Fortitude1×12 Episode Twelve

In questo episodio finale Fortitude gioca davvero tutte le sue carte, e quella che mi appresto a recensire è una puntata profondamente diversa da tutte le precedenti. Se finora, già dal pilot, la serie si è contraddistinta per il suo ritmo lento e riflessivo e la grande abbondanza di sottotesto – spingendo spesso e volentieri […]

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In questo episodio finale Fortitude gioca davvero tutte le sue carte, e quella che mi appresto a recensire è una puntata profondamente diversa da tutte le precedenti.
Se finora, già dal pilot, la serie si è contraddistinta per il suo ritmo lento e riflessivo e la grande abbondanza di sottotesto – spingendo spesso e volentieri lo spettatore a scervellarsi per comprendere quello che sta succedendo – il finale di stagione segna una decisa inversione di rotta verso i canoni più classici del genere thriller. In poche parole, è tutto un gran casino e gli avvenimenti si susseguono a ritmo forsennato facendo letteralmente volare i 47 minuti dell’episodio.

La vicenda riprende esattamente dal punto in cui l’avevamo lasciata, con Vincent bloccato nella stanza d’ospedale di Margaret Allerdyce, la quale – ricordiamo – aveva appena sputato uno sciame intero di insetti parassiti. Per fortuna, DanNatalie, che hanno subito intuito il problema, dimostrano una notevole prontezza di riflessi rilasciando del gas infiammabile nella stanza, spianando in questo modo la strada al definitivo atto di coraggio di Vincent.
Fortunatamente, l’esplosione che ha intenzionalmente provocato con il suo accendino, nel tentativo di eliminare lo sciame di parassiti, non gli è stata fatale, e per il resto dell’episodio lo vediamo – ovviamente conciato da buttare via ma non in fin di vita – in un letto d’ospedale.
Ora abbiamo finalmente anche tutti gli elementi per capire esattamente di quali insetti si tratta: sono vespe preistoriche appartenenti alla classe delle ichneumonidae, note per il loro comportamento parassitario tanto da spingere Charles Darwin ad affermare che il loro ciclo vitale è “avverso alla nozione di un creatore benevolo”.

Che dire…ho sempre detestato le vespe dei giorni nostri, figuratevi quelle preistoriche.

È anche chiarissimo, infatti, che il mammut è stato – come si poteva immaginare da parecchio – il veicolo di queste larve parassitarie, che sono rimaste congelate tra i ghiacci del permafrost per molto, moltissimo tempo. Gli istinti omicidi che le persone infette manifestano come sintomo della loro condizione è proprio dovuto al fatto che queste larve hanno continuamente bisogno di trovare nuovi ospiti. La spiegazione fornita per l’epidemia  mi è sembrata, da assoluto ignorante in materia, assolutamente coerente e ben presentata, seppur estremamente romanzata e portata all’eccesso per ovvie esigenze di trama. Un po’ di sospensione dell’incredulità ci vuole, insomma, ma del resto Fortitude non ha fortunatamente mai avuto alcuna pretesa di verosimiglianza dal punto di vista scientifico.

Fortunatamente la Governatrice, che ormai ha scoperto tutto (origine dei parassiti compresa) e pensa di avere la situazione in pugno, riesce a convincere Jason a rivelarle il luogo in cui si trovano i resti di mammut.

Hildur

Ad ogni modo, gli abitanti stanno letteralmente cadendo come mosche. Dopo Liam, Shirley, Margaret, Jason e Ronnie, scopriamo a malincuore che anche Elena sta covando i parassiti. Inizialmente non capivo come potesse essere stata contagiata, ad ogni modo è probabile che sia stata infettata da qualche insetto fuoriuscito dallo sgabuzzino in cui si trova rinchiuso Ronnie (che, a questo punto è chiaro, è stato sicuramente ucciso da Jason).
Comunque, a differenza delle persone contagiate prima di lei, Elena ha tutti gli elementi per capire che, se non fa qualcosa immediatamente, rischia di diventare l’autrice dell’ennesimo omicidio ai danni della comunità; per questo motivo, si ammanetta al letto nella speranza di riuscire a contenere l’istinto omicida dato dal controllo del parassita.

Purtroppo per la poveretta, Carrie, trovandola ammanettata al letto in preda alla febbre, pensa che qualcuno abbia cercato di farle del male e la libera istantaneamente. Non l’avesse mai fatto…

Carrie - Elena

In questa sequenza mi è venuta davvero la pelle d’oca. La musica, la regia, tutto lascia intendere benissimo cosa sta per succedere, ma finché non lo vedi con i tuoi occhi non puoi davvero credere che Elena stia per compiere l’ormai noto “rituale” su una povera bambina.
Dan, giunto sul posto, si trova costretto a sparare alla sua amata per fermare il suo istinto incontrollabile. Fortunatamente il poliziotto riesce a fermarla giusto in tempo; mi chiedo solo se la bambina riuscirà a sopravvivere vista la ferita alla pancia che Elena le ha provocato con le forbici.

