Ormai si sa, l’accoppiata Meredith Grey/voli in aereo non è destinata a condurre a nulla di buono. Pertanto lo spettatore è consapevole, fin dal primo frame di In The Air Tonight, che quel viaggio non sarà una passeggiata e lo spettro della catastrofe è dietro l’angolo.
Per l’ennesima volta in questa tredicesima stagione, Grey’s Anatomy ci pone di fronte a un episodio che si concentra su un’unica storyline – si pensi ad esempio a The Room Where It Happens, You Can Look (But You’d Better Not Touch) o al sequel del cosiddetto Japril The Movie, ovvero Who Is He (And What Is He To You)? – in questo caso si tratta proprio dell’ambigua relazione tra Meredith e Nathan, delle cui sorti si era persa traccia nel primo ciclo di puntate per poi ritrovare spazio negli ultimi capitoli di questa stagione. È proprio il caso di dire che dove la razionalità pone un freno, il destino interviene senza scrupoli: ecco dunque che ancora una volta i due medici si ritrovano (quasi) fianco a fianco sui sedili di un aereo, complice il gesto generoso di Meredith di scambiare il proprio posto per non separare un padre dal proprio bambino.
La chimica e la tensione erotica che si sviluppa ogni qualvolta la dottoressa Grey e il dottor Riggs si trovano nello stesso raggio di azione è palpabile: la freddezza e il cinismo di Meredith sono armi di seduzione non dichiarate alle quali Nathan risponde con ampie dosi di ironia. Tutto sembra sempre svilupparsi in un sottile gioco di botta e risposta, in un equilibrio precario ogni volta destinato a perdersi.
In questo caso, il contesto estraneo e lontano dai problemi della quotidianità gioca a favore di Riggs: intrappolati in un aereo a migliaia di km è inevitabile cedere alla tentazione e alla passione. Se Meredith e Derek (inimitabili, inseparabili, ineguagliabili ecc. ecc – ma tutto questo già lo sappiamo) incarnavano un ideale d’amore romantico fatto di tenerezza, gesti eclatanti e un immenso affetto, l’accoppiata Riggs-Grey esprime erotismo, seduzione e inganno, in una rappresentazione senza dubbio più contemporanea e realistica dell’innamoramento moderno.
Anche dopo essersi lasciati andare, Meredith innalza nuovamente una barriera tra sè e il bel dottore. Di fatto l’intero episodio, diretto peraltro da Chandra Wilson (la nostra amata Dottoressa Bailey), è un continuo rincorrersi, stuzzicarsi, essere complici o avversari in una situazione di difficoltà come quella in cui – per l’ennesima volta – Meredith è costretta a ritrovarsi.
Questa volta l’aereo non precipita rovinosamente come in Flight – uno dei finali di stagione più drammatici di sempre; tuttavia, a causa di una turbolenza, alcuni passeggeri rimangono feriti e hanno bisogno di soccorso. La casualità fa sì che – come capita il 99% delle volte – Meredith (e in questo caso anche Nathan) sia a bordo e possa quindi occuparsi dei feriti; ad supportarli anche Harrison, affascinante dentista pediatrico che sembra molto colpito da Meredith, e Candace, una seducente hostess molto prodiga ad aiutare (e a farsi aiutare) Riggs.
L’assistenza ai pazienti si rivela molto gravosa e la situazione tende più volte a precipitare: a livello narrativo alcune scelte paiono un po’ forzate e decisamente ai limiti della credibilità (non bisogna essere laureati in medicina per capire che l’operazione messa a punto da Meredith con mezzi di fortuna sia qualcosa di molto surreale). Ma si sa, in Grey’s Anatomy tutto (o quasi) è possibile, è il patto che lo spettatore ha stretto con Shonda Rimes in cambio delle dosi di emozioni e lacrime che negli anni ci ha regalato (ma che ultimamente faticano a esplodere). La necessità di curare al meglio e al più presto i passeggeri feriti porta Meredith a scontrarsi con il capitano dell’aereo: si tratta di uno confronto tra due donne molto forti che sono disposte a tutto per portare a conclusione il proprio lavoro. Il lieto fine per fortuna è dietro l’angolo: gli interventi sul campo hanno successo e l’atterraggio di emergenza porta tutti a terra sani e salvi, consacrando i medici del Grey Sloan come dei veri e propri eroi.A livello narrativo alcune scelte paiono un po’ forzate e decisamente ai limiti della credibilità.
In termini narrativi, pare un po’ facile la scelta di fare ricorso al parallelismo dell’incidente aereo che aveva straziato i cuori di noi spettatori fedeli: i flashback, i riferimenti a Lexie, ancora una volta la storia sembra inevitabilmente troppo legata ai drammi del passato, incapace di ritrovare un proprio filo conduttore. Per quanto riguarda il caso Riggs-Grey ancora non vi sono certezze, ma il finale lascia intendere che vi sia uno spiraglio per il futuro ed è ciò che speriamo di scoprire nella manciata di episodi che ci separano dalla conclusione di questa tredicesima stagione. 3,5 porcamiseria per l’episodio.
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TWITTERFREAKS
non sono in pari con Grey's Anatomy e devo subito rimediare perché mi sembra di stare tradendo l'amore della mia vita
— giuggeria (@giuenesis) April 14, 2017
Grey's anatomy + aerei.
Sono terrorizzata ancor prima di cominciare.#greysanatomy— ✈️BTS in 9 days (@taeisinmyblood) April 14, 2017
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