Grey's Anatomy14×11 (Don’t Fear) The Reaper – 14×12 Harder, Better, Faster, Stronger

Grey's Anatomy si concede una pausa dal suo tipico ritmo serrato e incalzante per cedere il passo a riflessioni di più ampio respiro. Una scelta comprensibile, che segue il florido interesse di buona parte della produzione e del cast nei confronti delle campagne sociali, ma che forse non ripaga sul piano dell'intrattenimento.

6.0

Giusto nell’ultima nostra recensione, dicevamo come anche un prodotto non divulgativo come Grey’s Anatomy può diventare un ottimo mezzo attraverso il quale educare, in minima parte e in maniera non convenzionale, una buona fetta di pubblico.
Il rischio di eccedere e quindi cadere nel didascalismo, però, è sempre dietro l’angolo: se da un lato è assodata l’utilità sociale di un prodotto di intrattenimento, specie quando a esso fa seguito l’enorme cassa di risonanza dei social network, dall’altro lo show può diventare un semplice elenco di fatti e nozioni fini a se stessi, perdendo così l’obiettivo prefissato. Un rischio, quello corso dagli autori di Grey’s Anatomyche non sempre paga.

Chi curerà il medico ammalato?

Una delle esperienze più difficili da affrontare per un medico è quella di trovarsi dalla parte “sbagliata” del letto: abbandonato il camice, essere paziente richiede una dose poco definita di – scusate il gioco di parole – pazienza.
L’undicesimo episodio fa luce su un lato nuovo di Miranda Bailey, l’unica regular originale a non essere mai stata in pericolo di vita per motivi di salute. La scelta degli autori di mettere a repentaglio la vita della dottoressa Bailey non è campata per aria: da un lato permette di aggiungere pezzi al puzzle del passato della donna, e quindi di poter meglio comprendere le origini della sua eccessiva premura e verosimilmente anche del suo disturbo ossessivo-compulsivo; dall’altro lato, invece, l’episodio focalizza l’attenzione del pubblico sulle manifestazioni della cardiopatia ischemica acuta nelle donne, messaggio che si accompagna al mai inutile appello a quest’ultime di prendere in mano le redini della propria vita.

Gli sceneggiatori hanno delineato in questo modo una Miranda ancora più umana, in quanto anch’essa vulnerabile, sicuramente diversa da quella che abbiamo imparato a conoscere durante 14 stagioni di Grey’s Anatomy: una donna fisicamente fragile, che tuttavia non esita nel voler vedere riconosciuti i propri diritti e che non vacilla, pur trovandosi in una situazione critica, a fare quello a cui ha dedicato tutta la vita, ovvero a salvare vite.

Tutti contro tutti

Nel dodicesimo episodio, le luci dei riflettori si spostano da un singolo personaggio a tutto il cast a completo, per quello che è l’ennesimo episodio di Grey’s Anatomy in cui i chirurghi si dedicano anima e corpo a competere tra di loro.

Primo punto di perplessità: era davvero necessaria questa gara? Crediamo di no, perché ciò dimostra come a volte Grey’s Anatomy si cibi della sua stessa storia per andare avanti. Rinnegare il passato è spesso controproducente, è vero, ma in casi come questo si rischia di scadere nell’eccessiva autoreferenzialità. Dopo un decennio di trasmissioni, una serie come Grey’s Anatomy potrebbe anche permetterselo senza sembrare povera di idee, ma il rischio è che alcuni tra i fan più longevi inizino a storcere il naso.

Insomma, Grey’s Anatomy si concede una pausa dal suo tipico ritmo serrato e incalzante per cedere il passo a riflessioni di più ampio respiro. Una scelta comprensibile, che segue il florido interesse di buona parte della produzione e del cast nei confronti delle campagne sociali, ma che forse non ripaga sul piano dell’intrattenimento. Ne risultano due episodi tutto sommato sufficienti: pur essendo stati in apprensione per la Bailey, non avevamo troppo timore di una sua uscita di scena; interessante anche la gara tra i medici, certo, ma sapeva di già visto.

Che sia ora per Grey’s Anatomy di osare un po’ di più?

Porcamiseria
  • 6/10
    Storia - 6/10
  • 6/10
    Tecnica - 6/10
  • 6/10
    Emozione - 6/10
6/10

In breve

Grey’s Anatomy si concede una pausa dal suo tipico ritmo serrato e incalzante per cedere il passo a riflessioni di più ampio respiro. Una scelta comprensibile, che segue il florido interesse di buona parte della produzione e del cast nei confronti delle campagne sociali, ma che forse non ripaga sul piano dell’intrattenimento.

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Porcamiseria

6

Grey's Anatomy si concede una pausa dal suo tipico ritmo serrato e incalzante per cedere il passo a riflessioni di più ampio respiro. Una scelta comprensibile, che segue il florido interesse di buona parte della produzione e del cast nei confronti delle campagne sociali, ma che forse non ripaga sul piano dell'intrattenimento.

Storia 6 Tecnica 6 Emozione 6
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