ForeverForever… or not

Season Recap Maggio è un mese strano. Per la gente normale è un mese di sole, di scampagnate, delle prime serate all’aperto; per lo spettatore seriale, invece, è un mese di psicodrammi. Tutte – o quasi – le serie tv arrivano a conclusione, e come se non bastasse l’ansia per gli eventi dei vari Season Finale, sono […]

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Maggio è un mese strano. Per la gente normale è un mese di sole, di scampagnate, delle prime serate all’aperto; per lo spettatore seriale, invece, è un mese di psicodrammi. Tutte – o quasi – le serie tv arrivano a conclusione, e come se non bastasse l’ansia per gli eventi dei vari Season Finale, sono poche quelle serie per le quali ci sono certezze assolute. Tutte le altre vivono uno dei più grandi dilemmi del nostro tempo: verrà rinnovata oppure no?

E se una delle vittime illustri di quest’anno è Revenge – a cui abbiamo dedicato questa speciale versione rossa di Serialfreaks – la falce della ABC non ha risparmiato nemmeno Forever, la serie con protagonista Mr. Fantastic Ioan Gruffudd, dopo una sola stagione.

Qui su Serialfreaks ne avevamo recensito un solo episodio, un po’ perchè sommersi dalle altre serie, e un po’ perchè, come dicevamo nella recensione stessa, si trattava fondamentalmente di un procedurale.

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L’idea di base era potenzialmente molto interessante: un detective – o meglio, un medico legale – con formidabili abilità deduttive alla Sherlock Holmes (e con lo stesso stile, tra accento inglese, sciarpe e portamento) e con una particolarità in più, decisamente vantaggiosa: l’immortalità.

Il suddetto detective, Henry Morgan (il già citato Ioan Gruffudd), non può infatti essere ucciso. O meglio, può, e se la morte è lunga e dolorosa ne patisce tutte le sofferenze: ma nel momento in cui sopraggiunge il decesso, il suo corpo semplicemente sparisce per riapparire, vivo e vegeto, nel fiume più vicino. Una particolarità molto utile specie quando devi affrontare criminali particolarmente violenti che non esitano a spararti una volta smascherati. Ma il problema più grosso di Forever risiede proprio qui: questa sensazionale abilità non viene sfruttata. MAI.

Nei primi 3 o 4 episodi, probabilmente per fare in modo che lo spettatore prenda familiarità col meccanismo, Henry muore e risorge in continuazione. Poi, ad un certo punto, basta. Salvo rari episodi in cui una parvenza di trama orizzontale viene portata avanti – un altro immortale, dalle tendenze molto meno pacifiche, salta fuori minacciando il mondo di Henry e il suo segreto – tutto il resto della serie viene ridotto a un semplice giallo di tipo procedurale.

FOREVER - What if you could be immortal and live forever? Would you find it a blessing or a curse? Meet Dr. Henry Morgan (Ioan Gruffudd), New York City's star medical examiner who has an unusual secret. He doesn't just study the dead to solve criminal cases -- he is trying to solve a mystery that has eluded him for over 200 years: his own inexplicable immortality. Henry's exciting, adventurous and intriguing long life has blessed him with amazing insight and observational skills, which not only impresses his new partner, Detective Jo Martinez (Alana De La Garza), but peaks her curiosity about who he is. Each week, a new case and their budding friendship will peel back the layers of Henry's colorful extraordinary past, on ABC's new drama, "Forever."   (ABC/K.C. Bailey) MACKENZIE MAUZY, IOAN GRUFFUDD

Intendiamoci, è una serie scritta in maniera eccellente. Il personaggio di Henry – così come tutti gli altri, comprimari compresi – è costruito benissimo e crea subito un forte legame con lo spettatore; i dialoghi non sono mai banali; i casi della settimana sono sempre particolari e con atmosfere decisamente inusuali e suggestive. Ma sono, appunto, casi della settimana. Potrebbe benissimo essere una puntata di The Mentalist, o di Elementary – entrambe con protagonisti forti e ben delineati – e non ne noteremmo la differenza. Se non fosse per qualche flashback delle precedenti vite di Henry in diversi periodi tra metà Ottocento e gli anni Novanta, la peculiarità dell’immortalità resterebbe del tutto in secondo piano. Persino il season – anzi, ormai possiamo pure dire seriesfinale, pur affrontando per forza di cose lo scontro tra Henry e la sua nemesi Adam, ha presentato un caso della settimana da risolvere.

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Ed è un peccato, perchè nonostante la scrittura brillante di cui parlavamo poc’anzi, gli episodi migliori risultano quelli in cui la storyline di Henry e Adam viene portata avanti, o quelli in cui si esplora il rapporto tra Henry e il figlio Abe, apparentemente molto più vecchio di lui. O, ancora, i pochi episodi in cui si cerca di far luce sul mistero dietro il dono di Henry: com’è diventato immortale? È un dono o una maledizione? C’è qualche modo in cui può essere ucciso? E Adam, che ha in realtà più di duemila anni, come lo è diventato? Domande sulle quali si sarebbe potuto indagare molto di più e che, invece, sono rimaste in sospeso, visto che la serie è stata cancellata e, non avendo nessun tipo di preavviso, non ha nemmeno potuto concludersi degnamente, lasciando gli spettatori con un finale decisamente aperto e, per molti versi, insoddisfacente.

Ci tenevo a scrivere questa specie di recap perchè, nonostante tutto, Forever mi è piaciuto, e molto. Difficilmente nella mia vita ho guardato una serie di tipo procedurale con così tanto interesse, merito per l’appunto della scrittura eccellente e della bravura di Gruffudd. Ma, allo stesso tempo, è anche una delle più grandi occasioni sprecate degli ultimi anni.

Per questo assegno all’intera serie 4 porcamiseria. Un potenziale altissimo e una qualità ineccepibile per una serie che avrebbe potuto dare molto, molto di più – e probabilmente salvarsi dalla cancellazione – se solo sfruttata in maniera diversa.

Farewell Forever, è stato bello.

4

Porcamiseria

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