La primavera si sa, è la stagione della rinascita e dell’amore, la spessa coltre di neve invernale che ha ricoperto la città si scioglie per lasciare spazio al verde dei prati, ai primi boccioli di fiori e… ai Festival cittadini di Stars Hollow! Se in inverno, stagione letargica per eccellenza, gli animi delle protagoniste erano ancora sopiti, in primavera si risvegliano del tutto, portando scompiglio e creando situazioni in un episodio ricco di momenti esilaranti ma in cui c’è spazio anche per un’introspezione più adulta e malinconica.
È Primavera: svegliatevi, ragazze Gilmore!
Questo secondo capitolo, scritto e diretto da Daniel Palladino, rivela un potenziale umoristico con quel pizzico di follia che già in passato contraddistingueva la maggior parte delle sceneggiature dei suoi episodi.
La nuova stagione primaverile ha portato nella vita di tutte le Gilmore (inclusa Emily, a tutti gli effetti la “prima” Gilmore per eccellenza) una ventata di novità. L’episodio si apre proprio con una divertente, a tratti imbarazzante, seppure tipica, situazione madre/figlia tra Emily e Lorelai, che proprio su suo stesso consiglio viene trascinata dalla madre in alcune sedute di psicoterapia che si riveleranno delle proprie zone di battaglia, fra silenzi di intere ore e veloci scambi con coloriti eccessi di rabbia, fino a divertenti battute e grasse risate a danni di amici e parenti con buffi soprannomi.
E’ proprio il personaggio di Emily a portare scompiglio nella relazione tra Lorelai e Luke (con una forte sensazione di déjà vu) finendo col creare una sottile tensione tra i due verso la fine dell’episodio. Una piccola nota dolente riguarda proprio il personaggio di Luke che invece appare ancora trascurato e sottotono rispetto all’invadente e grintosa presenza scenica delle Gilmore.
Ma il vero fulcro di questo capitolo primaverile è il personaggio di Rory, simbolo di una generazione che riesce a fatica ad entrare nel mondo del lavoro e che nonostante i suoi brillanti risultati accademici incappa in fiaschi professionali che si ripercuotono anche sulla sua vita sentimentale ed emotiva, trascinandola in un vortice di incertezze e frustrazioni. Dal mancato appuntamento di lavoro alla Condè Nast al fallimento di scrittrice per la biografia della borderline Naomi Shropshire, la ragazza non riesce ancora a mettere a frutto il suo talento.
L’effetto nostalgia in Spring ci vede rimettere piede tra le mura e le aule della scuola Chilton, simbolo delle prime tre stagioni e luogo in cui Rory si è formata come studentessa: grazie anche all’asso nella manica dell’episodio, Paris Geller (una sempre in forma Liza Weil), notiamo come in 15 anni le cose non siano poi così tanto cambiate. Ricordate quando Rory, alla fine della quinta stagione, decide di lasciare Yale e di trasferirsi nella dependance dei nonni? Ebbene, la scappatella col ragazzo travestito da Wookiee sul finale sottolinea ancora una volta i colpi di testa di una ragazza che non ha ancora trovato un suo posto nel mondo.
Festival del cibo, cortometraggi e Gay Pride
Come anticipato, la parte più umoristica e divertente è riservata a Stars Hollow e ai suoi bizzarri abitanti. La primavera riporta in città alcune delle attività care agli abitanti, come la Fiera Internazionale del Cibo, nel corso della quale ritroviamo tanti volti a noi cari: dalla signora Kim (col suo coro intimorito di coreani), a Jackson (purtroppo senza Sookie, e la sua mancanza comincia a sentirsi), anche se il vero e proprio easter egg è riservato al signor Kim, fantomatico padre di Lane, che esiste davvero e dopo ben 7 stagioni ci saluta con la manina! Non mancano poi momenti di puro fan service, grazie agli autori che si divertono ad inserire dei rimandi e delle autocitazioni che non possono non far contenti i fan di lunga data, come il secondo attesissimo cortometraggio a cura di Kirk (ma la vera chicca è la citazione del film di Lynch – Eraserhead) alla scena del festival dei cestini (ricordate l’episodio 13 della seconda stagione vero?) ed una folle riunione cittadina con un Taylor che non trova abbastanza gay per formare un pride e si lamenta degli attori di serie B che hanno invaso la locanda di Lorelai.
Spring è un episodio che si mantiene su livelli ben gestiti con momenti comici ma anche di introspezione e sopratutto di rottura per il personaggio di Rory, che dopo l’ennesima delusione e dopo aver toccato il punto più basso della sua carriera da giornalista e da ragazza trentenne, esce sconfitta. Speriamo ritorni vincente in una stagione futura. Per ora, godiamoci ancora questa stagione primaverile a Stars Hollow.
Curiosità
- Le riunioni cittadine sono sempre momenti esilaranti ma quando Taylor si riferisce ai suoi informatori come ai suoi “uccellini” non possiamo non pensare ad un chiaro riferimento a Varys (Game of Thrones)
- L’episodio contiene un sacco di camei di personaggi noti: dal cantante Paul Anka protagonista del bizzarro sogno di Lorelai, all’attrice Mae Whitman (“altra” figlia di Lauren Graham nella serie Parenthood), a Michael Ausiello giornalista e scrittore di tv fino a Julia Goldani Telles, una delle protagoniste di un altro show della Palladino, Bunheads e presente anche nel cast di The Affair.
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Ho visto il padre di Lane per la prima volta e Zach è vecchissimo. Sto male. #UnaMammaPerAmica #GilmoreGirls #Spring
— AV (@AlessandraVatri) November 27, 2016
Paris é vita.
Voglio anch'io l'amica arrabbiata, dov'é la mia Paris!? #GilmoreGirls #Spring pic.twitter.com/uN4crJk4ZD— Roberta (@itsanerdishgirl) November 26, 2016
https://twitter.com/perfectderavin/status/802257401420206080
Ora anche le cameriere della nonna durano più a lungo. Berta vince tutto. #GilmoreGirls #Spring https://t.co/2sVDKszohg
— Roberta (@itsanerdishgirl) November 26, 2016
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