Con un sound molto ritmato, inizia questo nuovo episodio di Grey’s Anatomy, al Denny Duquette Memorial Clinic. Presi dall’allegria di questo motivetto, guardiamo Alex esser tornato ai turni da matricola e speriamo che Falling Slowly sia migliore dell’episodio scorso. Siamo speranzosi. La musica mette allegria, dopotutto. E invece no, veniamo clamorosamente delusi anche questa settimana. Falling Slowly, infatti, non presenta nessuna svolta narrativa, ma appare una mera panoramica sui medici del Grey Sloan Memorial. Non vi sono progressi né sul piano della trama orizzontale, né nelle relazioni interpersonali delle varie storyline. Ciò che regna, in quest’inizio di stagione, è solo la stasi. Analizziamo con ordine.
Meredith e Nathan. Il loro rapporto continua a viaggiare sui binari dell’ironia e della reticenza. Sì, per un certo verso ci ricorda Derek e Meredith, all’inizio, nel loro rincorrersi nei corridoi dell’allora Seattle Grace. È un rapporto ben costruito, ci fa sorridere, presenta quella giusta dose di umorismo che permette a Meredith di essere a suo agio. I due si scontrano, in quanto Nathan appoggia una scelta medica sbagliata della Grey, non per affinità elettive. La Grey offende l’etica deontologica di Riggs, accusandolo di averla appoggiata per la loro liaison. Da qui il risentimento di Nathan. A far da corollario al loro rapporto, vi è ovviamente Maggie. Non se ne può più, gira per i corridoi con quell’espressione da vittima, da 13enne impacciata, alle prese con il primo rifiuto. Almeno rispetto all’episodio scorso, i piagnistei si sono ridotti. Purtroppo, il profilo di Maggie è debole sotto ogni punto di vista e tutto può essere tranne che un personaggio memorabile. Di certo le donne di Grey’s Anatomy non devono essere tutte “toste” come Cristina, ma, per esempio, la nostra amata Lexie aveva una personalità interessante, poliedrica, in grado di suscitare empatia. Tutti elementi estranei a Maggie. Ora c’è da chiedersi: per la sorella di Meredith non occorreva un altro tipo di personaggio? Sono passate due stagioni e tra le due non vi è nessun legame profondo. O almeno c’è, ma è a senso unico. Il vuoto che ha lasciato Cristina non poteva essere colmato, ma sembra che non ci abbiano nemmeno provato.
Owen e Amelia. Se i piagnistei di Maggie si erano ridotti, questa settimana sono iniziati quelli, nonsense, di Amelia. Sì, perché sembra che ora Amelia si sia resa conto che ha sposato un uomo con cui non ha avuto una relazione stabile e con cui è stata fidanzata due settimane. Ed invece di guardare al futuro e imparare a conoscersi, va in paranoia tutto il giorno. Tornati a casa entrambi, finalmente, si confidano ed esplorano insieme gli angoli bui delle loro coscienze.
Una nota positiva di Falling Slowly è Alex. Nonostante si ritrovi in una situazione molto complessa, accetta la propria condizione e ritorna alle origini del proprio iter. Riesce a diagnosticare una malattia rara e ciò gli permette di arrivare a fine giornata, con un grande sorriso. Senza lamentarsi, senza rabbia, affronta il suo presente. Tutto il caso è scandito dal perfetto stile Karev: dinamico, divertente, professionale, intuitivo. È l’Alex di sempre. Nessuna parola per Jo che se andasse via, seguendo l’esempio delle altre donne di Karev, ci farebbe un grande piacere.
Finalmente una gioia per i Japril, o come il fandom li ha ribattizzati, Japriet. Sembra che stiano seguendo, dopo così tante incomprensioni, la strada per la riconciliazione.
Assegno a questo episodio 2,5 porcamiseria, in quanto l’unico momento degno di nota dell’episodio, come ha detto un mio collega, è stato quando è stata menzionata Cristina. E quella lacrima di Owen ci scoglie il cuore e ci strappa mezzo voto in più.
https://twitter.com/flawslou/status/786970014750474241
Shonda questa è la seconda settimana che l'episodio di #GreysAnatomy non sa di niente VEDIAMO DI RIPIGLIARCI SUBITO
— Giacomo Ghezzo (@giacomoghezzo) October 15, 2016