Annunciata in pompa magna all’inizio del 2015, la prima stagione di Fortitude era partita un po’ in sordina, presentando gli eventi con uno stile narrativo lento e cadenzato e con una forte connotazione crime/investigativa – il più classico whodunit à la Twin Peaks, per intenderci – salvo poi virare nella seconda metà della stagione verso tinte più cupe e a tratti decisamente gore, con la rivelazione dei meccanismi alla base dei misteriosi eventi che hanno coinvolto la località in un crescendo di orrore.
Nella recensione dello scorso finale di stagione, era già emersa qualche perplessità in merito alla nuova piega degli eventi: in una serie che basa la propria attrattiva principale sul mistero, sul detto/non detto e sulla volontà di assemblare tutti i pezzi di un puzzle complesso e inizialmente poco chiaro, è infatti inevitabile che una spiegazione così totale e definitiva possa – per quanto ben contestualizzata – comportare una forte perdita di fascino per il prodotto.
A questo proposito è un peccato constatare che, dalla visione del primo episodio di questa seconda stagione, alcuni dei timori preventivati al termine del season finale, ormai due anni fa, si sono rivelati fondati.
È chiaro infatti come Episode One, al pari del pilot della serie, non sia stato concepito come vero e proprio motore di eventi, ma abbia una natura più meramente introduttiva, asservita alla costruzione del setting di questa nuova stagione, con immancabili nuovi misteri da risolvere. I principali difetti di questo approccio risiedono nel fatto che lo spettatore, davanti a tutta una gamma di nuovi elementi da metabolizzare, resti confuso anziché interessato e incuriosito, e che la volontà degli sceneggiatori di ricominciare facendo tabula rasa – o quasi – sia indice di pigrizia nella scrittura, manchevole di coerenza e senza un vero e proprio fil rouge da seguire.
Alcuni elementi rimangono fedeli al passato di Fortitude: atmosfera glaciale e regia essenziale e sintetica, dialoghi concisi ma efficaci, una buona dose di sangue e gore. Qualche personaggio principale rimane sotto i riflettori – in primis la governatrice Hildur, ancora non rassegnata all’abbandono di Fortitude da parte dell’autorità statale – e la minaccia delle vespe sembra non essere del tutto debellata, nonostante la sequenza dell’esplosione sotterranea ad opera di Natalie e Vincent sia liquidata con fin troppa solerzia.Atmosfera glaciale e regia essenziale e sintetica, dialoghi concisi ma efficaci, una buona dose di sangue
Altri potenziali pericoli si affacciano all’orizzonte, attraverso una strana aurora boreale rossa, un cadavere decapitato e scene di raccapricciante cannibalismo ambientate nel 1942. Abbiamo tuttavia anche spazio per nuovi personaggi, al centro del conflitto tra la cittadina artica e l’autorità centrale, con la famiglia Lennox – Dennis Quaid e Michelle Fairley si sono aggiunti al cast nei ruoli di Michael e Freya, coppia con due figli piuttosto turbolenti – e gli immaginabili problemi economici e di salute a vessare la loro esistenza. La loro storyline ha tutta l’aria di svolgersi in parallelo alle altre, ancora non intaccata dai guai di Hildur, vespe e omicidi, e fa da contraltare più leggero rispetto alla densa trama principale.
L’horror rientra in Fortitude a piene mani, e con esso anche il mistero tanto caro alla precedente stagione. Gli sforzi profusi per ritornare con un prodotto interessante si vedono e sono apprezzabili, ma la poca voglia di reinventare la struttura narrativa e di mantenere il bandolo della matassa dipanata la scorsa stagione azzoppano il risultato finale, nonostante un apprezzabile cliffhanger negli ultimi minuti – forse non è il caso di lasciare le forze di polizia in mano a Ingrid e Petra, viste alcune uscite maldestre e un vetro rotto. Ci riserviamo di dare fiducia ai primi 45 minuti della nuova stagione, confidando in nuovi, interessanti sviluppi: 3 Porcamiseria e mezzo su 5.
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Amo il freddo, adoro la neve
Io un giro a #Fortitude lo farei#IsoleSvalbard pic.twitter.com/nkek3WOvhd— Stefano Bonelli (@stefano_bonelli) January 27, 2017
Mi sfugge il criterio utilizzato per reclutare la polizia a #fortitude
— Giuseppe Sarao (@GiuseppeSarao) January 27, 2017
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