzione trovata per concludere il percorso di Sarah Drew all'interno dello show.

5.3

April non è morta. Questo il riassunto di Cold As Ice, che sarebbe stato un episodio capace di tenerci con il fiato sospeso, non fosse che una decina di giorni fa Ellen Pompeo ha dichiarato che l’uscita di scena di April e Arizona non sarebbe stata tragica. Ecco quindi che la sospensione dell’incredulità viene meno, lasciando spazio ad un racconto – già visto con Meredith qualche anno prima –  di cui si sa già il finale. Beati coloro che non hanno letto l’intervista della Pompeo quindi, che hanno vissuto fino in fondo la drammaticità della puntata e che sarebbe potuta tranquillamente terminare – Shonda ci insegna – con la morte della dottoressa Kepner. Ed ora in tono volutamente polemico chiediamo: era davvero necessaria la dichiarazione di Ellen? Che senso hanno avuto i trailer ansiogeni se tanto l’epilogo della storia era già noto a tutti?

Le polemiche non sono certo finite. April non è morta, ma un colpo di scena c’è stato: il ritorno di Matthew. Avevamo già ventilato l’ipotesi di un possibile ritorno di fiamma con l’ex promesso sposo, ma quando si pensava ad uno scampato pericolo ecco che quest’ultimo ricompare proprio ad un episodio dal finale di stagione. Lo ribadiamo: in sé Matthew ed April un happy ending se lo meriterebbero, ma di certo non questo! E non è solo un’affermazione da fan come potrebbe sembrare, infatti il ritrovato – ed improvviso! – amore tra i due implica necessariamente l’accantonamento di più di quattro stagioni in cui i Japril sono stati una delle coppie fulcro dello show, e Jackson ed April si meritano sicuramente di meglio.

perché non far morire April?

Piuttosto che buttare al vento una delle storyline più durature dell’intero medical drama, perché non far morire April? Ai finali tragici ci siamo abituati ormai, almeno in questo caso sarebbe stato coerente con la storia. In quest’ultima stagione in particolare le vicende di April – ma non solo le sue – sono state affrontate in modo molto confusionario, passando dalla disperazione durata un numero incalcolabile di episodi arrivando al benessere improvviso (lo ripeto, possibile che basti un rabbino a mandar via tutto il dolore?), concludendo infine con il ritorno del fidanzato di cinque anni prima. E Jackson Avery in tutto questo? Una parentesi. Bella e dolorosa insieme, ma pur sempre una parentesi – e per fortuna che è tornata Krista Vernoff (storica sceneggiatrice dello show), non si può che pensare ironicamente.

Veniamo ora ai lati positivi dell’episodio, che a dispetto di quanto possa sembrare fin ora, ci sono stati. Primo tra tutti il pianto disperato di Jackson poco prima che April si svegli: la performance di Jesse Williams è senza dubbio una delle sue migliori e sebbene non siamo così abituati a vederlo in scene drammatiche, salvo la morte del piccolo Samuel, la commozione del personaggio è facilmente passata dallo schermo ai telespettatori.

In secondo luogo vediamo Jackson pregare, sia in sala operatoria su richiesta di Owen che fuori, e chi ha seguito l’evoluzione del personaggio sa bene cosa e quanto questo gesto significhi: proprio lui che si è battuto affinchè la figlia non ricevesse un’educazione cristiana, ora si ritrova a pregare accanto al corpo dell’ex moglie.

Non solo Jackson sta accanto ad April in queste ore disperate, insieme a lui troviamo anche tutti gli altri colleghi ed amici, in particolare Owen, “colui che la riporta sempre indietro”. Una frase semplice, ma nello stesso tempo efficace che sottolinea il legame tra i due del team trauma del Seattle Grace: un’amicizia forse tralasciata o non indagata come si sarebbe potuto fare, ma pur sempre viva nel momento di bisogno.

Data l’emergenza-April, meno spazio è stato dedicato ad Arizona, che comunque ha avuto il suo ottimo tributo nell’episodio precedente. Con il ritorno della dottoressa Hermann – chirurgo fetale, suo mentore e diventata cieca dopo un intervento al cervello fatto da Amelia – si è tentato di dare un’uscita di scena più completa alla Robbins, che oltre ad essere una madre è anche un chirurgo. La Hermann aprirà infatti un centro per la Salute Femminile e chiede ad Arizona di esserne la cofondatrice. Se da un lato questa proposta pare essere un escamotage dell’ultimo minuto per dare un’addio decente – passatemi il termine, ma è così – al personaggio, dall’altro l’idea del ritorno e del confronto con il suo mentore è sembrata appropriata.

la cuffietta con i ferry boat: i dettagli che avvicinano i telespettatori alla storia

Sebbene non sia rilevante a livello di trama, degno di nota è il gesto finale di Meredith che appoggia la cuffietta con i ferry boat sopra il post-it del matrimonio. Un semplice dettaglio, che però riesce nell’intento di avvicinare i telespettatori alla storia facendoli tornare indietro nel tempo alla riscoperta di una Meredith cold as ice”, annegata caso vuole proprio durante un incidente di un ferry boat. Ormai da qualche tempo Grey’s Anatomy vive di ricordi e purtroppo fatica a crearne di nuovi, ma questi piccoli omaggi ai tempi d’oro dello show sono sempre un regalo ben accetto.

Manca ancora un episodio alla fine della stagione (qui il trailer), che ci sia ancora speranza per i Japril? I giochi sembrano fatti, certo è che fino a giovedì notte non ci rassegneremo all’idea che gli sceneggiatori possano davvero aver rovinato una delle storyline più importanti degli ultimi anni.

In attesa del season finale, vi lasciamo con questo saluto della Bailey ad Arizona.

Pensavo fossi come un bastoncino di zucchero. Quando ti ho conosciuta, pensavo fossi una persona vuota, piena di zucchero che pattinava in un ospedale. Allora non sapevo che conoscerti e lavorare con te sarebbe stato uno dei privilegi più grandi della mia vita.

Oltre ai soliti tweet, qui sotto trovate due tweet con cui la pagina ufficiale di Grey’s Anatomy ha omaggiato Sarah Drew e Jessica Capshaw per il lavoro svolto in questi anni.

  • 4/10
    Storia - 4/10
  • 6/10
    Tecnica - 6/10
  • 6/10
    Emozione - 6/10
5.3/10

In breve

Un episodio emozionante, ma rovinato da una trama inconsistente. Si sarebbe potuto fare di meglio.

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Porcamiseria

5.3

Un episodio emozionante, ma rovinato da una trama inconsistente. Si sarebbe potuto fare di meglio.

Storia 4 Tecnica 6 Emozione 6
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