Speciali | The Big Bang TheoryThe Big Bang Theory: Nerd Is The New Sexy

La sit-com che dal 2007 è diventata un fenomeno mondiale per la sua singolarità, per la curiosità di vedere come gli "eroi" della situazione, non siano giganteschi uomini muscolosi e impavidi, ma scienziati genialoidi e un po' problematici affetti da fobie paralizzanti in ambito sociale.

Per molti decenni, la televisione americana ha proposto in tante e variegatissime salse una stereotipizzazione volta a sottolineare profonde differenze sociali, soprattutto in ambito scolastico. Gli atleti e le cheerleader sono il massimo: belli e vincenti, sono visti da tutti come i modelli da seguire, i modelli a cui ispirarsi e soprattutto hanno quello straordinario stile di vita al quale la massa anela disperatamente.

L’intelligenza non è affascinante: scacchi e matematica crollano miseramente di fronte a muscoli e vestiti all’ultima moda. Certo, il protagonista di turno riesce poi in un secondo momento a rivalersi, a conquistare il ragazzo o la ragazza dei sogni, ma in maniera totalmente inverosimile. The Big Bang Theory si discosta da tutto questo. Qui sport e festini non sono il centro del mondo, non suscitano quel solito fascino a cui siamo abituati. Qui è l’intelligenza a farla da padrona, la curiosità scientifica e la voglia di scoprire come tutto funziona. Ed è proprio questo il fulcro attorno al quale ruota tutta la nostra storia: attorno alle vite di quattro geniali scienziati accomunati dall’amore per la conoscenza, una forte amicizia e da una totale inadeguatezza nei rapporti sociali.

I nostri protagonisti lavorano come ricercatori alla rinomata Cal-Tech, brillando splendidamente nei rispettivi campi di studio: abbiamo il fisico sperimentale Leonard Hofstader, l’ingegnere aereospaziale Howard Wolowitz, l’astrofisico Rajesh Koothrappali e il fisico teorico Sheldon Cooper.

I quattro amici coesistono in un loro piccolo microcosmo unico e particolare, corredato da tutte quelle passioni, spesso bollate dalla gente comune come “roba da nerd“, che li coinvolgono vicendevolmente. Giochi di ruolo, videogames e infinite collezioni di action figures tengono occupati Leonard e compagni per gran parte del tempo libero, ma è negli albi a fumetti che ritroviamo la loro devozione più viscerale.

Con il naso immerso per ore in quella moltitudine di colori, uomini in calzamaglie e superpoteri, i quattro ragazzi si versano totalmente in quel mondo ai confini della realtà, e traspongono queste storie di pura fantasia nella loro vita di tutti i giorni, costruendo enormi castelli di discorsi e discussioni su universi e personaggi che nemmeno esistono. Oltre ad essere una sfrenata passione, tutto questo è forse anche un vero e proprio meccanismo di difesa, un escamotage per rifuggere i problemi quotidiani che li hanno sempre afflitti e che li affliggono tuttora.

Amy: “In un mondo dove non puoi reagire, i supereroi riscattano il tuo sogno inespresso!”

I nostri geniali scienziati non vivono infatti i loro rapporti sociali con la stessa dimestichezza di noi comuni mortali: un’intelligenza così acuta e levigata nel lavoro contrapposta ad una goffaggine a tratti grottesca quando si tratta di sentimenti o vita mondana.

Da una parte abbiamo Leonard, timido e dolce ragazzo con una grande mancanza di fiducia in se stesso, probabilmente dovuta anche e soprattutto al rapporto conflittuale con una madre fredda, distaccata e del tutto priva di empatia. Dei quattro ragazzi, Leonard è forse quello che più è imbarazzato dal suo modo di vivere, dalle sue passioni ritenute infantili o “da perdenti”.

Ha chiaramente un carattere tanto gentile quanto sottomesso, per colpa del quale sottostà mestamente a tutte le regole assurde e devianti imposte dal suo bizzarro coinquilino Sheldon. Non ostenta certo sicurezza e nonchalance nei confronti del gentil sesso, ragion per cui i suoi tiepidi tentativi di abbordaggio si concludono molto spesso con risultati decisamente miseri.

Di stampo totalmente antitetico è invece Howard Wolowitz. Timidezza e remissività non sono certo nelle sue corde, tanto che, con tronfia spavalderia, si approccia alle donne con uno stile di corteggiamento irruento e pedante, cercando alla fine di conquistarle per sfinimento, non riuscendo mai ad ottenere le attenzioni della ragazza in questione, che scapperà a gambe levate da quel ragazzo fastidioso e mingherlino vestito con pantaloni attillati e dolcevita dai colori sgargianti (come un pavone che si mette in mostra facendo la ruota, per intenderci!).

