Gotham4×01 Pax Penguina

Season Premiere Quanto siamo disposti a sacrificare per vivere in pace? La première della quarta stagione di Gotham si focalizza su questo tema affrontandolo secondo il punto di vista di tre protagonisti. Un piacevole ritorno per una serie che adesso ha un bel pipistrello da pelare.

7.3

Dopo aver indagato le radici della scelta radicale di immolarsi come vigilante in Heroes riseGotham torna con la quarta stagione e un arco narrativo tutto nuovo dal titolo emblematico A Dark Knight, che promette di raccontare le prime scorribande mascherate del giovane Bruce Wayne per i tetti di Gotham.

Dove eravamo rimasti?

Nel finale della scorsa stagione, i protagonisti affrontavano grandi cambiamenti nelle proprie vite: Jim lasciava andare l’amore della sua vita perché la città ha ancora bisogno di lui; Selina, imbracciata la frusta, sceglieva Tabitha come mentore; il Pinguino tornava a guidare i criminali della città nell’ombra, fresco della lezione sulle emozioni appresa dal tradimento di Nygma. Proprio da Cobblepot prende il via questa stagione, già dal titolo della première. Il boss ha infatti ideato un sistema di licenze per i criminali, senza le quali non è possibile compiere alcun tipo di illegalità, pena una visita del sicario Zsasz. Moralmente deprecabile, questo piano ha però nei fatti abbassato al minimo storico i livelli di criminalità, tanto che il sindaco e il commissario non si oppongono, dando mandato alla polizia di non perseguire chiunque abbia una licenza. Gordon ovviamente non ci sta, temendo uno scollamento tra la città e la fiducia nella polizia. Imbeccato da Bruce, il poliziotto riuscirà a sua volta a manipolare il Pinguino contro una banda di malfattori contrari al sistema delle licenze e in possesso del siero della paura di Jonathan Crane.

Licenza di vigilare

Questo primo episodio si lancia a capofitto e abilmente sul tema della vigilanza, uno dei più scottanti per il Cavaliere Oscuro. Fin dove ci si può spingere per ottenere la pace? È un argomento che magistralmente è stato portato sul grande schermo nel secondo film di Nolan dedicato a Batman, e che qui trova un’interessante declinazione. Tenere al sicuro Gotham è infatti lo scopo dichiarato dei tre protagonisti dell’episodio, ognuno però con una propria idea al riguardo. Il primo fra tutti, presentato sui tetti con un tema epico richiamante lo storico di Danny Elfman, è ovviamente Bruce, il quale, abbandonato ogni proposito di vendetta per l’omicidio dei suoi genitori, è spinto adesso da una duplice responsabilità: il senso di colpa per aver diffuso, pur manipolato, il virus Techt e il futuro scontro che lo attende con Ra’s al Ghul. Il giovane Wayne media tra i due estremi rappresentati da Gordon e Cobblepot; meno costretto dai limiti della legge del primo ma più vincolato alla morale del secondo, Bruce è la soluzione perfetta per Gotham, almeno fino a quando la città avrà bisogno di lui.

Le movenze, gli atteggiamenti, lo humour del futuro Cavaliere Oscuro cominciano a prendere forma, come evidente sia nel dialogo tra Bruce e Oswald, sia nell’apparizione/sparizione di Wayne al detective Gordon. Jim, dal canto suo, continua a scontrarsi con la polizia di Gotham, rea di scendere a compromessi troppo facilmente e incapace di vedere lo scoramento dei cittadini verso le autorità. Per il Pinguino, invece, tenere al sicuro la città è solo l’ennesimo pretesto per consolidare e fare sfoggio del proprio potere; un mezzo necessario fintantoché avrà utilità, nessuna missione come per Bruce o Jim.

Pinguino: I do the dirty work no one else will

Potrebbe benissimo essere una citazione di ciascuno dei tre, ma è l’azione successiva a determinare le rispettive identità: da un lato Alfred ricorda al giovane Wayne quanto può fare anche senza maschera, e dall’altro Gordon sbatte in galera la gang di Grady anziché lasciarla in balia delle intenzioni omicide di Cobblepot.

Al di là di questa preponderante tripartizione della storyline principale, trovano spazio anche la crescita che sta affrontando Selina (e il corrispettivo rapporto con Tabitha), parallela a quella di Bruce, l’altalenante fedeltà di Ivy da tenere d’occhio e il ritorno (necessario o meno lo capiremo nel corso della stagione) di Scarecrow. Il minutaggio riservato all’incontro tra Bruce e la futura Catwoman non va oltre il già visto e sentito delle scorse stagioni, ed ha nella brevità il suo vantaggio.

Si tratta insomma di un buon episodio, strutturato organicamente secondo un forte tema cui i personaggi aderiscono perfettamente. Le personalità protagoniste, pur spiccando, non mettono in ombra le figure secondarie e il comparto tecnico conferma il buono standard delle passate stagioni.


 

 

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
7.3/10

In Breve

Tenere al sicuro Gotham è l’obiettivo di Bruce, Jim e del Pinguino: tre diverse visioni del mondo si scontrano in questa première che declina il tema della vigilanza in maniera originale e interessante. Un episodio che si destreggia coerentemente nella caratterizzazione dei personaggi e nel delineare le trame principali di questa nuova stagione, contando sempre su una buona realizzazione tecnica e puntando sulle emozioni dei fan dell’Uomo Pipistrello.

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9.17/10 (6 votes)

Porcamiseria

7.3

Tenere al sicuro Gotham è l'obiettivo di Bruce, Jim e del Pinguino: tre diverse visioni del mondo si scontrano in questa première che declina il tema della vigilanza in maniera originale e interessante. Un episodio che si destreggia coerentemente nella caratterizzazione dei personaggi e nel delineare le trame principali di questa nuova stagione, contando sempre su una buona realizzazione tecnica e puntando sulle emozioni dei fan dell'Uomo Pipistrello.

Storia 8 Tecnica 7 Emozione 7
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