Siamo ormai alla puntata numero nove di questa stagione di Game of Thrones – Il Trono di Spade, il numero fatidico di ogni stagione… E se la tradizione è confermata dovrebbe essere una di quelle puntate da non dormirci la notte, soprattutto per chi l’ha vista alle 3 del mattino come me. Posso confermarvi che è questo il caso, ma ci sono alcuni dettagli e situazioni che non hanno mancato di farmi storcere il naso.
La pescivendola
Nel libri di Martin i POV dedicati ad Arya a Braavos raramente contenevano il suo nome, mi concederete la licenza poetica. Giornata di caccia per la nostra amica col carretto di vongole, dato che arriva in città Mace Tyrell, occupato a far star tranquilli gli usurai di Equitalia della Bank of Braavos, accompagnato da Ser Meryn Trant. Già, è uno di quelli sulla lista nera, e Arya se lo ricorda bene, dato che ha ucciso Syrio Forel nella prima stagione.
Parte lo stalking selvaggio, roba che a confronto voi che mettete cuori e like su Instagram e Facebook compulsivamente a quello/a a cui morite dietro siete dei dilettanti. La giovane apprendista sta imparando a risultare invisibile, quasi non si fa notare da Ser Meryn, e nel pedinarlo in un bordello scopre anche che gli piacciono le ragazzine vergini, giusto giusto dell’età di Arya. Mille orrendi pensieri mi sono frullati per la testa su quale potrebbe essere la prossima mossa della nostra giovane eroina, che nemmeno prova a portare a termine il compito datole da Jaqen H’ghar (ci vede lungo e la lascia fare, secondo me).
Parenti Serpenti
Nel Dorne è tempo di diplomazia, ma abbiamo due genitori, Doran Martell e Jaime Lannister, in preda alle turbe adolescenziali dei rispettivi figli. Myrcella sembra uscita dal film Thirteen, fa di tutto per disobbedire e agire di testa sua; fosse ai giorni nostri sarebbe la tipica tredicenne già in minigonna inguinale che fuma e si ubriaca perché cioè troppo trasgre. Trystane lo abbiamo perso, è più mieloso e sdolcinato delle puntate in live action di Kiss Me Licia (quelle delle fettine panate).
L’unico modo per salvare capra e cavoli è liberare Jaime e Bronn, e lasciare che Trystane e Myrcella vadano con loro a King’s Landing. Ellaria non ci sta e fanculo il vostro brindisi, ma Doran la rimette al suo posto minacciandola di morte.
Che sia davvero finita così la parentesi Dorniana? Spero di no, perché gli sceneggiatori hanno fatto una porcheria con questa storyline, appiattendo e banalizzando tutti i personaggi femminili, in primis le Sand Snakes. I lettori del libro le ricorderanno (e ricorderanno la controparte di Ellaria, Arianne Martell) e di certo non si aspettavano così tanto fumo e così poco arrosto. Anzi, nemmeno c’è bisogno di aver letto i libri, facendo mente locale su come Oberyn aveva fatto vanto della sua discendenza.
Il Sacrificio
Intanto da qualche parte in mezzo alla neve, Stannis subisce l’assalto del commando di venti uomini invisibili mandati dai Bolton, che nel cuore della notte danno fuoco all’accampamento dei Baratheon e distruggono le loro scorte di cibo. Stannis ha tecnicamente perso la battaglia prima ancora di iniziarla, condannato a morire di stenti poiché troppo lontano sia da Castle Black che da Winterfell.
Il geniaccio ha quindi due idee, e partiamo da quella meno stupida, per gentilezza: decide di spedire a Castle Black Ser Davos, in una missione solitaria volta a chiamare aiuto da parte dei Night’s Watch. Un ultimo disperato tentativo di richiedere un contingente militare già più volte negato per motivi noti.
Qui ci vuole una seduta di ipnosi, se da solo non capisci che Jon Snow non vuole né diventare Protettore del Nord né tantomeno immischiarsi nella guerra tra i re. Non dimentichiamo che Jon ha anche altri problemi, come l’accoglienza da riservare ai wildlings arrivati a Lampedusa alla Barriera, in un’atmosfera tesa che non preannuncia niente di buono.
Ecco l’idea più stupida: sacrificare al dio R’hllor la piccola Shireen, unica rimasta con sangue reale spendibile, per far cessare la tempesta e poter proseguire con la battaglia. La scena che ci troviamo davanti è emotivamente devastante, con le urla di dolore di Shireen e Selyse che all’ultimo momento non regge alla vista della figlia data alle fiamme e si lascia andare ad urla disperate.
