Grey's Anatomy12×23 At Last – 12×24 Family Affair

Nonostante non sia stato un finale di stagione epico, gli ultimi due episodi della dodicesima stagione di Grey's Anatomy portano a termine quello che dovrebbe essere il compito di qualsiasi season finale: non lasciare troppe storie in sospeso, mettere la parola fine a quelle vecchie e aprire la strada a nuove storie per il prossimo anno.

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Credevate di esservi sbarazzati una volta per tutte delle nostre recensioni di Grey’s Anatomy? Purtroppo devo darvi una cattiva notizia perché, dopo una pausa abbastanza eccessivamente lunga, noi di SerialFreaks vi daremo i nostri du’ spicci (o, per farla suonare più cool, i nostri two cents) sugli ultimi episodi della dodicesima stagione. Non ve la prendete: mentre voi starete maledicendo qualche animatore che vi disturba chiamandovi al gioco aperitivo o, se vi andrà meglio, vi godrete le vostre vacanze tra un tuffo in mare e una passeggiata in montagna, noi di SerialFreaks stiamo ancora lavorando per voi sgobbando ad una scrivania (come se ne avessimo una, in redazione), per fare il punto sulle storie dei medici di quell’ospedale di Seattle che ha talmente tanti nomi che nemmeno Daenerys Targaryen.

At Last

Grey’s Anatomy torna in questo episodio a giocare la carta della coralità: durante le stagioni non sono mai mancati gli episodi incentrati esclusivamente su un singolo personaggio (ricordate The Sound of Silence?), ma spesso gli autori decidono di costruire la storia che vogliono narrare facendo un giro più ampio, abbracciando le vicende di diversi personaggi che, in qualche modo, si intrecciano e si fondano. A volte il risultato è perfetto, senza sbavature: tutte le storie si incastrano alla perfezione fino a diventarne una sola; altre volte, invece, il risultato è confusionario e inconcludente, non necessariamente disprezzabile ma non del tutto convincente. Duole dirlo, ma è il caso di questo episodio.
A un passo dal season finale, si avverte l’esigenza di tirare le somme di un anno denso di avvenimenti. Non per nulla, questo episodio è un mix denso di humour, dolore, morte, proposte di matrimonio, le sempre presenti sveltine nella stanza del medico di guardia, romanticherie, litigate, e chi più ne ha più ne metta. Niente di diverso da un episodio medio di Grey’s Anatomy, in effetti.

Grey's Anatomy 12x23 - 12x24 recensione

In un ensemble così vario, il punto di partenza più logico per parlare di questo episodio è Meredith, che ritorna in qualche modo a essere la ragazza “dark and twisty” che conosciamo fin troppo bene. Dopo un fast forward come quello che ha chiuso l’undicesima stagione e che sembrava un espediente per glissare sul modo in cui Meredith avrebbe metabolizzato il proprio lutto, la dodicesima stagione ci ha regalato una donna che sta imparando ad accettare e a convivere con il proprio status di vedova e con tutto ciò che esso comporta. Meredith è alla deriva e i suoi discorsi in questo episodio non fanno altro che dimostrarlo: sappiamo che fanno parte del caos della sua vita attuale, ma la condizione disperata in cui versa non le permette di dire diversamente. Meredith è infastidita da tutto ciò che rimanda all’amore e alla felicità; la irrita che Amelia sia riuscita a portare avanti la propria vita senza Derek a tal punto di pensare che voglia imitarlo. Lo spettatore sa che non sono questi gli intenti di Amelia, un personaggio molto fragile e vulnerabile che è però riuscito a maturare ben più di quanto ci si aspettasse. Amelia non meritava di sentirsi dire ciò che Meredith le ha scaricato addosso come una raffica di proiettili. E però, mentre scuotevamo il capo al discorso insensibile e insensato di Meredith, sapevamo che dietro quelle parole si nascondeva una persona con un carico di dolore grande quanto il mondo sulle spalle. L’invettiva di Meredith non è del tutto fine a stessa perché la rabbia da un lato la spinge dritta tra le braccia di Riggs (personalmente, non credo che questa storia avrà un lungo seguito) e dall’altro porta Amelia a chiedere a Owen di sposarla, il che attesta ancora una volta il grado di maturità e sicurezza di sé raggiunto dalla dottoressa Shepherd.

Mentre si creano nuovi legami e nuove potenziali coppie, altre si sgretolano sotto gli occhi di Richard, in una scena breve ma estremamente efficace che fa una panoramica su tutti i fallimenti amorosi dei medici del Grey Sloan Memorial, prime fra tutte Callie e Penny. La nuova arrivata è entrata nel cast facendo un gran baccano, in uno degli episodi meglio riusciti delle ultime stagioni di Grey’s Anatomy: per controbilanciare, Penny si allontana quasi in sordina, lasciandosi alle spalle i cocci di una storia che, sin dall’inizio, ha navigato in un mare di difficoltà. Meritava Penny, però, di essere maltratta così? Io non direi. Per quanto mi risulti difficile non farmi piacere Callie, uno dei miei personaggi preferiti, in questa stagione non ha fatto una scelta che fosse azzeccata. Serviva dunque Arizona, arrivata al limite della sopportazione e della comprensione, a farle realizzare di essere stata ingiusta e irragionevole.

3 porcamiseria per questo episodio: la volontà di soffermarsi sulle storie di ciascun personaggio, sebbene scaturisca dalla necessità di svilupparle e portarle a termine per farne iniziare di nuove, se non ben calibrata rischia di sfociare in una visione di insieme confusionaria e affollata, non di certo compatta e fluida come ci si aspetterebbe. L’episodio in sé non è affatto pessimo, anzi, ma alcune scivolate potevano essere evitate, per non parlare di alcuni momenti filler, a cui gli autori di Grey’s Anatomy sono affezionati, che hanno appesantito l’episodio.

