Glee6×12 2009 – 6×13 Dreams Come True

Season Finale A world where the quarterback becomes best friends with the gay kid, and the girl with the big nose ends up on Broadway. Glee is about imagining a world like that and finding the courage to open up your heart and sing about it. That’s what glee club is.(Sue Sylvester) Il commovente discorso finale di […]

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A world where the quarterback becomes best friends with the gay kid, and the girl with the big nose ends up on Broadway. Glee is about imagining a world like that and finding the courage to open up your heart and sing about it. That’s what glee club is.(Sue Sylvester)

Il commovente discorso finale di Sue è la sintesi perfetta di una serie imperfetta, che parla di outsider, di ragazzi e ragazze che vogliono trovare un posto in questo mondo, di ragazzi e ragazze che vogliono soltanto essere loro stessi al di là delle etichette ed inseguire i propri sogni.

Glee si congeda dal suo pubblico con un doppio episodio emozionante, commovente, che rende ancora più difficile separarsi da questi ragazzi. Sarà un emozionante viaggio nel tempo, tra passato e futuro: PREPARATE I FAZZOLETTI.

2009

2009 inizia da dove è iniziato tutto: quel pilot assolutamente perfetto che ha conquistato il mondo, culminato da una travolgente Don’t Stop Believing.
Il primo episodio di questo series finale è una sorta di pilot complementare incentrato sugli Original Six (Rachel, Finn, Kurt, Mercedes, Artie e Tina), da sempre il gruppo simbolo di ciò che la serie ha voluto rappresentare.

Ritroviamo un Kurt ancora non dichiarato e vittima dei bulli della scuola (Puck e Dave Karofsky): spinto dal padre a farsi degli amici, si imbatte in Rachel che gli parla di questo nuovo Glee Club al McKinley. Successivamente conoscerà anche Mercedes, che lo aiuterà a scegliere il pezzo giusto per l’audizione. E’ abissale la differenza tra quel Kurt e l’uomo realizzato che è diventato: il Glee Club e i suoi amici in questi sei lunghi anni sono stati determinanti in questa sua crescita.

Anche Mercedes è una ragazza sola: sebbene conscia del suo enorme talento, ha sempre cantato in chiesa, senza mai confrontarsi con altri ragazzi come lei e con i quali condividere la sua passione. Il suo incontro con Kurt è fondamentale perché è lui a parlarle del Glee Club: qui incontra il suo alter ego, un’altra stella come lei, la nevrotica-petulante Rachel Berry. La rivalità tra le due si fa subito accesa, ma sappiamo bene che questo le avrebbe aiutate a migliorare nel corso degli anni.

Infine Tina e Artie: Tina è una ragazza arrabbiata che fa dell’anticonformismo la sua grandezza, che finge da anni(?) una balbuzie inesistente per dimostrare a se stessa di potersi prendere gioco in ogni momento dei ragazzi popolari. Artie è il suo migliore amico, segretamente innamorato di lei perché, parole sue, è l’unica a non vedere la sedia a rotelle. Rivediamo quindi per intero l’audizione di Tina (I Kissed a Girl di Katy Perry) e quella (inedita) di Artie in Pony dei Ginuwine.

E poi c’è Finn, il compianto Finn. Nel 2009, i ragazzi si interrogano se sia una buona idea tenere Finn, il quarterback, in seno al Glee Club. I cinque convocano quindi una riunione che però finisce unicamente per rimarcare le qualità e il gran cuore di Finn. Un atto dovuto direi.

Il viaggio nei ricordi termina col primo momento strappalacrime di questo finale, in cui viene riproposta Don’t Stop Believing nella versione del pilot, con Finn e il resto della banda. Il valore emozionale di questo momento è altissimo: mi sembrava doveroso sceglierlo anche come cover per questa recensione.

Dreams Come True

Il secondo episodio, Dreams Come True, è invece proiettato sul futuro di questi ragazzi, partendo dalla vittoria delle New Directions alle Nazionali. Questa vittoria dà finalmente credito al lavoro di Will Schuester in tutti questi anni: la sua totale dedizione all’insegnamento delle arti convince tutti, anche la sovrintendenza, che decreta un nuovo futuro per il McKinley. La scuola diventerà a tutti gli effetti una scuola d’arte di cui Will sarà preside. Nel suo nuovo incarico Will dovrà rinunciare ad essere il coach delle ND e il “congedo” (Teach Your Children di Crosby, Stills, Nash & Young) dai suoi ragazzi, vecchi e nuovi, è il secondo momento strappalacrime.
Le lacrime di Rachel, Tina, Blaine e Kitty sono le lacrime di quattro attori che sanno di essere giunti alla fine di un ciclo, di dover ormai lasciare il nido e andare per la loro strada. In questa nostra epoca fatta di selfie e social network è abbastanza facile cogliere quanto questi ragazzi siano uniti tra loro anche nella vita reale: in fin dei conti, con quel pilot, la loro vita è completamente cambiata e quel gruppetto di ragazzi talentuosi è diventata una vera famiglia.