Quello che fa male, oltre alla scena di per sé, è la deriva out of character di Stannis che ci aveva illuso con manifestazioni di affetto verso la figlia, salvo poi agire incoerentemente, senza pensarci troppo prima di darla in pasto a R’hllor. Lo screen time è prezioso, non lo metto in dubbio, ma l’impressione a mente fredda è che non ci sia stato sufficiente tempo dedicato al personaggio di Stannis per fargli maturare una scelta così estrema, facendo risultare il tutto piuttosto forzato.
La danza dei draghi
La parte più corposa dell’episodio riguarda Dany e l’apertura delle fosse di combattimento, e non a caso è l’unica parte dell’episodio fatta bene dall’inizio alla fine. La presenza di Tyrion e Daario rende i dialoghi divertenti (soprattutto quando il mercenario stuzzica Hizdahr zo Loraq), e i combattimenti di Jorah ci fanno davvero temere che possa morire da un momento all’altro.
La situazione peggiora drasticamente quando scatta la trappola dei Sons of The Harpy, che iniziano a macellare gente e ad attaccare il patio di Daenerys. Hizdahr viene brutalmente ucciso (non era lui a capo delle arpie forse?) e il gruppo è costretto a cercare una via di fuga dall’arena.
La scena è adrenalinica e ti tiene incollato allo schermo, con anche alcune immagini toccanti come il riavvicinamento di Dany a Jorah (ma tanto nella friendzone ci rimani, che sei un accollo che metà basta) e le mani di Missandei e della Khaleesi che si stringono, quando la speranza pare persa per sempre.
In quel preciso istante uno dei momenti più attesi dai lettori non tarda ad arrivare, con Drogon che piomba dall’alto e arrostisce le arpie, permettendo finalmente a Dany di montargli sulla schiena e volare via con lei, in una scena forse un po’ semplificata e senza fatica per la Khaleesi nella doma del dragone, ma non per questo sgradevole, mentre nella nostra testa parte Never Ending Story.
Il peso di un giudizio obiettivo inizia a farsi sentire, perché se da una parte vorrei mettere 87 porcamiseria su 5 perché OMG DRAGONS! dall’altra ci sono alcune pecche pesanti, già precedentemente evidenziate. La caratterizzazione incoerente di Stannis è un sonoro punto negativo, come anche la superficialità con cui è stata trattata la storia di Dorne, con tre Sand Snakes col broncio davanti a Doran, ferme come gufi impagliati davanti a una Ellaria inginocchiata, unica stella in questo disastro.
Fuori dall’episodio, inoltre, si sta sempre di più evidenziando una sorta di misoginia latente da parte degli sceneggiatori, che da lettore non noto nei libri, dato che nonostante nell’opera di Martin le scene siano più forti sono presenti comunque elementi di bilanciamento.
Diversi sono i dettagli, che alla prima lasci passare, alla seconda fai la faccia ma va bene, ma alla terza ti scocci non poco, e sono nell’ordine: stuprano Sansa, relegano le Sand Snakes a tre cretine di cui la meno cretina al massimo mostra le tette in cella, confinano Myrcella nel ruolo dell’adolescente svampita e capricciosa, perdono minuti preziosi dedicandoli sfacciatamente alla pedofilia di Ser Meryn.
Praticamente le uniche donne con una qualche autorità sono Daenerys, e mi auguro Sansa e Brienne, il resto è non pervenuto e questi dettagli tradiscono un atteggiamento preoccupante verso i personaggi femminili di Game of Thrones. Un voto che poteva essere pieno diventa un 4 porcamiseria su 5, e sono stato di manica larga.
Su twitter è giornata di lutto e sete di vendetta.
Piango come se non ci fosse un domani. Mi aspettavo morte sangue (sesso) e distruzione.. ma non questo.#Tronedi #TronodiSpade
— HoneyBee☀️ (@Lambency_) June 8, 2015
https://twitter.com/lordgordon/status/608010601214935040
Non rimane che un personaggio rovinato dagli sceneggiatori.
https://twitter.com/ChiaS88/status/607959824257699840
Ma abbiamo sempre una piccola consolazione, oltre alla maestosità di Drogon.
Comunque la vera sorpresa di questo nono episodio è quella mezza gioia per Jorah. #perdire #GameofThrones
— Antonella 🍁 (@whoiwantobe_) June 8, 2015
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