Grey's Anatomy13×05 Both Sides Now

Uno show longevo dovrebbe intrattenere il pubblico sempre a livelli medio-alti, per non incappare nello spiacevole "effetto inerzia" - per cui lo guardano solo gli spettatori più affezionati - e per non rischiare di essere abbandonato anche dagli aficionados più tenaci. Nonostante gli ottimi ascolti, la tredicesima stagione manca di stimoli emozionanti, e anche questo episodio continua su questa scia.

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Non più di qualche settimana fa, rispondendo alla solita domanda se Grey’s Anatomy fosse in dirittura d’arrivo, dall’alto del suo trono dorato di Hollywood su cui siede da ormai undici lunghissimi anni, Ellen Pompeo rispondeva più o meno così:

Finché io e il cast ci divertiamo, lo show non finirà. Anche se fosse, poi, quella sarà una scelta mia e di Shonda.

Capite la portata di un’affermazione del genere: è un caso più unico che raro, infatti, che la protagonista principale e la produttrice di uno show televisivo abbiano tra le loro mani le redini del programma, stando persino al di sopra delle direttive provenienti dai vertici del network di rete, che di solito è il responsabile del destino dei programmi che trasmette. ABC non ha questo privilegio – o meglio, sembra che abbia consapevolmente deciso di cederlo a Rhimes e Pompeo. Appurato il successo continuo e i ratings ancora molto alti – una rarità esemplare per uno show alla sua tredicesima stagione -, la rete ha lasciato essenzialmente carta bianca alle due donne, due Parche in chiave postmoderna.

Nonostante Grey’s Anatomy sia innegabilmente il diamante più prezioso della ABC, è bene ricordare che a nessuno è concesso di sedersi così comodamente sugli allori: nel campo della produzione televisiva, infatti, non esistono regole certe in quanto ad ascolti. Anzi, una regola c’è: il destino di un programma, più che in mano a chi il programma lo fa, dipende esclusivamente dal pubblico spettatore. Non c’è storia che tenga: lo scopo di uno show è quello di intrattenere, di far mantenere incollato alla sedia o allo schermo chi lo segue da casa, pena l’abbandono e il calo di interesse.
Duole dirlo, ma sembra che questa tredicesima stagione non abbia ben chiaro il significato della parola “intrattenimento“. Da cinque episodi a questa parte, sembra che uno dei medical drama più seguiti dell’intera storia televisiva abbia abbandonato la strada maestra e abbia deciso di intraprendere una scorciatoia più comoda, forse, ma evidentemente diretta a scenari poco avvincenti – un futuro non troppo roseo, dopo anni di onorata carriera. Sarà per caso giunta l’ora di riprendere in mano il timone come si deve, Shonda?

Greys Anatomy 13x05 Both Sides Now recensione

Passano le settimane, e nulla di nuovo viene aggiunto alla trama orizzontale. Archiviato in quattro e quattr’otto l’improbabile triangolo amoroso tra MeredithRiggsMaggie, i primi due sono ancora protagonisti di fastidiosi battibecchi adolescenziali: lui convinto che Meredith sia un trofeo da conquistare ed esibire, lei strenuamente abbarbicata nella sua torre d’avorio, votata ormai alla “singletitudine” perenne. Si continua con l’assenza di cambiamento con la Wilson che continua a essere la solita e snervante lagna piagnucolante – gli autori hanno pure rincarato la dose, aggiungendo anche quelle punte di invidia e gelosia per essere preferita a EdwardsDeLuca in quanto ad abilità chirurgiche. Segno che abbandonerà presto lo show? I sogni son desideri.

Questa settimana gli sceneggiatori di Grey’s Anatomy si sono divertiti a giocare con le tempistiche e le dinamiche ospedaliere, e hanno fatto sì che una storia altrimenti poco plausibile diventasse una sequenza di tempismi (im)perfetti: ed ecco che quando una nonnina dallo spirito tenace si appresta a ricevere un fegato nuovo di zecca (da una Bailey che con quel berretto di lana assomiglia in modo inquietante a Joe Pesci in Mamma ho perso l’aereo), arriva per pura casualità una giovane ragazza che ha guarda caso un bisogno urgente dello stesso organo. Dramma, come facciamo? I nostri medici non devono però disperare, perché la morte del paziente di Pierce ed Edwards fa sì che Miranda e Meredith riescano a salvare capra e cavoli in quello che è un “glorious day“.

Greys Anatomy 13x05 Both Sides Now recensione

Meno gloriosa è la storyline di Amelia – unico barlume di speranza per un episodio che altrimenti non avrebbe avuto senso di esistere per la sua completa inutilità ai fini dell’orizzonte narrativo. Quelli che speravano in un lieto evento per lei e Owen, saranno rimasti delusi dal fatto che la dottoressa Shepherd non è incinta.
Sorprendente è stato però vedere Amelia tirare un profondo sospiro di sollievo alla luce della notizia, apparentemente in contrasto con il desiderio di maternità mai nascosto e la quasi totale sicurezza di una eventuale gravidanza ostentata durante tutto l’episodio. Sorprendente sì, eppure per nulla out of character: ai fan che seguono Grey’s Anatomy ormai da anni e che avevano deciso di seguire le avventure di Addison Montgomery in Private Practice, non sarà certo sfuggita la precedente gravidanza di Amelia.
Il personaggio della dottoressa Shepherd è sempre stato bistrattato, una sorta di eroina tragica destinata a non raggiungere mai il proprio lieto fine: la dipendenza da farmaci e il conseguente ostracismo lavorativo, l’overdose che l’ha fatta morire per tre minuti, la morte del padre e del fratello (nella cui ombra ha sempre dovuto vivere), ma soprattutto quella del grande amore della sua vita e del figlio, quel famoso “Unicorn baby” nato acefalo e morto poco dopo la nascita. In quest’ottica buia, la reazione di Amelia non pare insensata, anzi è pienamente giustificata: abituata alla sofferenza, la sola idea che una gioia possa sfiorarla le sembra impossibile e il terrore di ripiombare nel baratro del dolore la fa da padrone.
Quello di Amelia è un personaggio poliedrico, che potrebbe regalarci innumerevoli scene profonde, ma che è purtroppo asservito alla logica tremenda dei drama per cui non c’è mai un riscatto immediato da un passato infelice.

Greys Anatomy 13x05 Both Sides Now recensione

Ad eccezione di questo piccolo excursus su Amelia, che è stato comunque gestito male – si poteva dare più spazio al passato della dottoressa, sconosciuto ai più, e non rappresentarla come una ingenua già convinta di essere incinta – questo episodio di Grey’s Anatomy merita solo 2,5 porcamiseria su 5, continuando sulla scia dei precedenti: vuoto, decisamente scialbo e senza il minimo accenno di quell’intrattenimento che uno show come questo dovrebbe essere in grado di regalare.

2.5

 

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