DC's Legends of Tomorrow3×08 Crisis on Earth-X, Part 4

Non solo action: se lo scontro finale con i nazisti di Terra-X è la priorità e il fulcro di questo capitolo conclusivo, nell'episodio c'è spazio anche per emozionarsi e portare a termine le storyline secondarie che erano state introdotte nelle puntate precedenti del cross-over.

7.7

La parentesi di Crisis on Earth-X, configuratasi come vero e proprio evento epocale e totalizzante in tutte le serie dell’Arrowverse, si chiude in DC’s Legends of Tomorrow e, mentre tutti ci aspetteremmo uno spazio riservato soltanto alla parte action, ossia la resa dei conti tra l’eterogeneo gruppo di eroi e i nazisti di Terra-X, nulla impedisce a questo capitolo conclusivo di lavorare anche su alcuni personaggi.

Nonostante questo cross-over, molto più organico rispetto a quello dell’anno scorso, distribuisca omogeneamente lo screentime a tutti i personaggi presenti, quanto è accaduto nel corso di questi episodi – per culminare nel finale della terza parte – non poteva che costringere gli autori ad affrontare in via prioritaria e una volta per tutte la questione Firestorm. La morte del professor Stein, da quest’ultimo esplicitamente richiesta per permettere – proprio come farebbe un padre – a Jax di sopravvivere, si rivela la più drammatica, ma allo stesso tempo la più potente e necessaria conclusione di questa storyline, lanciando spunti per il futuro che non sono affatto da sottovalutare.

Come emerge dalla straziante scena del funerale, la figura del professore, per quanto sia sempre stata oggetto di un’introspezione sommaria e mai adeguatamente approfondita, ha toccato le vite di molti degli eroi presenti e, se per Barry o Caitlin il dolore sembra raggiungere l’apice nel momento degli ultimi e commoventi saluti alla bara, possiamo già ipotizzare quanto questo evento si ripercuoterà sulle azioni delle Leggende e sulla loro psiche, nonché sulle dinamiche interne a un gruppo che ha perso un membro costitutivo e, pur nel silenzio, sempre presente.

Per quanto riguarda Jax, in particolare, il giovane si è trovato a compiere una delle scelte più difficili e ne esce devastato, ma allo stesso tempo forte di un ultimo insegnamento di colui che, per anni, è stato non solo una figura paterna, ma letteralmente la voce della sua coscienza: lasciarsi scappare l’occasione per un character development del genere nella seconda parte della stagione sarebbe davvero un errore clamoroso da parte degli autori.

Le ripercussioni di questo evento si vedono già dall’approccio degli eroi all’ultimo scontro con Overgirl e Dark Arrow, sotto il comando di due leader nati come Oliver e Sara. Mentre il primo, dopo gli accadimenti su Terra-X e il ricongiungimento con Felicity negli STAR Labs, è ancora più determinato a proteggere la propria Terra e i propri cari senza scendere a compromessi, il capitano Lance è mosso, ovviamente, anche da un’inevitabile sete di vendetta, che purtroppo ha poco modo di emergere in delle scene d’azione così corali come quelle di un cross-over.

Tuttavia, in tal senso non c’è da lamentarsi e la parte action, con  formidabili gruppetti di eroi apparentemente casuali che dimostrano un’ottima riuscita sul campo, si dimostra ancora una volta gestita al meglio, seppur non in modo troppo audace: le coreografie, in cui si distinguono l’eleganza di una sempre più esperta Killer Frost e la dinamicità portata dai nuovi Leo Snart e The Ray, intrattengono e divertono e la quantità dei combattenti, a volte confusionaria, condisce il tutto con un’aura di epicità. Ad essere innegabile, tuttavia, è anche una certa fretta nel mettere in scena queste sequenze, un difetto che si può notare soprattutto nelle rese dei conti tra i villain e i rispettivi doppelgänger o nemici, il cui esito è piuttosto prevedibile e scontato, per quanto comprensibile.

