Grey's Anatomy14×17 One Day Like This – 14×18 Hold Back the River

Grey's anatomy azzarda sempre nuove storyline, ma qualche volta fallisce. Solo April e Meredith, e il suo probabile nuovo amore, riescono a dare luce agli episodi.

5.8

Con l’avvicinarsi del finale di stagione, Grey’s Anatomy inizia a preparare gli spettatori ad assistere al futuro dei loro personaggi preferiti, siano essi destinati a tornare nella prossima stagione o, invece, ad abbandonare lo show definitivamente.

Una stagione che unisce il vintage di Grey’s Anatomy a elementi di novità

One Day Like This

Si ha la sensazione che, pur esistendo una certa eterogeneità tra le varie sottotrame, tutte le storie stiano convergendo in un ideale punto comune: la possibilità di ripartire da zero. Una scelta narrativa del genere sarebbe più adeguata a una season première, ma trova il suo perché anche in prossimità del finale.

Pur essendo chiara la direzione intrapresa dagli sceneggiatori per Meredith, inquadrandola come una donna indipendente che non ha bisogno di orbitare attorno a nessun uomo per definire sé stessa, l’incontro fortuito che la vede protagonista mescola le carte in tavola. Per la prima volta dopo tempo, Meredith sembra decisamente a suo agio passando del tempo con un uomo, nonostante delle riserve non indifferenti e l’inevitabile confronto con Derek, sempre presente – la chiusura dell’episodio, che fonde il presente con un flashback al momento prima che la “ragazza nel bar” incontrasse il Dottor Stranamore, è l’ennesima chicca regalata ai fan di vecchia data, in questa stagione che unisce alla perfezione il vintage di Grey’s Anatomy a elementi di novità.

Di novità purtroppo non si può parlare per Owen, invece. È ormai da tempo (leggi: anni) che la storyline del dottor Hunt rimane infossata in un pantano. Se Meredith riesce a brillare di luce propria anche senza un compagno al fianco, è piuttosto palese che Owen abbia sempre bisogno dell’interesse amoroso di turno per suscitare anche un minimo interesse: dall’amore travagliato per Cristina dannato dall’ombra del PTSD e da una incompatibilità di desideri e ambizioni, passando dal matrimonio lampo con Amelia troncato dalla rimozione del tumore di quest’ultima e trasformato in una amicizia “con benefici”, fino all’amore per Teddy da sempre messo da parte e ormai irrealizzabile, Owen non esce bene, anzi risulta anche poco piacevole al netto dei suoi tentativi patetici di rimediare al suo atteggiamento passivo-aggressivo, che è rimasto costante nonostante l’acqua passata sotto i ponti di Grey’s Anatomy.

Quando c’è la volontà di raccontare, Grey’s Anatomy riesce ancora a regalare allo spettatore un prodotto che non è solo fine a sé stesso, ma anche un racconto che ha una forte presa emotiva

Quasi a compensare la scarsa qualità del character development di Owen, lo sviluppo del personaggio di April è uno dei migliori tra tutti i protagonisti di Grey’s Anatomy. Approdata al fu Seattle Grace come una ragazza petulante, fin troppo ligia al dovere e remissiva, la dottoressa Kepner ha saputo ritagliarsi il proprio spazio emergendo più che dignitosamente, diventando una figura molto più accattivante e credibile di molti altri personaggi – nulla di personale, dottor Hunt!

Ad April è stata riservata una delle storyline più intense e coinvolgenti di questa stagione e che ha trovato il culmine in questo episodio. Ormai pericolosamente sull’orlo del burnout, logorata dagli eventi della propria vita personale e lavorativa e sfibrata fino al punto da perdere la fede e la fiducia in quel Dio che riteneva il suo punto cardinale, Kepner ritrova quella parte fondamentale di se stessa che aveva perso, uscendo dal caotico avvicendarsi di eventi che l’aveva fatta allontanare dai suoi cari, ma soprattutto da ciò che era ed è sempre stata. Uno chapeau meritatissimo per Sarah Drew che, alla vigilia del suo abbandono forzato di Grey’s Anatomy, ci ha regalato momenti intensissimi che non solo coinvolgono emotivamente ma che, a mente lucida, risultano anche coerenti con l’evoluzione del personaggio.
Questo è il segno che quando c’è la volontà di raccontare, nonostante spesso si avverta una certa pigrizia narrativa e una certa tendenza a riproporre elementi già spremuti fino al midollo, Grey’s Anatomy riesce ancora a regalare allo spettatore un prodotto che non è solo fine a stesso, ma anche un racconto che ha una forte presa emotiva.

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Hold Back the River

Continua in questo episodio l’analisi delle vicende di April: dopo aver raggiunto il fondo, aver rischiato di pagarne le conseguenze a caro prezzo (conoscendo Shonda e gli autori, il colpo di scena drammatico va sempre tenuto in considerazione) e avendo ricevuto il perdono simbolico in cui stava sperando – prima fra tutti, l’autoassoluzione -, April intraprende una sorta di pellegrinaggio espiatorio, il modo à la Kepner di fare finalmente ammenda. L’ultima tappa è e non può non essere Jackson, il quale può così finalmente dare un senso ai comportamenti autodistruttivi dell’ex moglie e una consolazione alle proprie preoccupazioni.

Questo incontro è preludio al tête-à-tėte che i due hanno furtivamente in uno di quegli sgabuzzini che hanno assistito allo sbocciare di tante passioni e allo sfogo di altrettante disperazioni. Galeotto fu lo sgabuzzino, quindi, la cui vittima diventa inevitabilmente Maggie, costretta suo malgrado ad ascoltare una ‘confessione’ da parte di una April ignara della neonata (e chissà, a breve termine?) relazione tra il dottor Avery e la dottoressa Pierce.

In questo episodio, Grey’s Anatomy si azzarda a dare risalto a un duo finora insolito, quello composto da Arizona e Owen, in un tentativo che sa di ‘canto del cigno’, per dare un’ultima seppur breve opportunità di rilievo alla dottoressa Robbins prima del suo abbandono – che in questo episodio sembrava più palese che mai. Si ha una sensazione simile anche per il modo in cui Owen viene qui ritratto: in preda a una furia viscerale, sembra essere tornato ai momenti intensi della sua aggressione a Cristina, cosa che lo rende persino interessante. Continueranno su questa via gli autori?

Porcamiseria
  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 5.5/10
    Tecnica - 5.5/10
  • 5.5/10
    Emozione - 5.5/10
5.8/10

In breve

Sebbene qualche scena interessante ci sia, vedi Meredith e April, gli autori sembrano arrancare nella maggior parte delle storyline.

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9/10 (1 vote)

Porcamiseria

5.8

Sebbene qualche scena interessante ci sia, vedi Meredith e April, gli autori sembrano arrancare nella maggior parte delle storyline.

Storia 6.5 Tecnica 5.5 Emozione 5.5
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