Gotham

Gotham tira le fila delle sue storyline nel midseason finale con qualche colpo di scena raffazzonato e intrecci già sentiti, intrappolando i personaggi in un loop nel quale non riescono a crescere se non con tagli netti rispetto alla caratterizzazione passata. Due episodi che, pur nella loro sufficienza, mostrano quanto una stagione lunga penalizzi la scelta di aver puntato su uno scenario senza Batman.

Time Bomb

Il matrimonio tra Lee e Mario è più ostacolato di quello fra Renzo e Lucia. Nei panni dei moderni bravi e di Don Rodrigo troviamo la Corte dei Gufi, che vuole spingere Carmine Falcone a collaborare nel momento in cui avranno bisogno del suo aiuto. Gordon fa di tutto affinché lo sposo resti vivo, ma comincia a sospettare che il giovane dottore nasconda qualcosa, mentre questi vede svilupparsi una crescente gelosia nei confronti del detective, avvalorata da una visita di Lee all’ex fidanzato. Nygma rapisce Butch e Tabitha convinto che i due siano i responsabili della morte di Isabella, ma le sue certezze vengono meno di fronte all’amore tra i due che quasi costa una mano alla donna. Nel frattempo Barbara Kean individua nel Pinguino il mandante dell’omicidio della bibliotecaria e scopre la sua infatuazione per l’Enigmista, e decide di elaborare un piano per scatenare una guerra tra i due amici, così da prendere il posto di Cobblepot al comando delle famiglie criminali di Gotham. Bruce, Selina, Ivy e Alfred intanto giocano alle Piccole Canaglie con la chiave rubata dalla Velenosa, ed entrano in contatto con la Whisper Gang, una banda di criminali ucraini che lotta contro la Corte dei Gufi, e che è disposta ad accordarsi col giovane Wayne in cambio del suo aiuto.

La puntata continua a seguire tre intrecci ben separati, con i protagonisti impegnati ognuno a risolvere i propri guai. Questa formula non dà grossi problemi, e potrebbe anche garantire un’ottima eterogeneità nelle trame se non fosse per alcuni ricorrenti schemi che infastidiscono lo spettatore di lunga data. Il tira e molla tra Selina e Bruce non si è mai realmente evoluto nonostante la confessione dei sentimenti del secondo per la prima: il tutto continua a ruotare attorno questo continuo avvicinarsi/ritrarsi che non può non stancare (e che è simile, pur in una declinazione parentale, a quello tra Alfred e Bruce). È apprezzabile e riuscito, invece, il tentativo di dare un senso narrativo all’assenza della Corte nella prima stagione della serie, facendo interloquire Falcone con Kathryn e suggerendo l’idea che comunque i Gufi avessero anche allora le mani in pasta nella malavita di Gotham. L’episodio scherza spesso coi cliché del genere mafioso, attingendo a piene mani dall’immaginario iconico del Padrino, muovendosi al limite tra l’omaggio e il blando plagio. La puntata non riesce a suggerire il climax che vorrebbe nemmeno col cliffhanger finale in cui si scopre che Mario ha contratto il virus di Tetch, suggerito non troppo velatamente da alcuni indizi sparsi nell’episodio.

Si comincia ad avvertire una certa stanchezza sia nelle trame che nei personaggi coinvolti: ciò porta necessariamente la valutazione a mezzo voto in meno rispetto alla sufficienza.

Beware the Green-Eyed Monster

Nel midseason finale di Gotham viene confermato che Tetch ha infettato Mario col sangue di Alice, i cui sintomi cominciano a manifestarsi, portando il giovane ad una lucida pazzia il cui obiettivo è condurre Lee ad odiare Jim. Per farlo il figlio di Falcone tenterà di screditare dinanzi a tutti la reputazione del detective, ma, pur riuscendo a sposare la Thompkins, finirà stecchito da un proiettile di Gordon, che salva la sua ex ma avrà difficoltà nel recuperare la fiducia della donna. Nygma segue le suggestioni di Barbara e scopre i sentimenti che il Pinguino prova per lui ed anche il suo coinvolgimento come mandante dell’omicidio di Isabella. L’Enigmista decide quindi di allearsi con la Kean, Butch e Tabitha, al fine di distruggere completamente Cobblepot. Talon, lo spietato assassino della Corte dei Gufi, ha ormai decimato la Whisper Gang ed è sul punto di uccidere Bruce, Alfred e Selina, colpevoli di aver utilizzato la chiave segreta e aver recuperato un misterioso gufo di vetro. A salvare il gruppetto ci pensare un inaspettato deus ex machina che assume le fattezze della madre di Selina.

Ancora una volta la struttura dell’episodio segue le tre distinte storyline approntate in precedenza: tra queste quella più debole (e non è una scelta facile) appare essere quella del Pinguino, finora troppo lenta e con pochi guizzi. Le altre due non brillano per rapidità, ma hanno dalla loro un concentrato di azione che permette di superare con minore noia il minutaggio a loro dedicato, ma sconfinano sempre nel déjà vu e nella ripetizione di espedienti già utilizzati: minare la reputazione di Gordon era il medesimo piano di Galavant, non più di una stagione fa; lo stesso pretesto del sangue di Alice Tetch ha un po’ stufato, e non sarebbero di certo mancati spunti narrativi da inserire per giustificare il comportamento del dottor Calvi. Non è ancora chiaro il ruolo della Whisper Gang, di fretta introdotta e di fretta liquidata, nella speranza che tale presentazione sia solo rimandata alla seconda parte della stagione.

Il cliffhanger della mamma di Selina suscita qualche perplessità, e fa dubitare della necessità di introdurre personaggi nuovi a fronte di un comparto di protagonisti ancora in ombra (Mooney, Strange, Jerome). Troppa carne al fuoco – e nemmeno della migliore qualità – penalizza questo episodio, strappando due tiratissimi porcamiseria e mezzo grazie ai dettagli tecnici comunque curati.