Gotham3×20 Pretty Hate Machine – 3×21 Destiny Calling – 3×22 Heavydirtysoul

Il virus di Tetch scatena il caos a Gotham in questo finale di stagione che ha facile presa sulle emozioni degli appassionati di Batman. Terza stagione che si chiude con una mole di cattivi fortunatamente sfoltita e i buoni finalmente consapevoli del proprio percorso.

0.0

Il finale di Gotham si destreggia tra coralità affollate, caos imprevisti e ottimi raccordi tra le trame. Con un occhio al cinema e uno al fumetto, Gotham riesce a confezionare un prodotto mediano che, nonostante alcune sbavature, ha una sua ben definita identità.

Pretty Hate Machine

La Corte dei Gufi, MacGuffin dell’ultima stagione, viene sterminata da The Shaman nei primi minuti dell’episodio. L’uomo, pur essendo reale leader dell’organizzazione, risponde agli ordini della testa del Demone, preannunciando quindi l’arrivo di Ra’s al Ghul. Il piano dei Gufi viene comunque attuato, diffondendo il virus di Techt nell’aria. Inutile il tentativo di Jim di fermare il tutto, nonostante sia addirittura arrivato a inocularsi il virus a causa di un ricatto di Lee, ormai libera da ogni bontà. Sul versante criminale assistiamo al ritorno di Fish Mooney (bravissima Jada Pinkett Smith), la quale riesce a salvare uno spacciato Pinguino dal vendicativo Enigmista.

Trova compimento in questo episodio il pretesto scatenante della serie: l’omicidio di Thomas Wayne e di sua moglie, liquidati dalla Corte perché avversari temibili. La spiegazione, tanto agognata e misteriosa, rimandata con improbabili supposizioni complottistiche, lascia non poco amaro in bocca, rivelandosi fin troppo superficiale e semplicistica, smitizzando e depauperando un momento clou della serie, ridotto a riempire un minutaggio fin troppo esiguo. Quanto alla Corte, anche in questo caso la gestione della storyline è inadeguata, ricalcando il pessimo lavoro fatto con Hugo Strange nella scorsa stagione: una minaccia ben tratteggiata e credibile all’inizio, che pian piano si sgonfia, diventa quasi caricaturale per poi rivelarsi solo una pedina in un gioco più grande.

Questo déjà vu è sintomatico di una carenza di idee e riproposizioni che pesano sulla qualità finale, andando a condizionare anche altre tematiche e contesti. Lo stesso piano della Corte non è che una variazione del progetto dell’Ordine di Saint Dumas, o della Lega degli Assassini in Batman Begins. Persino la bomba confezionata da Strange richiama quella del finale della scorsa stagione. Decisamente più interessante è la svolta di Lee e il dilemma morale imposto a Jim, il cui lato oscuro emerge parallelamente a quello di Brucedel tutto soggiogato dallo Sciamano.

L’eccessiva velocità di alcune scelte narrative (strage della Corte, assassinio dello Sciamano), unita alle debolezze evidenziate, appesantisce un episodio altrimenti valido e con un cliffhanger succulento, assestando il tutto sulla sufficienza.

2.5

 

Destiny Calling

A Gotham è ancora una volta il caos: migliaia di cittadini sono stati contagiati dal virus Tetch e la polizia fa fatica a circoscrivere il tutto, perché colpita anch’essa principalmente nella figura di Gordon. I tentativi di non abbandonarsi completamente al lato omicida della sua personalità vedono Jim sempre più compromesso, fino alla sfida con gli uomini della Lega degli Assassini e l’accidentale omicidio di Fish. Il recupero di Jarvis Techt per la creazione di un antidoto spinge Bullock e il collega a considerare sacrificabile il Pinguino in uno scambio con Nygma. Bruce riesce ad entrare in contatto con Ra’s, e, spinto dal controllo mentale di questi, arriva ad uccidere Alfred per liberarsi del suo passato.

Chiaramente, anche al di fuori del senno di poi, non era difficile immaginare che la vicinanza del Pozzo di Lazzaro avrebbe risolto il problema della prematura dipartita del maggiordomo di villa Wayne. Se è prevedibile la resurrezione, non lo è stato di sicuro l’omicidio, che si stride un po’ con tutta la mitologia non solo fumettistica, ma persino con i precedenti di Gotham stesso, dove la prima regola del Cavaliere Oscuro (non uccidere) sembrava ormai data per assodata. E certo ha una valenza maggiore questo omicidio (per quanto falso), tenendo in considerazione il valore della vittima e il suo discorso sul valore nullo di una vita senza dolore.

Ancora una volta in parallelo, Jim e Bruce si macchiano di un omicidio, sottolineando la similarità del percorso intrapreso dai due protagonisti, messi a confronto con la propria oscurità. La non eccezionale interpretazione di Ra’s al Ghul penalizza l’introduzione del personaggio, unitamente all’interesse per Bruce come suo erede, legato a una misteriosa profezia. La mannaia su alcuni personaggi, che si ripresenterà nell’episodio successivo, ha l’effetto di smorzare quella confusionaria coralità che gli autori hanno improntato per questo finale.

Troppi cattivi tutti insieme da una parte svantaggiano i personaggi secondari (rendendo superflua, ad esempio, la presenza di Freeze Firefly), dall’altra sfumano eccessivamente la caratterizzazione dei protagonisti, limitandone il minutaggio e la profondità. Un plauso va invece fatto all’abile convergenza delle storyline, che si intersecano nei momenti esatti, senza forzature né eccessi, per poi tornare naturalmente a dividersi, arricchite però dalla contestualizzazione nel piano generale degli eventi.