Mentre sul campo di battaglia l’unione dei vari team fa scintille, per quanto riguarda i cervelloni del gruppo, o comunque coloro che non prendono parte attivamente negli scontri, il risultato non è particolarmente soddisfacente. Mentre Felicity fa da supporto dal quartiere generale agli STAR Labs, vestendo i classici panni di Overwatch cui siamo abituati, Harrison Wells e Cisco, accompagnati da un’Iris sempre più inutile e presuntuosa, non riescono a fare una figura dignitosa e, con sì e no tre battute e qualche non troppo chiara intuizione, cadono vittime delle mire troppo alte del cross-over, che non riesce a gestire al meglio tutti i personaggi di cui dispone, soprattutto nel momento in cui non li butta in mezzo alla mischia per fare numero e dar vita alle virtuose scene action di cui abbiamo parlato.

Dopo la sconfitta dei nazisti e del loro aiutante, Eobard Thawne, il quale è ancora una volta lasciato a piede libero, così da costringerci nostro malgrado a rincontrarlo prossimamente, non può che arrivare il momento della quiete dopo la tempesta, in cui ci si leccano le ferite e ci si saluta con un duplice sguardo, a ciò che si è imparato e a ciò che si profila all’orizzonte. Particolarmente interessanti sono – oltre alla scena del funerale di Stein – il saluto finale tra Sara e Alex, che lascia intuire una crescita nell’agente Danvers, e la permanenza di Leo Snart su Terra-1 (anche se non è ben chiaro con quale team lavorerà nei prossimi episodi), che da un lato lascia intravedere la definitiva chiusura del viaggio di Wenthworth Miller nell’Arrowverse e dall’altro ci fa sperare in un ritorno di Ray Terrill, una new entry promettente che vogliamo sicuramente rivedere.

Un discorso a parte è quello da riservare agli ultimi minuti e a quanto accade dopo i frettolosi saluti delle ragazze di Terra-38 e delle Leggende, ossia l’inaspettata ed informale celebrazione da parte di Diggle – l’unico che mancava all’appello, insomma – di un doppio matrimonio tra Barry e Iris e, udite udite, Oliver e Felicity. La chiusura ad anello di un cross-over iniziato proprio per le imminenti nozze West-Allen è comprensibile in quanto costituisce il lieto fine di questa storia nella storia raccontata nei quattro episodi, ma appare forse improvvisata e poco contestualizzata, nonostante questa mancanza di pianificazione sia apprezzabile nella gestione dell’evento, che punta su dialoghi semplici e naturali, se non addirittura improvvisati, rendendo il tutto più leggero e passando l’idea di un amore che non ha bisogno di troppi siparietti romantici o parole pompose che ribadiscano ciò che una coppia dimostra giorno per giorno.

Porcamiseria
  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 8.5/10
    Emozione - 8.5/10
7.7/10

In breve

Il cross-over stagionale dell’Arrowverse si chiude con una resa dei conti che coinvolge quasi tutti i personaggi delle quattro serie in uno scontro visivamente impeccabile, penalizzato da un’eccessiva velocità e dal ruolo subalterno di alcune figure. A condire il tutto sarà il sapiente dosaggio delle emozioni, sia negative che positive, al quale Crisis on Earth-X non può rinunciare.

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8.33/10 (6 votes)

Porcamiseria

7.7

Il cross-over stagionale dell'Arrowverse si chiude con una resa dei conti che coinvolge quasi tutti i personaggi delle quattro serie in uno scontro visivamente impeccabile, penalizzato da un'eccessiva velocità e dal ruolo subalterno di alcune figure. A condire il tutto sarà il sapiente dosaggio delle emozioni, sia negative che positive, al quale Crisis on Earth-X non può rinunciare.

Storia 7.5 Tecnica 7 Emozione 8.5
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