Mercedes viene ingaggiata come artista di apertura nel prossimo tour di Beyoncé e si congeda dai ragazzi con un discorso ad alto tasso di lacrime e una magistrale Someday We’ll Be Together di Diana Ross & The Supremes.

Kurt e Blaine vivranno felici a New York e metteranno su degli spettacoli teatrali a tema LGBT: nel futuro li vedremo andare in un asilo per trasmettere, di base, il messaggio di Glee alle nuove generazioni.

Mentre Sam raccoglierà il testimone di Will come coach delle ND, Artie e Tina si innamoreranno di nuovo e Artie avrà anche i suoi primi successi come regista. Nulla ci viene purtroppo detto su tutti gli altri. Sappiamo solo che anche Kitty e Roderick saranno a New York ma non sappiamo in che contesto (è bello però vedere che le tre generazioni di Glee saranno unite in qualche modo a NY).

La stella più brillante però, è quella di Rachel Berry, che si appresta a ricevere il suo primo Tony Award per il musical “Jane Austen Sings“. La vediamo raggiante, sposata con Jessie(!), incinta (farà da madre surrogata per Kurt e Blaine) e raggiunta dagli amici di sempre a darle sostegno in questo importante momento. Sull’acceptance speech di Rachel io ho proprio versato fiumi di lacrime (vere): i ringraziamenti agli amici, a Carmen Tibideaux e la menzione particolare a Will sono perfetti. È come se in quel momento una persona cara, un’amica, avesse esaudito il suo sogno; come fare a non commuoversi?

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Arriviamo quindi al saluto finale, all’ultima emozionante esibizione di gruppo. TUTTI, MA PROPRIO TUTTI (mancano giusto Rory e Marley) si riuniscono per un’occasione significativa: l’auditorium del McKinley viene intitolato a Finn.

Ad introdurre l’esibizione viene incaricata una persona speciale: la Vice Presidente degli Stati Uniti(!) Sue Sylvester che ci regala il toccante discorso di cui sopra.
L’ultima esibizione di gruppo non è Don’t Stop Believing bensì un pezzo degli One Republic, I Lived. Vedere arrivare sul palco tutti, anche ragazzi di cui ti eri quasi dimenticato, è stato sinceramente molto molto bello. Bravi tutti, davvero.

Non so, io non ho veramente altre parole. Mi mancheranno tutti loro e le loro esibizioni, per cui non sarò mai abbastanza grato a YouTube di esistere.

Concluderei forse con un’altra frase emblematica:

Being a part of something special does not make you special. Something is special because you are a part of it. (Rachel Berry)

Veniamo dunque ai porca miseria, rispettivamente dell’episodio, della stagione e della serie!

All’episodio dò cinque porcamiseria su cinque: è sinceramente perfetto. Certo, avrei preferito un maggiore coinvolgimento della mia amata Unholy Trinity (Quinn, Santana e Brittany), ma è stato coerente con la scelta di focalizzare il tutto sugli Original Six (Rachel, Finn, Kurt, Mercedes, Artie e Tina), cosa che ho apprezzato davvero tanto.

 

 

Alla sesta stagione invece dò tre porcamiseria: nonostante alcuni buoni episodi, la parte musicale e in particolare i numeri in ensemble, non sono stati curati tantissimo. Inoltre, c’è stato troppo poco screentime per Mason e Madison, che avevano un potenziale enorme, e ne è invece stato dato troppo a storyline trite e ritrite come il Klaine e l’eterna faida Will/Sue.

 

 

Per l’intera serie dò quattro porcamiseria di pancia. La trama è stata spesso vacillante così come gli attori non sono proprio bravissimi. Come detto tante volte però, il messaggio della serie e i numeri musicali sono catalizzanti, e se vi fate un giro in Rete, potrete vedere quanto la gente si sia affezionata a questi ragazzi e quanto alcune esibizioni siano nel cuore di tutti.

 

 

 

ATTENZIONE!!

Noi di SerialFreaks abbiamo indetto da qualche giorno un sondaggio sulle migliori esibizioni di Glee per eleggerne la Top 10 definitiva! Vieni sulla nostra pagina Facebook e mandaci un DM su Twitter con la tua Top 10! A giorni pubblicheremo la Top 10 definitiva scelta da voi lettori di SerialFreaks!

Porcamiseria

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