Final SpaceSeason 1 Recap: una serie unica nel suo genere

Su Netflix è arrivata, in sordina e passando quasi sotto silenzio, questa serie che invece è una vera perla, tra le cose migliori sfornate quest'anno dall'animazione statunitense. Fantascienza, comicità, drammaticità e nonsense, il tutto mescolato con estrema sapienza.

7.8

La prima cosa che si pensa, vedendo i trailer di Final Space, è “Oddio, ecco l’ennesima serie animata comica americana”. Gag e personaggi strani nello spazio, la promessa di un po’ di azione, creature aliene dall’aspetto buffo… vengono subito in mente anche alcune serie con le quali potrebbe scattare facilmente il paragone, partendo dalla Futurama di Matt Groening fino ad arrivare, volendo, alla più recente Rick & Morty.

Cos’hanno in comune tutte queste serie? Sono figlie di un concetto di fare animazione comica americano, che a sua volta probabilmente deve moltissimo al suo esempio più fulgido, I Simpson.
Disegni buoni ma senza la cura maniacale per i dettagli e per gli sfondi che troviamo invece in oriente, personaggi ben delineati e riconoscibili con chiari pregi, difetti e routine, battute su battute, gag comiche, utilizzo abbondante del nonsense. E, soprattutto, una struttura episodica che ignora quasi del tutto la possibilità di una macrotrama: i personaggi, come nei fumetti della Walt Disney, sono icone, paralizzate nel tempo, impossibilitate a crescere se non a una lentezza inenarrabile.

Si penserebbe quindi a qualcosa di questo tipo.
Sbagliando di grosso.

La parte comica, ovviamente, c’è e non è poca.
Abbiamo un protagonista, Gary Godspeed, che si trova all’interno di un’astronave da solo. Scopriremo subito che si tratta di un’astronave prigione, in cui è stato rinchiuso per scontare una pena di cinque anni dopo essersi finto un pilota della Guardia dell’Infinito (una non meglio specificata forza di polizia spaziale che sembrerebbe a stragrande maggioranza terrestre) e aver distrutto per errore 92 incrociatori imperiali e un ristorante cinese a conduzione familiare, il tutto per cercare di far colpo su un capitano della Guardia che aveva visto al tavolo di un pub, Quinn.

Sull’astronave, Gary ha l’unico conforto dell’intelligenza artificiale che governa la nave (Hue), una serie apparentemente infinita di androidi di manutenzione cui ha dato nomi, un registratore che usa ogni giorno per registrare un messaggio per Quinn e inviarglielo, e KVN, un robot volante di forma sferica e dal carattere irritante, acerrimo nemico di Gary in tutto. E poi c’è Mooncake, una strana entità aliena di colore verde, sferica, volante, ricercata da eserciti e da truppe di mercenari in quanto questa creatura immediatamente adottata come migliore amico da Gary è anche una simpatica arma di distruzione planetaria in grado di emettere raggi dalla potenza devastante.

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E a volerlo catturare è il Lord Comandante, una misteriosa figura dagli enormi poteri telecinetici, leader indiscusso di un qualche tipo di impero malvagio ma dall’aspetto quasi infantile e tenero, una sorta di Stewie Griffin malvagio e non umano.
Senza contare che gli altri personaggi che diventeranno figure ricorrenti saranno il mercenario\cacciatore di taglie Avocato (un alieno che è praticamente un gatto antropomorfo) e il figlio Little Cato, e Avocato diventerà praticamente il migliore amico di Gary malgrado le infinite differenze tra i due.

Gary è un pasticcione, privo di alcun vero talento, in lotta costante con KVN, in guerra con HUE per riuscire a mangiare un biscotto, perso nei suoi dialoghi con robot o elettrodomestici cui ha dato nomi e addobbato come fossero esseri umani.
Avocato e il Lord Comandante sembrano da subito personalità più mature, adulte e serie, gravate però da un aspetto fisico che a tutto induce tranne che al prenderli sul serio.

