SpecialiDalla Generazione 90210 alla Generazione 13: storia del teen drama

Oggi SerialFreaks vi parla dei teen drama e della loro storia: da Beverly Hills 90210 e Dawson's Creek fino ai giorni nostri e lo straordinario successo di 13 Reasons Why!

In principio fu Beverly Hills 90210.

A onor del vero prodotti ascrivibili al genere risalgono già al 1987 con Degrassi Junior High, ma è nel 1990 che il teen drama viene portato in auge grazie appunto alla creatura di Aaron Spelling. Il teen drama è un genere che vuole parlare ai giovani utilizzando il loro stesso linguaggio, mutandolo a seconda delle varie decadi e proponendo un canovaccio generalmente fisso ed immutabile: l’outsider di turno che cerca di integrarsi nel branco, quasi sempre composto dai cosiddetti cool kids, che nascondono però fragilità, beghe familiari e scheletri nell’armadio, esaltando così la figura positiva dell’outsider che è de facto il corrispettivo del genere della figura narrativa dell’eroe. Un canovaccio meravigliosamente espresso dai versi di una famosa canzone degli Echosmith:

I wish that I could be like the cool kids, ’cause all the cool kids, they seem to fit in.

Generalmente il teen drama trova la sua naturale collocazione tra i corridoi del liceo da cui gli archetipi classici che ci vengono presentati: la Queen Bee con a seguito varie cortigiane, il Quarterback e la squadra di football/basket, il Nerd della scuola e così via.

Beverly Hills 90210

Come detto in apertura, è la serie che sancisce la consacrazione del genere: fenomeno mondiale di portata enorme – l’unico esempio odierno analogo è rappresentato da Game Of Thrones -, Beverly Hills rompe gli schemi portando sugli schermi di tutto il mondo il ritratto di una gioventù apparentemente effimera e viziata, ma che nasconde un sostrato di problematiche tipiche degli anni dell’adolescenza quali sesso, i patemi d’amore, famiglie disfunzionali, ma anche temi molto più importanti come la droga, l’AIDS o la violenza sessuale.

Il plot della serie vede l’arrivo in quel di Beverly Hills dei gemelli Brenda e Brandon Walsh, provenienti dal freddo Minnesota, le cui differenze con la California non si limitano però a quelle di natura climatiche. A fatica dunque, dovranno integrarsi nella loro nuova realtà ed interagire con ragazzi ben diversi da loro: la biondina Kelly Taylor, reginetta della scuola, il tenebroso Dylan McKay, la svampita Donna Martin, il ragazzone popolare Steve Sanders, la secchiona Andrea Zuckerman e il giovane David Silver.

TeenDrama FreakOut

Il successo della serie è tale da garantirle ben dieci stagioni che seguiranno le vicende dei vari protagonisti fino all’età lavorativa e con tematiche via via sempre più adulte. Agli otto protagonisti originari – il cui successo planetario è tale da portare alla completa identificazione attore/personaggio – si alterneranno nuovi personaggi che suppliranno alle varie defezioni: tra tutti la perfida Valerie Malone – interpretata da Tiffani Amber-Thiessen, già protagonista di un’altra teen comedy, Saved By The Bell/Bayside School – e un’allora sconosciuta Hilary Swank, regular dell’ottava stagione il cui personaggio non ebbe però la sua stessa fortuna.

Momenti iconici:

  • Brenda Walsh che scopre il tradimento di Dylan con Kelly
  • Il celeberrimo “Donna Martin Diplomata!”
  • Il suicidio di Scott Scanlon

Dawson’s Creek

Legittimo erede di Beverly Hills 90210, Dawson’s Creek venne trasmesso alla fine degli anni ’90 per sei stagioni e conquistò sin da subito il cuore di migliaia di adolescenti. La serie è ben distante dai lussi e gli agi di Beverly Hills ed è ambientata in una piccola cittadina del Massachussets chiamata Capeside. Questa diversa collocazione fa sì che gli stereotipi quasi si invertano e l’outsider è dunque Jen Lindley – interpretata da una già allora bravissima e sconosciuta Michelle Williams – una sfacciata ragazza newyorkese che si trasferisce dalla nonna e che farà amicizia con l’idealista e aspirante regista Dawson Leery, la timida e riservata Joey Potter – che diventerà vera e propria icona del gattamortismo femminile – e il baldanzoso Pacey Witter.

Le differenze con Beverly Hills non si limitano alle diverse ambientazioni: maggiore complessità dei dialoghi, al limite della verbosità, maggiore introspezione psicologica, un utilizzo della colonna sonora vicino agli standard odierni e che regalò il successo a molte band fino ad allora sconosciute. I dialoghi di Dawson’s Creek in particolare, sono stati sempre un po’ bersagliati dai perbenisti perché troppo incentrati sul sesso anche se de facto questa componente non si è mai espressa con altrettanta forza anche nelle immagini. Anche per Dawson’s creek sono tantissimi i temi trattati: non solo il rapporto tra giovani e sesso, ma anche alcolismo, disturbi psicologici, omosessualità e omofobia. In particolare, l’ingresso nel cast dei fratelli Andie e Jack McPhee contribuisce a sviluppare queste due ultime tematiche.

TeenDrama FreakOut

Dopo due stagioni in stato di grazia, lo show ha rischiato di chiudere i battenti a causa dell’abbandono dello sceneggiatore originale, Kevin Williamson. L’introduzione del tanto famigerato triangolo amoroso tra Joey, Dawson e Pacey risolleverà le sorti della serie che però vedrà il suo inesorabile declino con lo spostamento di ambientazione a Boston per seguire i ragazzi tra i banchi di università.

