The Flash4×02 Mixed Signals – 4×03 Luck Be A Lady

Con una comicità spesso eccessiva, scelte narrative piuttosto banali e un reset di fatto dello status quo di quasi tutti i personaggi, i nuovi episodi di The Flash non convincono e non soddisfano.

4.7

Dopo una season première che aveva lasciato non pochi dubbi sulla qualità della nuova stagione, spiace dire che i due nuovi episodi non solo confermano tali dubbi, ma spostano l’asticella verso il basso, con una serie di scelte che lasciano spiazzati e perplessi.

4×02 Mixed Signals

Barry è tornato dopo mesi di prigionia nella Speedforce e, data la centralità e l’importanza apparente della crisi che lo aveva colpito nell’episodio precedente, ci saremmo aspettati un minimo di strascichi: aspettative prontamente deluse dagli sceneggiatori, nell’onda di quella spinta al reset che già avevamo evidenziato in precedenza.

Barry non solo non mostra segni di ripercussioni, ma è su di giri come se fosse sotto effetto di droghe, preso dall’entusiasmo di essere tornato alla sua vita di tutti giorni e, proprio per questo, finisce per commettere un errore dopo l’altro sia nella vita privata che, cosa ancora più grave, in azione: arriva al punto di rischiare, peccando di superficialità, di essere la causa della morte di un uomo.

Recensione The Flash 4x02 4x03

Le parole di Barry alla fine dello scorso episodio erano state una vera e propria dichiarazione degli sceneggiatori: parlando con Iris diceva di sentirsi “rinato” e che il peso del passato sembrava ormai lavato via, un modo piuttosto chiaro per dire al pubblico “non vogliamo più proporvi un Flash forzatamente oscuro, preferiamo tornare a una leggerezza più simile agli inizi della serie”.

L’idea, sulla carta, non sarebbe neanche male: l’ombra che aveva oscurato in modo crescente le due stagioni precedenti mal si adattava a un personaggio positivo come Allen e un alleggerimento generale sarebbe stato più che benvenuto, se fatto bene: un “se” piuttosto grande, dati i risultati.

Un conto infatti sono leggerezza e ironia adeguatamente dosate nella storia, un’altro sono scene forzatamente comiche che in troppi momenti sembrano trasformare The Flash in una versione CW della presto dimenticata Powerless, a partire dalla scena davanti alla terapeuta di coppia, con tanti saluti al dolore di Barry che tanti danni ha causato in passato.

My mom died.
But I’m okay with that.
I mean, I’m not okay with it, obviously.
I mean, I’d prefer that she was alive.

Recensione The Flash 4x02 4x03

La trama generale dell’episodio vede Flash scontrarsi con un metaumano in grado di controllare la tecnologia, con un tempismo a dir poco pessimo: Cisco ha infatti aggiornato il costume inserendo qualunque tipo di nuova funzionalità elettronica rendendolo, sostanzialmente, una brutta copia di Iron Man ed esponendolo quindi alla mercé del villain; se vedendo l’episodio doveste avere un certo senso di deja-vu, non siete i soli: la scena del costume impazzito ricorda chiaramente alcuni momenti visti in Spider-Man: Homecoming senza, peraltro, replicarne il risultato. Come già detto in passato, ci si trova troppo spesso davanti a scimmiottature di qualcosa di già visto – e fatto meglio – altrove.

Sul fronte dei comprimari, Iris – anche se lievemente meno irritante rispetto alla première – mostra atteggiamenti contraddittori che, nelle intenzioni, dovrebbero rappresentare un approfondimento psicologico del trauma causato dalla scomparsa di Barry, ma che nella pratica finiscono per risultare sopra le righe e poco incisivi, smontati ulteriormente dal tono da commedia cui abbiamo già accennato.

Possiamo continuare a sperare che non venga gettato tutto alle ortiche.

La sottotrama relativa ai poteri di Caitlin continua ad assottigliarsi: la vediamo ripetersi “don’t change” in un paio di scene e, sostanzialmente, finisce lì; che fine ha fatto quel nuovo personaggio che ci era stato promesso alla fine della terza stagione? Non è dato sapere: possiamo continuare a sperare che non venga gettato tutto alle ortiche, ma al momento lo status quo è ormai indistinguibile da quanto già visto.

Rincontriamo anche Gypsy, ridotta al momento al solo ruolo di accessorio-sexy-pericoloso-ma-dal-cuore-tenero di Vibe: una cacciatrice di taglie che rimane male perché Cisco annulla un appuntamento nel giorno del 111, una sorta di San Valentino versione Terra-19; l’approfondimento psicologico è rimandato a data da decidere.

Ultimo spunto è dato dal vero villain della stagione, quel Pensatore già intravisto nel 4×01 e di cui, al momento, ci è dato poco sapere, se non il suo legame col meta dell’episodio, la presenza di un qualche piano di ampio respiro e la sua più volte citata intelligenza: in questo episodio, ad esempio, porta a termine l’incompiuta ottava sinfonia di Schubert, giusto per passare il tempo.

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4×03 Luck Be A Lady

Se con Mixed Signals si era introdotto un tono forzatamente comicoLuck Be A Lady ci mette definitivamente il carico proponendo una metaumana il cui potere è essere fortunata e portare sfortuna. Come non bastasse, le sue doti vengono giustificate ricorrendo a pseudospiegazioni legate a vibrazioni positive o negative del campo quantistico che sono veramente eccessive anche per una serie supereroistica.