Però la comicità di questa serie, e i nonsense, malgrado siano una costante che ci accompagnerà per tutta la stagione, si limitano al comportamento dei personaggi in determinati momenti, non sono l’elemento caratterizzante della storia. E anzi, andando avanti con gli episodi diventa un modo per sdrammatizzarealleviare la tensione.

Già, perché in poco tempo la storia ingrana e mostra una trama matura e drammatica, che prende il sopravvento su tutto e oscura la vena comica di Gary e compagnia bella: il Lord Comandante vuole impadronirsi a tutti i costi di Mooncake per aprire il Final Space, distruggere la Terra e probabilmente l’universo intero e passare a uno stadio superiore. E per farlo non esita a ricattare, uccidere e manipolare.

Evoluzione dei personaggi, drammaticità, una trama coerente che si dipana per tutti gli episodi, un montaggio geniale delle scene iniziali, elementi da fantascienza di quella pesa. La comicità non identifica questa serie, si limita a smorzarne i toni e a renderla appetibile anche al grande pubblico

Una perla, di cui ci si accorge dopo qualche episodio, è il modo in cui ogni puntata comincia: Gary alla deriva nello spazio in mezzo a dei rottami, con HUE che gli parla e gli annuncia che rimangono un certo numero di minuti di aria nella sua tuta. Inizialmente si pensa sia una situazione che riguarda qualcosa che succederà nel primo episodio, o magari nel secondo… poi si realizza che a ogni puntata perdiamo un minuto d’aria, e che l’aria finirà con l’ultimo episodio.
La somma degli inizi è quindi parte del finale di stagione, un finale cataclismatico a cui ci si avvicina sempre di più oppressi dal peso di un disastro imminente e inevitabile, cui si può solo sperare che in qualche modo i personaggi riescano a sopravvivere (e a riuscire nella loro impresa).

E se vogliamo, potremmo anche aggiungere che pressoché tutti i personaggi compiono un’evoluzione durante la stagione: da Gary che si scopre più di quanto avesse sempre pensato a Quinn che mette in discussione tutti i suoi valori, da Avocato che compare a caccia di Mooncake e finisce come compare di Gary a HUE che, non più carceriere, è ormai totalmente al fianco del suo comandante. E KVN, l’intermezzo comico e casinista, che da elemento di disturbo riesce a diventare eroico e drammatico senza mai, al contempo, perdere niente in comicità e fastidiosità.

Tradimenti, viaggiatori temporali, creature extradimensionali, una lotta impari contro un nemico gigantesco e troppo forte per essere sconfitto. Una missione disperata, un gruppo di amici decisi a rimanere insieme fino alla fine per cercare di salvare l’intero universo, una storia d’amore assurda, il valore dell’amicizia e della famiglia.
E alcuni momenti di una drammaticità enorme, che mai ci si aspetterebbe in una serie di questo tipo.

Perché il tipo di serie che pensavamo fosse è sbagliato.
È a tutti gli effetti una serie di fantascienza drammatica e matura, alleggerita da un character design divertente e da una diffusa vena comica. Come potrebbe essere stato magari un Futurama in cui Frey, giunto nel futuro, si fosse ritrovato in una distopia e con i membri dell’equipaggio avesse intrapreso una guerra contro il sistema per liberare le popolazioni oppresse, ecco.
Una serie che è stata una sorpresa, una vera rivelazione, e non ci stupisce che sia stata annunciata una seconda stagione…

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 8.5/10
    Emozione - 8.5/10
7.8/10

In breve

Si comincia a guardare questa serie per i momenti comici, si continua incuriositi dalla storia, si finisce incollati allo schermo a trepidare per un personaggio o a trattenere una lacrima per un altro. E si tifa fino all’ultimo per questo sgangherato gruppo di eroi improbabili.

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Porcamiseria

7.8

Si comincia a guardare questa serie per i momenti comici, si continua incuriositi dalla storia, si finisce incollati allo schermo a trepidare per un personaggio o a trattenere una lacrima per un altro. E si tifa fino all'ultimo per questo sgangherato gruppo di eroi improbabili.

Storia 8 Tecnica 7 Emozione 8.5
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