Tantissimi i momenti iconici:

  • Il coming out di Jack
  • Il discorso di Jen al funerale di Abby
  • Il bacio tra Joey e Pacey
  • La prima volta di Dawson
  • L’episodio The Longest Day, unico esempio di narrazione di una stessa storia da diversi punti di vista (in stile The Affair per intenderci)
  • La stupidissima morte del padre di Dawson
  • Lo struggente addio di Jen alla figlia

Oltre i capostipiti

Se Beverly Hills e Dawson’s Creek sono i capostipiti e la massima rappresentazione del genere, nel corso degli anni sono stati innumerevoli i teen drama che hanno accompagnato le differenti generazioni e che si collocano più o meno vicini ad uno dei due poli opposti: Felicity, Freaks and Geeks, Greek, One Tree Hill, Veronica Mars, The OC, Gossip Girl, 90210 – un remake del Beverly Hills originale fallito miseramente in pochi anni nonostante le tante operazioni nostalgia – e tanti altri. Tra questi i più fortunati sono stati sicuramente The OC e Gossip Girl.

The OC narra di un ragazzo proveniente da una famiglia problematica che viene affidato alle cure dei Cohen, ricca famiglia in quel di Newport Beach. Tra innumerevoli feste e Chrismukkah – una sorta di mix tra l’Hanukkah e il Natale – si consumano le usuali storie adolescenziali e vari intrighi familiari e/o di potere. A distanza di anni dalla sua chiusura, rimane ancora indelebile il ricordo della tragica morte di una delle protagoniste, Marissa Cooper. 

Gossip Girl ci porta invece nel lusso sfrenato dell’Upper East Side newyorkese, tra svariate tresche  tutte rigorosamente sotto la lente di ingrandimento di una misteriosa blogger – che si fa chiamare appunto Gossip Girl – che svela gli altarini dei vari riccastri protagonisti della serie. Se certo non verrà ricordata per i contenuti, Gossip Girl rimane comunque una sorta di cartolina di New York, grazie ai tanti luoghi della città che si ha l’opportunità di ammirare nel corso dei vari episodi.

TeenDrama FreakOut

Noi di SerialFreaks vogliamo però suggerirvi due titoli forse non troppo conosciuti ma che di certo sono due piccoli gioiellini.

Il primo si chiama Popular, serie di Ryan Murphy chiusa fin troppo prematuramente ma che racchiude l’essenza della sua futura produzione, con una serie di archetipi fortemente stereotipati che ritroveremo successivamente in Glee, American Horror Story e Scream Queens. Divertente e non-sense, siamo sicuri che vi divertirà molto grazie a tutti gli strambi personaggi che imparerete a conoscere: su tutti, la madre di tutte le perfide Queen Bee – Nicole Julian – e l’esilarante Mary-Cherry.

Il secondo titolo è forse il teen drama migliore sotto tutti i punti di vista e si chiama Skins, produzione britannica andata in onda per sette stagioni. Tre diverse generazioni si avvicenderanno negli anni e ci regaleranno uno scorcio crudo di una gioventù sempre più abbandonata a se stessa, tra assenze di prospettive e un consumo massiccio di alcool e droghe. Ogni episodio è focalizzato quasi sempre su uno dei personaggi, offrendoci così dei fini ritratti psicologici, esaltati da una fotografia eccellente e una colonna sonora da urlo.

TeenDrama FreakOut

Con la fine di Gossip Girl e One Tree Hill assistiamo alla quasi totale scomparsa del teen drama puro, per lasciare spazio ad una commistione di generi, assecondando una tendenza già iniziata qualche anno prima. Le vicissitudini adolescenziali si accompagnano quindi a tematiche sci-fi, basti pensare a The Vampire Diaries, The Originals, Misfits, Teen Wolf, Roswell, The Secret Circle, o più semplicemente thriller/noir, come il famigerato Pretty Little Liars o Scream Queens. Non possiamo poi dimenticare Glee, la cui componente musicale diventa centrale e si accompagna ad una trama orizzontale quasi superflua per quanto inconsistente, o le varianti sportive del genere, fallimentari sotto ogni punto di vista, basti pensare a Make It Or Break It – incentrata su un gruppo di ginnaste professioniste – o Hellcats – dedicato invece al mondo del cheerleading da competizione.

Nelle ultime due stagioni televisive abbiamo però assistito ad una riproposizione del genere puro in un contesto più maturo e focalizzato alla sensibilizzazione sui grandi temi che affliggono le nuove generazioni: bullismo, omofobia, razzismo. La seconda stagione di American Crime ci ha fatto riflettere sull’omofobia ancora presente tra le nuove generazioni e l’esasperazione causata dalle dinamiche da branco, mentre Netflix e la sua 13 Reasons Why ci riportano nel mondo dei teenager americani con la storia cupa e dolorosa di Hannah Baker e le motivazioni che l’hanno portata al tragico suicidio. Un teen drama di successo, dai toni seri e da un linguaggio vicino a quello dei giovani. Sempre su Netflix è poi disponibile una serie passata un po’ in sordina, Dear White People, che è invece incentrata sulla questione razziale, un tema ancora oggi attualissimo negli Stati Uniti, come hanno sottolineato più volte le produzioni di Shonda Rhimes o ancor più la folta lista di film sul tema che campeggiava tra le nomination agli ultimi Oscar.

TeenDrama FreakOut

Quasi vent’anni sono passati eppure il genere è restio a morire seppur mutato nella forma, un successo sicuramente ascrivibile alla costante incomunicabilità tra i giovani e gli adulti ma anche a logiche commerciali dato il target sempre ricettivo e tale da innescare un indotto economico non indifferente nei casi più fortunati.

L’unica domanda che ci resta da porci è: a che generazione appartenete? Scrivetecelo nei commenti e/o sui nostri social!