Howard è altresì preda di un complesso di Edipo mai totalmente risolto: alla soglia dei trent’anni vive ancora in casa con la madre, con la quale vive un rapporto simbiotico di tipo morboso, sottostando all’intimidatoria autorevolezza della stessa.

Rajesh è il personaggio che, più dei precedenti, mette in risalto quell’ansia paralizzante e intimidatoria nei confronti del sesso opposto, essendo per l’appunto affetto da mutismo selettivo.

Tante ed esilaranti gag sono state sviluppate attorno alla sua incapacità di parlare alle donne: un handicap che tuttavia riuscirà ad “ovviare” attraverso il consumo compulsivo di alcolici, ma che darà adito allo sviluppo di una personalità deviata e narcisistica talmente pacchiana e controproducente che spesso e volentieri metterà Raji in situazioni imbarazzanti anche peggiori delle precedenti.

Ed infine abbiamo il vero cuore pulsante della comicità di questa serie, il motivo per cui, ammettiamolo, il 90% di noi divora episodi su episodi dall’ormai lontano 2007 : il Dottor Sheldon Cooper. Come si potrebbe anche solo iniziare a spiegare il Dottor  Cooper? Beh, mettiamola così, se gli psicologi necessitassero di un singolo individuo per studiare e spiegare moltitudini di disturbi della personalità racchiusi in un singolo essere umano, la cavia perfetta sarebbe di sicuro il Dottor Cooper. Un genio, su questo non esiste alcun dubbio. Quoziente intellettivo di 187, conoscenza pressoché sconfinata di tutto lo scibile umano e, come se non bastasse, anche una memoria eidetica (non fotografica, mi raccomando!). Ma da queste straordinarie qualità scaturisce anche la radice dei suoi problemi, o delle sue peculiarità se preferite.

Bernadette: “Sheldon non sa di essere crudele perché la parte del cervello che lo dovrebbe capire è smutandata dal resto del suo cervello!”

Ed è proprio così in effetti. Il suo cervello, per quanto incredibilmente brillante e geniale, è “ingombrato” da una quantità così infinita di informazioni e nozioni scientifiche che sembra non avere spazio sufficiente per elaborare cose molto più semplici e comuni.

Questo, unito ad una serie ben nutrita di disturbi della personalità e innumerevoli fobie paralizzanti, contribuisce a rendere Sheldon un soggetto estremamente interessante dal punto di vista psicologico. Senza dubbio, la sociopatia e la presenza di alcuni sintomi tipici della sindrome di Asperger sono tra i suoi tratti più distintivi: Sheldon non ama il contatto con le persone ed è altresì caratterizzato da una totale mancanza di empatia verso il prossimo. Per lui è difficile, se non quasi impossibile, interpretare le emozioni e l’umore di chi gli sta intorno, tanto da essere spesso paragonato ad un robot.

Howard: “Sei bloccato o ti stai solo riavviando?”

C’è una profonda antitesi tra la sua incredibile capacità di risolvere quesiti e problemi in ambito scientifico e l’assoluta incapacità nel farlo in un contesto sociale, dove ritroviamo per l’appunto una totale mancanza di elasticità, una rigidità mentale che stride profondamente con la sua genialità in ambito accademico. Ci si potrebbe sbilanciare nel dire che questa “involuzione” nel contesto sociale lo abbia quasi trasformato in un bambinone di 5 anni rinchiuso nel corpo di un uomo di 30.

Proprio come descrive Piaget nei suoi studi, asserendo che un bambino piccolo non riconosce un punto di vista o un modo di pensare alternativo al proprio, così Sheldon non è in grado di trovare una soluzione diversa al suo modo di pensare. È sempre sincero e schietto, spesso quasi brutale nel dire quello che pensa, offendendo non di rado il prossimo, ma non per una questione di cattiveria gratuita, bensì semplicemente perché, proprio come un bambino, non ha filtro tra cervello e bocca, non riuscendo pertanto a capire che spesso la cruda verità possa ferire chi gli sta intorno.

Sheldon è preda delle sue abitudini maniacali e del suo ordine compulsivo, quasi schiavo di una serie cadenzata di regole di vita che, accompagnate da un susseguirsi di disturbi ossessivo-compulsivi, lo rendono come bloccato nella sua routine quotidiana, la quale, se interrotta, getterà nel panico più totale il nostro brillante protagonista, incapace di trovare una valida alternativa al suo problema.