Sia chiaro, è ovvio che stiamo parlando di un ambito in cui la parola scienza è da considerarsi quanto meno elastica, ma c’è un limite di buon senso oltre il quale sarebbe il caso non andare nel proporre idee simil-scientifiche. Il gioco, estremamente delicato, sta nel rendere credibile qualcosa che non esiste e non può esistere: se si tira troppo la corda o lo si fa nel modo sbagliato, la magia sparisce e il risultato è la perdita della sospensione dell’incredulità fondamentale per mantenere l’interesse dello spettatore.

C’è da dire che l’interesse dello spettatore viene a messo a dura prova in troppi momenti: da quando Flash, lo stesso che sappiamo essere in grado di correre sull’acqua e sui lati dei palazzi, scivola su un po’ di biglie capitategli sotto i piedi al costante timore di tutti i personaggi di essere stati maledetti, passando per l’imbarazzante scena in chiesa con Iris Barry che provano inutilmente a sposarsi subito dopo un funerale. “Amo questa bara. È cedro?” è la battuta fatta pronunciare a Iris, e con questa saremmo pronti a sotterrare l’episodio.

Recensione The Flash 4x02 4x03

Appurata l’insulsaggine del villain della settimana, la scrittura danneggia anche personaggi che, in precedenza, erano stati costruiti con un minimo di attenzione: è il caso dell’Harrison Wells di Terra-2, che torna quasi sicuramente in pianta stabile ma il cui comportamento è fastidiosamente fuori personaggio; Wells è sempre stato un uomo piuttosto arcigno, poco propenso a battute e a modi di fare sopra le righe, tanto che nella stagione precedente era stato creato HR con l’evidente intenzione di fargli da contraltare: quello che compare in questo episodio è, di nome, il personaggio che già conosciamo, ma le sue azioni sembrano appartenere a una specie di ibrido tra Wells e il succitato HR.

Nulla contro l’interpretazione del sempre piacevole Tom Cavanagh – che si è dimostrato molto bravo a cambiare registro – né contro il desiderio di integrare aspetti più leggeri per dare tridimensionalità a un character, il problema è sempre il modo in cui viene fatto; qui il cambiamento è netto e stona con la storia del personaggio, senza che abbia una spiegazione di alcun tipo.

 La scrittura danneggia anche personaggi che, in precedenza, erano stati costruiti con un minimo di attenzione.

Parlando del secondo episodio, avevamo già sottolineato come l’impressione fosse quella di un veloce ritorno allo status quo originale o quasi, un’idea che qui viene confermata alla luce di un paio di eventi: Jessie Quick, nel giro di pochi secondi, chiude l’opinabile Love Story con Wally usando un – non stiamo scherzando – break-up cube, una sorta di versione sofisticata delle rotture via sms, e questo porta il personaggio di Keiynan Lonsdale a decidere di trovare la sua strada andandosene da Central City.

Il Team Flash, quindi, si trova a essere nuovamente composto dai soliti Barry, Caitlin, Cisco e Wells, con il supporto di Iris e del buon Joe, sempre che si riprenda dalla notizia ricevuta nella scena finale; come Caitlin prima di lui, lo stesso Cisco, che nel primo episodio sembrava aver abbracciato pienamente il ruolo di Vibe, ora sembra tornato esclusivamente nei panni del genio tecnico del gruppo.

L’unica vera, per quanto minima, evoluzione presentata riguarda il Pensatore, di cui ci viene fornito qualche piccolo dettaglio aggiuntivo: lui è all’origine della nascita dei dodici nuovi metaumani in giro per Central City, ottenuta grazie al ritorno di Flash dalla sua prigionia e alla conseguente emissione di materia oscura; tutto ciò a cui abbiamo assistito finora, quindi, non sembra essere altro che il risultato di precise manipolazioni di questa misteriosa figura, di cui non conosciamo ancora scopi e motivazioni.

Per ora sappiamo solo che è intelligente – d’altronde gioca a scacchi – e che sta cercando di trovare i meta a cui ha dato origine mentre, nel contempo, tiene d’occhio il Team Flash.

Recensione The Flash 4x02 4x03

Note:

  • In Mixed Signals, Barry vede su un giornale la notizia dello smascheramento di Oliver Queen, in aperto riferimento all’episodio 6×01 di Arrow
  • Sempre in Mixed Signals, Barry fa un recupero ad alta velocità di tutte le serie che ha perso durante la sua prigionia. In pochi secondi assiste così alla morte e rinascita di Jon Snow
Porcamiseria
  • 5/10
    Storia - 5/10
  • 5/10
    Tecnica - 5/10
  • 4/10
    Emozione - 4/10
4.7/10

In breve

La delusione che si prova vedendo questi due episodi è molta. Una serie che, pur non essendo mai stata eccelsa, ha spesso divertito e appassionato sembra fare fatica a trovare una nuova identità: il tentativo di ritorno alle origini in termini di cast sta risultando forzato e poco convincente, mentre i toni smaccatamente ironici non stanno riportando la leggerezza della prima stagione, bensì una comicità banale e ingiustificata che finisce per essere irritante. La speranza è sempre in una correzione verso un nuovo equilibrio, di cui però ancora non riusciamo a vedere segni.

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Porcamiseria

4.7

La delusione che si prova vedendo questi due episodi è molta. Una serie che, pur non essendo mai stata eccelsa, ha spesso divertito e appassionato sembra fare fatica a trovare una nuova identità: il tentativo di ritorno alle origini in termini di cast sta risultando forzato e poco convincente, mentre i toni smaccatamente ironici non stanno riportando la leggerezza della prima stagione, bensì una comicità banale e ingiustificata che finisce per essere irritante. La speranza è sempre in una correzione verso un nuovo equilibrio, di cui però ancora non riusciamo a vedere segni.

Storia 5 Tecnica 5 Emozione 4
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