Doctor WhoChristmas Special 2016: The Return of Doctor Mysterio

Con il trauma recente dell'addio a River Song, il Dottore si trova ad affrontare l'ennesima invasione aliena al fianco di un supereroe stereotipato e di Nardole, recuperato dal corpo di Hydroflax. Tanto spazio per i ricordi in uno speciale che è un omaggio all'epoca Moffat e al genere fumettistico.

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Puntuale come una domanda scomoda la cena di Natale, torna lo speciale delle feste di Doctor Who. A un anno di distanza dall’ultimo episodio, che ci aveva spezzato il cuore, il Dottore fa i conti con l’ennesima invasione aliena mentre tenta di superare il trauma del destino di River Song.


Il Dottore è a New York per porre rimedio ai paradossi temporali che colpiscono la città (probabilmente a seguito dello straziante The Angels take Manhattan in cui salutammo i Pond); qui incontra il piccolo Grant Gordon, un ragazzino di otto anni appassionato di fumetti che accidentalmente ingerisce una gemma che gli dona i poteri standard di un supereroe. Il Dottore gli fa promettere che non li userà mai, ma, tornato in città ventiquattro anni dopo, scopre che il ragazzo ha assunto l’identità di Ghost, super vigilante che protegge la vita dei newyorchesi. Insieme affronteranno un tentativo di invasione da parte di una razza cerebroforme di alieni, incapperanno nell’immancabile love story con la giornalista curiosa di scoprire di più su Ghost e il Dottore fronteggerà il fresco addio alla sua compagna, anche grazie all’aiuto di Nardole, sapientemente recuperato dal corpo di Hydroflax dove l’avevamo lasciato nello scorso special.

E proprio The Husbands of River Song rappresenta l’implicito sommesso che attraversa l’intero episodio. All’inizio si tratta di suggestioni, accenni fugaci e ammiccamenti, ma man mano che il minutaggio aumenta, il fantasma di River si fa sempre più esplicito, fino alla confessione finale di Nardole. Una continuità di certo non imprevista, anche per via dell’annunciato ritorno di Matt Lucas nei panni dell’impacciato companion, ma che assume la forma di un omaggio diretto non solo a un personaggio, ma a un’era che sta per chiudersiSteven Moffat ha infatti dichiarato da mesi che la decima sarà la sua ultima stagione alla guida dello show, che passerà nella mani di Chris Chibnall. Moffat, che è anche lo scrittore di questo episodio e dello scorso speciale, ha dato nuova linfa al personaggio, con scelte azzardate che, se da un lato hanno portato proporzionalmente più pubblico ad appassionarsi alle avventure del Dottore, dall’altro non sempre hanno ripagato in termini di qualità, rendendo il produttore oggetto di un difficile rapporto di amore/odio con il fandom più tradizionalista.

The Doctor: Things end. That’s all. Everything ends. And it’s always sad. But everything begins again too, and that’always happy.

Se lo scorso episodio era un omaggio alla sua creatura più famosa, la professoressa River Song, questo non si discosta poi molto, almeno nel sottotesto, mentre in superficie la solita giostra di ironia, nonsensescy-fy viene ammantata abilmente con gli elementi iconografici tipici del genere fumettistico: abbiamo un supereroe con i poteri di Superman e i medesimi problemi a gestire la sua vita privata, fatta di un amore turbolento e un lavoro ben più umile del salvare vite; l’allitterazione consonantica nei nomi (Grant Gordon/Ghost), piccolo trucco utilizzato dagli autori di fumetti per facilitare la memorizzazione delle identità dei protagonisti, e qui ripreso come dettaglio di genere; il globo rotante in cima a un palazzo, che richiama quello più noto del Daily Planet. Piccoli particolari che trasportano il Dottore all’interno del filone superomistico che tanto spazio sta prendendo in TV come al cinema, con un inevitabile confronto in cui gli elementi comuni ai due mondi vengono scimmiottati o parodiati ma senza la pretesa di schernirli o sminuirli, quanto di mettere a nudo le particolarità dell’occasione. Così un discorso sulla sospensione dell’incredulità riferito all’evidenza dell’identità di Superman/Clark Kent viene amplificato all’interno della puntata e trasposto al caso di Grant/Ghost (ma non è da escludere che fosse anche un’autocritica alla gestione di diverse situazioni passate).

Il comparto tecnico subisce anch’esso una virata verso il genere fumettistico, colorando la fotografia di un blu che ricorda molto Watchmen e azzardando una scena in split-screen che è un evidente richiamo alla griglia di vignette tipica dei fumetti. Gli effetti speciali non sono all’altezza della situazione, e anche l’interpretazione di Justin Chatwin non aiuta a renderlo credibile nei panni di un supereroe. Peter Capaldi, invece, dimostra ancora una volta la padronanza del ruolo del Dottore, ed è un vero peccato sapere che questa sarà anche la sua ultima stagione, dopo aver apprezzato l’evoluzione della sua performance. Ancora una volta a Matt Lucas è assegnato un ruolo di comic relief in cui può sfoggiare le sue ottime doti, per cui il ritorno di Nardole è ben gradito (così come la sua presenza prevista nella decima stagione).

Lo speciale natalizio, pur avendo ben poco di Natale, ne esce ancora una volta bene, confermando la qualità di Moffat nei singoli episodi, pur trattandosi alla fine di un sequel non ufficiale di The Husbands of River Song e penalizzato da una trama non originale ma comunque piacevole (il momento dell’interrogatorio al Dottore col pupazzo stritolato vale da solo tutta la puntata!).

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Note

  • Doctor Mysterio è la versione anglicizzata del titolo messicano della serie: Doctor Misterio (caso vuole sia anche il nome di un famoso villain Marvel).
  • Durante un discorso di Mr. Brock vengono nominati Miss Shuster eMiss Siegel, piccolo omaggio a Joe Shuster e Jerry Siegel, i creatori di Superman.
  • Il falso nome utilizzato dal Dottore, Dan Dangerous, oltre ad essere l’ennesima allitterazione, è anche una probabile citazione al fumetto britannico anni 50-60 Dan Dare.
  • Di fronte all’appartamento di Lucy un cinema sta proiettando il film Mind of Evil, che è il titolo di una delle storie del Terzo Dottore.
  • Tra le n-mila citazioni da The Husbands of River Song c’è anche la specie aliena a forma di cervello che avevamo già incontrato nello scorso episodio.
  • Ovviamente il Dottore cita Spiderman nella sua celeberrima frase sui grandi poteri e le responsabilità. Non dovevo neanche scriverlo!

Suddenly a joy:

Not proprio a joy:

Una delle vette della puntata:

 

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