Mangiare qualcosa di diverso durante un pasto già prestabilito,  sedersi in un posto che non sia il suo amato angolino all’estremità del divano o vedere interrotta la sua ormai famosissima bussata rituale, sono solo alcuni dei mille esempi possibili che spiegano questi “problemi” per lui totalmente irrisolvibili.

Penny: “Oh no, le lavatrici sono tutte occupate. E adesso come farai?”

Sheldon: “Ehm, non c’è problema. Farò il mio bucato un’altra sera.”

Penny: “Un’altra sera? Beh forse ci puoi provare, ma nel profondo del tuo cuore sai perfettamente che la sera del bucato è sempre sabato sera!”

Sheldon: “Donna stai giocando con delle forze che non puoi controllare!”

E, se vogliamo, la comicità di questa serie trova le sue radici proprio in questo contesto: vedere i nostri personaggi, infinitamente più brillanti e intelligenti della maggior parte di noi, zoppicare goffamente in situazioni totalmente ordinarie fa nascere spontaneamente fiumi di risate.

Ciò che rincara ulteriormente la dose in questo senso è il momento di rottura della serie, o meglio, il momento in cui la monotona routine quotidiana dei quattro scienziati viene “rotta” dall’arrivo di Penny, un personaggio che si trova agli esatti antipodi della loro personalità e del loro modo di vivere. Penny è una ragazza di provincia, superficiale, bella e popolare, che basa la sua vita sulla pura apparenza e il cui sogno nel cassetto è quello di diventare una famosa attrice di Hollywood.

Se da una parte abbiamo acume, intelligenza e fame di conoscenza, dall’altra abbiamo amore per il gossip, la cultura popolare e i bei ragazzi; al posto di un razionale pragmatismo scientifico abbiamo dipendenza dall’oroscopo e credenza nel sovrannaturale. La ragazza irrompe come un uragano nelle loro vite già dal primissimo episodio della serie: da quel momento in poi, questi due mondi così diversi iniziano pian piano a mescolarsi tra loro.

Prima in modo brusco, irruento ed eclatante, dando vita a situazioni comiche davvero esilaranti, in special modo quando la frivola spontaneità di Penny va a scontrarsi con la robotica asetticità del Dottor Cooper. Con il proseguo delle stagioni, tuttavia, è interessante notare come, in realtà, ognuno dei due mondi influenzi positivamente l’altro, andando pian piano a smussare quegli eccessi quasi caricaturali che caratterizzano sia Penny che i quattro scienziati.

Penny si riscoprirà più profonda, consapevole ed intellettualmente stimolata, mentre i ragazzi usciranno lentamente e a piccoli passi dal loro guscio, da quella bolla in cui si erano rinchiusi fino a quel momento, andando a lenire parte delle loro fobie e dei loro problemi sociali, arrivando addirittura ad instaurare relazioni amorose, totalmente insperate fino a quel momento.

 

Da ormai dieci stagioni a questa parte, The Big Bang Theory intrattiene quindi i telespettatori portando in auge ed esaltando stili di vita fino a quel momento derisi o visti come appartenenti esclusivamente a gruppi isolati di persone, rinchiuse nelle quattro mura del loro piccolo contesto sociale.

Si può dire che la serie abbia “contagiato” positivamente anche chi del mondo geek/nerd non era poi così esperto, facendo riscoprire perle cinematografiche o fumettistiche ingiustamente categorizzate come, passatemi il termine, “roba da sfigati”. The Big Bang Theory è inoltre stracolma di citazioni splendide e brillanti, magnificamente inserite nel contesto della serie, che contribuiscono a stimolare la curiosità anche del telespettatore meno avvezzo ad un certo tipo di intrattenimento.

Ancora più importante di questo è la capacità della serie di far risaltare, in un mondo dove bellezza ed esteriorità scavalcano prepotentemente i valori che più dovrebbero essere apprezzati, il fascino dell’intelligenza, la bellezza che sprigiona una mente curiosa e brillante e la ricchezza che ne deriva di conseguenza. La maturazione di Penny e la sua relazione con Leonard ne è infatti l’esempio più calzante dato che, in fin dei conti, muscoli e un bel faccino potranno affascinare in un primo momento, ma non saranno mai accattivanti come una bella scatola cranica strabordante di materia grigia, perché, in fondo, ribadiamolo ancora una volta, NERD IS THE NEW SEXY!