3

 

Family Affair

Grey’s Anatomy si congeda dalla dodicesima stagione con un episodio dalle poche pretese: nessuna calamità naturale, nessun personaggio in fin di vita. Questo finale non sarà ricordato negli anni a venire, ma è sicuramente stato capace di puntare l’attenzione sui drammi e i conflitti interpersonali senza scadere nel tono melodrammatico che caratterizza alcuni episodi della serie, narrando una storia il più aderente possibile alla realtà di tutti i giorni.

Il finale si è aperto con un momento fraterno tra MeredithAlex sdraiati su un prato, una scena che rimanda a qualche anno fa, stessa situazione, con Cristina al posto di Alex. Il dilemma su cui i due si affrontano è: esiste più di un vero amore nella vita? La scena conferma che, dopo anni, finalmente Izzie fa parte del passato di Alex, che non merita di rimanere solo a vita, ché il vero amore non arriva una volta sola. Lo stesso discorso vale per Meredith: il viaggio che la sta portando a ritrovare se stessa, alla luce della propria esistenza post Derek, è arrivato a un punto in cui i suoi tre mondi – lavoro, vita amorosa e famiglia – sono in equilibrio. Un equilibrio dinamico, sicuramente non stabile, ma per Meredith è pur sempre un grande traguardo. L’avevamo vista alla fine dell’undicesima stagione trasferirsi insieme ad Alex, mentre ora la sua vita è quella del “villaggio” che la circonda, sempre pronta ad accogliere amici, sorelle, cognate e persino nuovi arrivati – a tal proposito, con questa dodicesima stagione Grey’s Anatomy ha raggiunto il limite massimo di parti cesarei estemporanei al di fuori della sala operatoria. Ritornando a Meredith, il suo futuro, come quello di molti altri personaggi, non è ben delineato: che ne sarà del suo intrallazzo con Riggs? Durerà oppure sarà solo una tappa intermedia verso il fantomatico vero amore?

In questo percorso, Meredith è affiancata da due compagne di viaggio improbabili: Maggie Amelia, le quali hanno assunto a pieno titolo il doppio ruolo di coinquiline e sorelle della dottoressa Grey. Le tre chirurghe-sorelle, sebbene tra alti e bassi, sono riuscite nel corso di questa stagione a costruire atttorno a se stesse una realtà che, tutto sommato, funziona. Sebbene nella scorsa stagione Meredith disse ad Alex “Ho ferito i sentimenti di Amelia ed è incazzata con me. Mi sono dimenticata che dovrei essere sua sorella”, il trattamento che Meredith ha riservato alla cognata-sorella non è affatto tipico di un legame del genere. Nonostante tutto, il discorso che la Grey fa ad Amelia prima che questa decida finalmente di sposarsi fa intuire molte cose: in Amelia, Meredith vede in qualche modo se stessa e in se stessa, forse, vede Cristina. Il discorso è stato molto importante, perché ha permesso alle due di sviluppare un legame prima solo accennato: sebbene Meredith non stringerà mai un rapporto così viscerale come quello che aveva con Cristina, Meredith riconosce che è una sua abitudine accogliere nel proprio mondo le persone in quel modo. Nel suo modo distorto e un po’ twisted, per Meredith questa è una famiglia, e guarda caso il titolo del finale fa riferimento proprio ad affari di famiglia che, nel caso di Grey’s Anatomy, diventano gli affari di una famiglia non convenzionale e decisamente allargata. Una famiglia talmente allargata da prepararsi ad ospitare un possibile triangolo amoroso tra Meredith, Nathan e Maggie, il che vuol dire solo una cosa: guai in vista.

Grey's Anatomy 12x23 - 12x24 recensione

Nel finale le dispute e i rancori passati si appianano, almeno per ora, per April Jackson, diventati genitori dopo un parto improvvisato nella cucina della casa di Meredith – ho storto un po’ il naso, anche se la scena della famigliola felice ha ripagato la bruttura di un intervento chirurgico eseguito alla bell’e meglio -, e per Arizona Callie. Sembra che, tutto sommato, Arizona non abbia terminato tutta la propria gentilezza e disponibilità nei confronti della ex moglie, dal momento che porta Sofia ad una Callie sorpresa e estremamente colma di gioia. Non sono sicuro che Callie si meritasse ciò così presto, ma allo stesso tempo sono dell’idea che a tutti vada data una seconda chance e che tutti hanno la possibilità di essere redenti. Una redenzione, quella di Callie, che ha anticipato l’uscita di Sara Ramirez dallo show: una grande perdita per Grey’s Anatomy, al pari dell’abbandono di Sandra OhPatrick Dempsey. Come abbiamo visto negli ultimi due anni, la serie non è naufragata senza due dei protagonisti principali, ma, così come abbiamo accusato il vuoto lasciato da Cristina e Derek, allo stesso modo sentiremo la mancanza di Callie, uno dei personaggi più forti e a tutto tondo che Grey’s Anatomy abbia mai avuto. La fine che è stata data alla storyline di Arizona e Callie non esclude, però, che quest’ultima tornerà in futuro.

Grey’s Anatomy tornerà con la tredicesima stagione il prossimo 23 settembre. Prima di allora, avremo ben due mesi per rimuginare su quanto accaduto e su quanto accadrà, lasciandoci alle spalle un season finale che si merita 3 porcamiseria: leggermente insipido, ma tutto sommato soddisfacente per come la maggior parte delle storie sono state concluse e per come siano state gettate le basi per quelle nuove che ci faranno compagnia il prossimo anno.

3

 

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