Devo dire che Elena si è rivelata, con il tempo, uno dei miei personaggi preferiti in assoluto. Sembra aver passato tutta la sua esistenza da vittima di circostanze che lei non poteva controllare, e questa è l’ennesima conferma. Fantastica tra le altre cose l’interpretazione di Verónica Echegui, che riesce a rendere benissimo, nel momento clou, il contrasto interno tra quello che la sua condizione la sta costringendo a fare e il suo istinto di protezione nei confronti della piccola. Da brivido.

I nostri credono ormai di avere la situazione sotto controllo: hanno bruciano i resti del mammut e bruciano anche la casa di Ronnie, con lui ancora dentro (presumibilmente, mantenuto in vita dai parassiti come già accaduto per la dottoressa Allerdyce). Dan è, ovviamente, distrutto per quanto accaduto alla sua amata, e guarda da lontano la casa in cui lei avrebbe voluto badare a Carrie e vivere una vita felice lasciandosi alle spalle il suo burrascoso passato.

Dan - fuoco

Niente di più sbagliato, comunque, perchè nulla è sotto controllo dato che il caro Yuri ha ben pensato di continuare con la ricerca del “tesoro”, le cui coordinate sono indicate nella famigerata scansione GPS, andando con la trivella in mezzo al ghiacciaio e scoprendo finalmente il mammuth. Peccato che finisca nella buca appena scavata, rivelando un fossile intero circondato dagli insettacci malefici che ora saranno liberi di girare indisturbati.

Sono sicuro che questo sarà il punto di partenza per la seconda stagione, di cui è stata annunciata la produzione alla vigilia della messa in onda dell’ultimo episodio.
Questa puntata finale ha concluso davvero la stagione con il botto, l’unica perplessità che ho avuto fin da subito risiede nel fatto che Fortitude ha sempre giocato sul mistero, sull’incognito, sulle abilità deduttire dello spettatore e sul non sapere cosa stia succedendo, e temo che ormai, una volta svelate tutte le sue carte, la serie perda nella prossima stagione un po’ del fascino che l’ha caratterizzata fino ad ora.
Ho sempre trovato molte somiglianze tra Fortitude e Twin Peaks (che personalmente adoro), e devo dire che, un po’ a malincuore, potrebbe prospettarsi lo stesso scenario che nella serie di David Lynch si è verificato dopo la rivelazione dell’assassino di Laura Palmer: finito il mistero, diminuita drasticamente la magia e il senso di estraniamento che caratterizzava la vicenda, con l’ulteriore aggravante data dal fatto che, in Fortitude, praticamente metà dei personaggi principali a cui ci siamo affezionati nel corso di queste dodici puntate sono morti (Henry, DCI Morton, Ronnie, Shirley, Margaret) o in fin di vita (Vincent, Elena, Carrie).
Spero che i miei timori si rivelino infondati, perchè la serie potrebbe avere molto da dire nella prossima stagione, se solo non decidono di mandare all’aria tutto trasformandolo in una classica serie a tematica apocalittica. Probabilmente, se si fossero fermati a questo episodio dando una degna conclusione al tutto, ci troveremmo davanti ad un piccolo gioiellino delle serie tv moderne.

Il mio voto all’episodio finale è, per questo motivo, di quattro PorcaMiseria su cinque: nonostante la puntata si mantenga sui livelli di eccellenza delle precedenti (pur cambiandone pesantemente il registro, come è ovvio che sia in un season finale), crea dei presupposti un po’ rischiosi per gli sviluppi futuri.

4

 

Alla stagione nel suo complesso non posso che assegnare cinque PorcaMiseria su cinque. Non ho mai nascosto di amare alla follia questa serie, sulla quale i giudizi sono molto polarizzati (o la si ama, o la si odia). Io trovo che, nonostante i suoi ritmi sicuramente più lenti rispetto alla media, la narrazione sia stata sviluppata in maniera pressoché perfetta. Non c’è stato un singolo episodio che non mi abbia indotto a riflettere sugli avvenimenti, o non mi abbia inquietato nel profondo, e non è sicuramente una cosa che si può dire di molte serie tv in onda ai giorni nostri. Mi riservo però la facoltà di ricredermi completamente con la seconda stagione.

5

 


 

Twitter Freaks

Continuiamo la rassegna dei vostri tweet di commento agli episodi. C’è chi si domanda come facciano questi a girare a due passi dal Circolo Polare Artico senza coprirsi. Non posso che condividere, io mi sarei già beccato un paio di polmoniti.

C’è anche chi riassume in poche parole quello che abbiamo pensato tutti vedendo Carrie che toglie le manette ad Elena:

https://twitter.com/valecampi90/status/586616952031936512

Oppure chi trae dal finale delle importanti lezioni di vita:

https://twitter.com/lo_spostato/status/586704732489699328

Il commento complessivo all’episodio sembra, comunque, essere più o meno di questo tenore:

Porcamiseria

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