The FlashHeroes v Aliens Part 2: 3×08 Invasion!

Crossover Il crossover DC entra finalmente nel vivo: tutti gli eroi e gli antieroi dell’Arrowverse uniti contro una minaccia aliena… oppure no? Tanta, tantissima azione collettiva, ma trattandosi di un episodio di The Flash, c’è tempo anche per portare avanti alcune delle trame della serie.

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Dopo il nervoso procurato dai 45 secondi visti nell’episodio di Supergirl – che peraltro ci vengono riproposti anche qui – il crossover DC entra davvero nel vivo, mostrandoci finalmente il nemico contro cui gli eroi dell’Arrowverse dovranno unirsi. Si tratta pur sempre, però, di una puntata di The Flash, e il focus è quindi incentrato sui personaggi e sulle storyline di questa serie.

Alla fine ci siamo: dopo metaumani, esseri con poteri magici e viaggi spaziotemporali, gli alieni sbarcano a Central City. È evidente da subito che i visitatori extraterrestri non hanno intenzioni pacifiche – con quelle facce era prevedibile – e se Lyla e l’ARGUS cercano di prendere in mano la situazione, il team degli Star Labs non può certo stare a guardare. Barry, conscio che da solo non può farcela, decide di chiamare a raccolta tutti i suoi superamici: il suo amico e mentore Oliver Queen – impegnato a catturare Vigilante – con il Team Arrow al seguito, Thea compresa; le Legends of Tomorrow, pronte ad accorrere in aiuto dei propri amici; e, infine, la già citata Kara Danvers che, in quanto essa stessa un’aliena invincibile, può rappresentare l’asso nella manica della squadra.

Best. Team-Up. Ever.

Ma quindi com’è questo super crossover?

L’episodio è un po’ la somma di tutti quegli alti e bassi che da sempre hanno contraddistinto The Flash e, più in generale, l’intero Arrowverse: fin dall’inizio ci fa storcere il naso, cominciando con l’abusatissimo espediente del flashforward, che dovrebbe stimolare la nostra curiosità e che invece non fa altro che rovinarci la sorpresa di ciò che accadrà nel resto della puntata. Dopo questo primo passo falso, però, Invasion prosegue bene, premendo con il piede sull’acceleratore: il ritmo è frenetico e l’azione tanta, tantissima. Del resto, i personaggi li conosciamo già, non c’è bisogno di chissà quale approfondimento psicologico, ora è il momento di darsele di santa ragione.

D’altro canto, però, nel momento in cui vengono coinvolte quattro diverse serie, ognuna con il proprio background e le proprie storyline, è necessario contestualizzare questo crossover, calarlo nelle trame già in corso in modo da non farlo sembrare totalmente avulso dal resto. The Flash ci prova in due diversi modi, e solo uno di questi riesce appieno, ovvero Flashpoint. Le rivelazioni dello scorso episodio hanno segnato parecchio sia l’amicizia tra Cisco e Barry sia il carattere solare e divertente dello stesso Cisco, e ciò si riflette – tramite battute, frecciatine e discussioni – sulle azioni del velocista, il quale si trova costretto a rivelare il suo intervento sullo spazio-tempo a tutti gli altri supereroi (certo, l’indignazione delle Leggende, che hanno passato la loro intera prima stagione a interferire a casaccio con la Storia, fa un po’ sorridere).

L’alchimia tra tutti i personaggi è il vero punto di forza del crossover

L’altro tie-in di The Flash in questo crossover riguarda Wally West, che ha appena ottenuto la Forza della Velocità e, come un bambino, non vede l’ora di provare il nuovo giocattolo. Ma tra l’iperprotettività di Iris e Joe, fastidiosamente eccessiva, e il personaggio stesso di Wally, che appare sempre scialbo e stereotipato, questo segmento narrativo è quello che meno funziona nell’ambito del crossover – laddove non dell’intera serie – e che poco o nulla aggiunge alla storia. Non si capisce, peraltro, in che modo HR dovrebbe allenarlo e prepararlo, senza tutte le conoscenze e l’esperienza dei due precedenti Harrison Wells.

Per il resto, Heroes v Aliens sembra giocare le carte giuste: è un crossover che parla alla pancia, che punta al nerd più appassionato, che lascia in secondo piano buona parte del drama per concentrarsi su vista laser, frecce esplosive, cazzotti e scie colorate. Siamo solo all’inizio, ma la CW ha già tirato fuori l’artiglieria, con un inseguimento Flash/Supergirl mozzafiato per le vie di Central City (anche se con una CGI non al suo massimo), con uno scontro tra Oliver e Sara che per i fan della prima ora è una scarica di feels, e con Supergirl che finalmente esprime sul campo il suo vero potenziale da supereroina con nulla da invidiare al “cugino famoso”. L’alchimia tra tutti i personaggi è il vero punto di forza del crossover: per noi spettatori è come essere a una reunion tra vecchi amici che si reincontrano dopo tanto tempo, ognuno con il proprio carattere ben delineato nell’arco degli anni ma al contempo perfettamente a suo agio insieme agli altri nelle scene collettive.

Insomma, bravi: dal kick-off di questo crossover non potevamo aspettarci di meglio. Ci sarebbe piaciuto, forse, un po’ di coraggio in più: il cliché del controllo mentale per mettere gli eroi uno contro l’altro è fin troppo abusato, e una soluzione diversa, magari legata a Flashpoint, sarebbe stata forse più efficace. Ma tant’è, la nostra dose di divertimento leggero e spensierato l’abbiamo avuta comunque: domani sera tocca ad Arrow, e non vediamo l’ora di vedere cosa succederà in quello che il caso (?) ha voluto essere anche il centesimo episodio della serie.

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