3.5

 

Heavydirtysoul

Nella confusione dello scontro con Barbara e la sua gang, Cobblepot riesce a darsela a gambe rapendo Nygma. Il Pinguino fa sì che l’Enigmista creda di avere la situazione sotto controllo, ma alla fine mostrerà di aver orchestrato un piano degno della sue nemesi, facendo congelare Edward da Freeze per esporlo all’Iceberg Lounge, il futuro locale di Oswald. Jim, completamente assuefatto dal lato oscuro, sta per abbandonare Gotham in compagnia di Lee, ma l’intervento di Harvey riesce a smuovere la coscienza del detective, che somministra l’antidoto alla donna e a se stesso.

Tuttavia non c’è il lieto fine per questa coppia, dato che Lee abbandona la città e l’amato, convinta che Gotham abbia più bisogno di lui. Bruce, dopo l’ennesima sfuriata con Selina, assiste al risveglio di Alfred in ospedale, e saranno le parole del maggiordomo a spingerlo a camuffarsi da Daredevil dei poveri vigilante per difendere gli innocenti da ciò che lui ha passato.

L’arco di Heroes rise tiene dunque fede al suo nome e nel momento in cui ha gettato nel baratro dell’oscurità i suoi protagonisti, li recupera rinvigoriti e armati di nuova forza e stimoli, pronti a lottare contro una città fin troppo compromessa. Siamo ancora lontani dalla definizione totale dell’identità di Jim e Bruce, ma finalmente assistiamo a un grosso passo avanti, in particolare per quest’ultimo. Se infatti da un lato abbiamo quasi una riproposizione del finale della scorsa stagione per Gordon (scene e tematiche simili), dall’altro il giovane Wayne ha acquisito la maturità necessaria a fare un concreto passo avanti nella sua caratterizzazione.

A questo purtroppo non fa da contraltare lo stallo della relazione con Selina, bloccata ormai da eoni sulle medesime modalità, un tira e molla che più di una volta abbiamo sottolineato e che, almeno in questo caso, ha il merito di spingere la futura Catwoman a perfezionare il percorso intrapreso con l’episodio della caduta di qualche episodio fa, imbracciando inaspettatamente la frusta di Tabitha, il cui personaggio finalmente evolve, tirandosi fuori dal piattume che l’ha caratterizzato fino a questo momento.

L’ennesimo tassello nel grande disegno delle identità che questa serie sta portando avanti dall’inizio, destreggiandosi non facilmente (e non sempre in maniera abile) tra una sconfinata mitologia di personaggi dalle mille caratterizzazioni sempre coerenti ed estremamente intriganti, che hanno contribuito a rendere Batman un’icona.

Protagonista esplicita diventa in questo finale la vendetta, declinata secondo le diverse versioni dei protagonisti: Butch e Tabitha tramano contro le angherie di Barbara, il Pinguino e l’Enigmista si sono promessi reciprocamente la morte dell’avversario, Lee s’immola per farla pagare a Jim e Bruce è mosso anzitutto dal desiderio di vendicare la morte dei suoi genitori. Un desiderio che sublima in qualcos’altro, in una catarsi che necessitava di toccare il fondo prima di potersi realizzare: al giovane Wayne serviva qualcosa per cui combattere che non fosse la mera vendetta, e adesso sembrerebbe averlo trovato.

Qualche dubbio permane (che fine ha fatto il clone di Bruce? E Barnes?), ma il finale di Gotham è capace di regalare una buona dose di emozioni, appassionando come pochi altri episodi di questa stagione. L’epilogo delle storyline è quasi del tutto coerente, leggere sbavature possono essere colte nella ripetizione di schemi già usati dalla serie e qui riproposti superficialmente, ma la puntata è comunque ben fatta e piacevole. Brividi sulla carrellata finale verso l’alto.

4

 

I due archi narrativi della terza stagione di GothamMad City Heroes Rise, appaiono a conti fatti ben bilanciati, con una buona divisione dei momenti e dei cliffhanger che rende difficile propendere per uno solo dei due. Tuttavia a parità di meriti corrisponde in questo caso parità di difetti, esplicitati in una resa narrativa a tratti eccessivamente lenta o, al contrario, troppo veloce (l’elezione del Pinguino a sindaco). Alcune storyline del tutto sottotono (la madre di Selina, ad esempio) appesantiscono la visione, e l’uso ricorrente ma immotivato di alcuni villain dà spesso l’impressione di evitabili forzature. L’evoluzione dei personaggi, pur lenta, è coerente con gli eventi, alle volte troppo esagerati e sopra le righe. Qualche buon episodio, compreso il finale, salvano la stagione dall’insufficienza, ma spostano in alto le aspettative per il quarto capitolo di Gotham.

2.5

 

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Note

  • L’Iceberg Lounge ha un omonimo corrispettivo nel fumetto, dove vanno a bere molti dei criminali della città. Altro che peggiori bar di Caracas…
  • Veniamo a conoscenza del vero nome di Butch, Cyrus Gold, che nell’universo DC è l’alias di Solomon Grundy, più o meno la versione zombie di Hulk per la DC.

“Ho perso la testa per te”

Cool

https://twitter.com/_beingawarrior_/status/872179868380868609

Ti capiamo :'(

 

 

 

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